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Scenari

Emergenza Xylella, i produttori fondano un comitato: “Gli abbattimenti non servono”

15 Aprile 2015
Grazia_e_Francesco_Barba_titolari_dellazienda_Donna_Oleria Grazia_e_Francesco_Barba_titolari_dellazienda_Donna_Oleria


(Grazia e Francesco Barba titolari dell'azienda Donna Oleria – foto Rodolfo Pati)

Continua la mattanza degli ulivi nel Salento e proliferano le manifestazioni di reazione. Nelle forme più estreme gli attivisti ed ambientalisti hanno reagito arrampicandosi sugli alberi. Le eradicazioni sono state sospese e le autorità costrette a modificare nel più ristretto riserbo le date di intervento per l'abbattimento.

Produttori, frantoiani e cooperative hanno dato vita al comitato spontaneo 'Voce dell'ulivo'.
“Circa tre mesi fa è nato il nostro comitato con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica e soprattutto le istituzioni fino a quel momento assolutamente latitanti – sottolinea Francesco Barba produttore olivicolo impegnato in prima linea -. La malattia si è manifestata da almeno 5 anni. Ad oggi, al di là delle parole nessun fatto concreto è stato compiuto. Di certo rimane la nostra marcia su Lecce per smuovere le paludi della politica”.
A macchia di leopardo tutta la provincia salentina è stata colpita dal batterio della xylella fastidiosa. In particolare nella zona di Gallipoli si è sviluppato il primo focolaio.

“Non crediamo – continua Barba – che l'eradicazione riesca a frenare la malattia, crediamo invece che solo la ricerca possa aiutarci a risolvere il problema, però al momento l'Unione Europea non ha stanziato fondi. È impossibile fare una stima degli alberi infetti. I danni saranno enormi e forse irreversibili”.
L'intero comparto olivicolo, settore trainante per l'economia regionale è in ginocchio.
“L'olio pugliese – dice Francesco Barba – è straordinariamente buono. Ne sono prova tutti i riconoscimenti ottenuti nei numerosi concorsi nazionali. L'Unione Europea è colpevole di aver fatto entrare il batterio della xylella in Italia. Noi siamo vittime delle loro maglie larghe e non i responsabili, ma come dire oltre al danno anche la beffa. Sono convinto e lo ribadisco, la strada giusta da percorrere è quella della ricerca scientifica. Se non si interverrà in questa direzione tra qualche anno gli ulivi saranno solo un bel ricordo”.

Nonostante tutto, il comitato continua a lavorare ed a credere che individuare una soluzione è possibile.
Il prossimo appuntamento è fissato per il 16 aprile, l'iniziativa è stata ribattezzata le #Buonepraticheday. L'intento è quello di sensibilizzare gli agricoltori ad effettuare le buone pratiche agricole (arature, trinciature, potature) utili a rallentare la marcia della malattia.
“Appuntamento giovedì per le ore 9,15 ad Ugento – fanno sapere dal comitato – con il Vescovo Vito Angiuli, il Commissario delegato Giuseppe Silletti ed il Presidente del Parco delle Dune Costiere Enzo Lavarra, che hanno accolto il nostro invito nel presenziare allo start dell’iniziativa.”
Continuano ad arrivare a valanga le adesioni all’iniziativa in ordine di tempo i comuni di: Lecce, Caprarica di Lecce, Lequile, Specchia, Castrignano dei Greci Castro, Galatone, Calimera, Matino, Minervino di Lecce, Miggiano e Patù.

La giornata delle “#Buonepraticheday” rappresenterà solo l’inizio di un cammino lungo e faticoso “che però ci condurrà all’unico obiettivo utile, quello di salvare i nostri Ulivi, il nostro Territorio – dice Barba -. È un’iniziativa finalizzata, ad anticipare le consuete operazioni di sfalcio ed aratura (meglio conosciute come buone pratiche agricole) al mese di aprile, anziché maggio, per ottenere l’abbattimento della popolazione dell’insetto vettore giovane che in questo periodo si trova sulle erbe spontanee. Il risultato dell’anticipazione di un mese di queste pratiche, ha come effetto la drastica riduzione dell’utilizzo di fitofarmaci. Continueremo a segnalare agli organi competenti i possessori di terreni, che a nostro avviso, non stanno rispettando il contratto di condizionalità previsto per l’accesso ai contributi PAC, cosi come provvederemo a segnalare gli Enti pubblici che continuano ad ignorare l’ordinanza del Commissario. Ribadiamo – conclude il comitato – che in questa battaglia tutti devono fare il proprio dovere”.

Annalucia Galeone