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Scenari

Free Trade Zone a Shanghai, ancora tempi lunghi per presidiare il Wine Trade Centre

08 Ottobre 2013
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Una zona di libero scambio che si estende per trenta chilometri quadrati.

A Shanghai l'hub internazionale aperto qualche giorno fa e approvata a luglio dal gabinetto di Pechino, sta attraendo investimenti da parte di molte aziende dall'estero e tra queste anche di molte cantine e gruppi legati al mondo del vino. Il progetto pilota è considerato uno dei più audaci degli ultimi decenni pensati in ambito economico e di commercio, mostra una Cina in evoluzione decisa ad affermarsi nello scenario globale. 

All'interno di questa enorme area si potranno acquistare vini all'ingrosso, anche se con il limite d'acquisto di dodici casse. Migliaia di etichette avranno una loro vetrina all'interno del centro fieristico di cui si doterà la free trade zone. Le cantine, per potere presidiare questo nuovo spazio devono attendere ancora qualche mese, i tempi tecnici che si prendono le dogane e le procedure di ispezione sulle materie prime. Il direttore del Wine Trade Centre di Shanghai, Xiuyu Zhang, auspica ad una contrazione dei tempi. Intanto tutti gli operatori del settore nel Paese della Grande Muraglia accolgono con entusiasmo la realizzazione della piattaforma come segnale di una apertura della Cina alla cooperazione con altri Paesi.