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Scenari

Fusione tra Cantine di Carpi e Sorbara in una cooperativa da 20 milioni di euro

02 Agosto 2012
carpi carpi


Cantina di Carpi

Una fusione che vale 20 milioni di euro di fatturato.

E' stata decisa a larga maggioranza dai due consigli di amministrazione delle Cantine di Carpi, e di Sorbara, storiche realtà del mondo cooperativistico, tra le prime del settore ad avere cominciato a commercializzare il vino nei primi del '900. Entrambe aderenti a Confcooperative, contano insieme, in tutto, 1300 soci. Hanno dato il via libera all'integrazione che vedrà affacciarsi sul mercato un colosso da mezzo milione di quintali di uva lavorata, e che da sola produce un terzo del Lambrusco Dop e Igp attualmente in commercio. 

Il passo rappresenta l'apertura di un nuovo capitolo nello scenario della cooperazione, grossa inversione di rotta verso una produzione di qualità e più incisiva.  “Il progetto strategico per il futuro delle due nostre cooperative – afferma il presidente della Cantina di Carpi e Sorbara, Fausto Emilio Rossi –. L'ex Cantina sociale di Carpi, per esempio, che vendeva solo vino sfuso, può cominciare a proporsi anche nell'imbottigliato attraverso un’alleanza con il gruppo Bautista Martì, leader del settore in Spagna, e anche intensificando sinergie con primaria clientela nazionale”. 

“Ci saranno sviluppi interessanti sia sul versante della produzione che della commercializzazione –aggiunge il vicepresidente della Cantina di Carpi e Sorbara, Carlo Piccinini– Grazie alla diversificazione dei nostri vini, potremo aggredire con più forza i mercati. Inoltre ci saranno ricadute positive nei territori in cui siamo presenti, cioè le province di Modena, Reggio Emilia e Mantova”. 

La fusione tra le Cantine di Carpi e di Sorbara è accolta con soddisfazione da Confcooperative Modena, che ha fornito tutta l'assistenza e consulenza tecnica e fiscale perl'operazione. “Integrazione, internazionalizzazione e innovazione sono le treparole d'ordine per il settore vitivinicolo modenese e italiano –dichiara il presidente di Confcooperative Modena, Gaetano De Vinco -. L'auspicata nascita di una grande cantina conferma il ruolo aggregante della cooperazione. Le dimensioni adeguate delle produzioni e dei fatturati consentiranno di sopportare meglio gli aumenti dei costi generali, elaborare politiche commerciali più efficaci e raggiungere mercati altrimenti irraggiungibili, valorizzando così sempre meglio – conclude De Vinco – il lavoro dei soci e i prodotti tipici del nostro territorio”. 

C.d.G.