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Scenari

I nordamericani ritornano ad investire sui fine wine, debole la risposta dei cinesi all’ultima audizione di Sotheby’s a New York

28 Aprile 2014

Ritornano e in gran forma gli investitori americani.

 Il palcoscenico delle più importanti case d'asta nell'ultimo periodo è stato dominato da quelli asiatici e soprattutto dai cinesi. I buyer del Nord America hanno fatto incetta di lotti stellari all'ultima audizione di Sotheby's che ha raccolto 1,4 milioni di dollari. In totale questa volta all'appuntamento con i fine wine si sono fatti trovare più pronti e in maggioranza. Hanno partecipato anche  investitori dalla Cina, da Hong Kong, da Taiwan, da Macau, dalla Corea del Sud ma erano solo il 12 per cento del pubblico. 

Come rivelato dalle ultime tendenze, l'interesse anche in questa audizione si è concentrato sulle annate più mature delle più prestigiose firme dello scenario enologico mondiale. I vini sono stati battuti ad un valore in linea, se non maggiore, con il valore stimato. Un Lafite Rothschild del 1982 è stato dato a 3.062 dollari a bottiglia. Un Chateau Lafleur del 2000 a 2mila dollari. Uno Chateau Haut- Brion nel 1989 a 1.837 dollari a bottiglia. 

E' stata tiepida invece la reazione dei cinesi ai Bordeaux all'asta, confermando il mood dell'economia cinese di questi ultimi tempi che sta vivendo un rallentamento e che si rispecchia in una certa stanchezza accusata dai consumatori d'altro rango che sempre hanno avuto un debole per questo tipo di vini. 

In questa audizione non è andata bene per Chateau Petrus. Sei bottiglie del 1990 sono state battute a 3.470 dollari ciascuna data a meno della quotazione iniziale stimata di 4874 dollari.