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Scenari

I vini del Vesuvio: “Territorio unico, ma i produttori devono fare rete”

26 Aprile 2019
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di Fosca Tortorelli, Napoli

Guardare al futuro con la consapevolezza del passato, orientando le proprie scelte assecondando quello che il territorio stesso suggerisce, rispettando gli equilibri ambientali già piuttosto precari.

Questo uno dei punti oggetto di discussione dell’interessante due giorni che si è tenuta al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (Mann). Una manifestazione fortemente voluta dal Consorzio tutela vini Vesuvio, che ha raccolto consensi tra i diversi produttori, sempre più rivolti alla voglia di mettersi in gioco e di esprimere a chiare lettere la bellezza e l’unicità del loro territorio. Un evento che fa emergere sempre di più la volontà di fare rete, in modo da poter affrontare gioie e dolori di questa realtà. L’importanza e la capacità di guardare con competenza e coscienza ai cambiamenti climatici è un altro aspetto che merita di essere affrontato in modo proficuo, proprio per comprendere come orientare le scelte in campo viticolo, cercando di analizzare i benefici derivanti da un'agricoltura sempre più sostenibile in termini di salvaguardia e tutela ambientale, con una attenzione particolare all’equilibrio ecologico e alla conservazione del paesaggio.

Per l’occasione abbiamo approfondito la tematica con il direttore del Consorzio Ciro Giordano, rivolgendogli diverse domande in merito ala sua attività e alle prospettive che sta tracciando per la viticoltura del Vesuvio. 

Cosa significa per il consorzio questo evento e cosa ci si aspetta?
“Istituzionalizzare un’occasione di discussione e definizione di strategie efficaci per il comparto. Suscitare l’adesione a un progetto visione comune. Inoltre sono stati stanziati da investire per studi scientifici e approfondimenti relativi a questa delicata questione”.

Quale sarà l’impegno del Consorzio?
“La creazione di un modello di cooperazione per lo sviluppo, l’adozione e la diffusione di innovazioni per la gestione sostenibile delle risorse del territorio culturale locale e la tutela della biodiversità. Importante anche la scelta di rintracciabilità della bottiglia, operazione importante come efficace strumento di tutela, non solo per il viticoltore, ma per l’intero territorio”.

In cosa è cambiata o sta cambiando la viticoltura sul Vesuvio?
“I cambiamenti climatici stanno modificando l’epoca vegetativa della vigna, indispensabile trovare rimedi e adattamenti, promuovendo buone pratiche resilienti. Necessario dare nuovi stimoli ai più giovani di intraprendere l’attività cercando di garantire un reddito equo”.

Qual è il primo fondamentale obiettivo che portate avanti?
“Valorizzare e promuovere il Vesuvio sperimentando politiche diffuse e condivise orientate ad aumentare la sostenibilità, la biodiversità, la competitività e la reputazione del territorio con un’attenzione specifica alla coesione e responsabilità sociale, alla diffusione di nuove conoscenze, alla qualità del paesaggio e al benessere dei cittadini”.

Quanti consumatori sono davvero ben informati in merito al significato e all'importanza delle denominazioni d'origine e delle indicazioni geografiche?
“Le indicazioni geografiche sono uno strumento indispensabile in considerazione della complessità del comparto; più sapremo, come sistema Italia, comunicarne il valore, maggiore saranno le nostre possibilità di competere”.

A proposito di mercato, come viene pubblicizzato il prodotto a livello nazionale?
“Il consorzio non pubblicizza prodotti, ma promuove l’incremento della reputazione dei vini a Do e Ig tutelati”.  

Il Consorzio si occupa anche di tutto l’aspetto legato alla comunicazione e al marketing, come viene gestito l’export?
“Il consorzio definisce gli obiettivi e le strategie di valorizzazione e promozione delle Do tutelate, sia su mercati italiani ed europei che extraeuropei, usufruendo anche di progetti di sostegno previsti come Psr e Ocm paesi terzi. Tutte le attività sono finalizzate alla promozione delle denominazioni mediante azioni di informazione e comunicazione delle specificità territoriali nei confronti di operatori e consumatori finali. Non promuove marchi privati delle aziende consorziate, né attività commerciali”.

Quali sono e in base a quale criterio vengono selezionati e controllati i mercati di riferimento?
“Il consorzio non può svolgere attività di controllo ma solo di vigilanza, attraverso agenti di vigilanza con qualifica di pubblica sicurezza, mediante verifiche presso punti vendita (prelevamento di campioni) analisi di laboratorio e verifica dell’etichettatura”.