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Scenari

I vini preferiti dell’estate nel mondo: non solo Prosecco, sorpresa Moscato d’Asti

23 Agosto 2022

In estate è bello assaporare un calice di vino in spiaggia, al tramonto, o stappare una bottiglia speciale per un brindisi sotto le stelle. Dalle bollicine allegre e frizzanti ai rossi blasonati, ai freschi rosé, tante sono state le etichette italiane protagoniste di questa stagione, apprezzate anche all’estero.

Edoardo Freddi International presenta l’osservatorio che illustra i dati riguardanti le preferenze dei vini nei mesi più caldi. Re indiscusso, non solo in Italia, è il Prosecco, con un incremento della produzione del 25,4% nel 2021 e di un ulteriore +17,8% di imbottigliato nei primi quattro mesi del 2022 e un export che sale al 27% rispetto al 2020. Il suo successo è ampiamente confermato negli Stati Uniti, dove sembra seguire una crescita inarrestabile, accompagnata da una sempre maggior attenzione nella scelta di etichette di alto livello. Secondo i dati del Consorzio del Prosecco Doc, l’esportazione oltreoceano ha raggiunto la quota di 98,2 milioni di venduto; una crescita che non si è arrestata neanche durante la pandemia, facendo registrare al contrario un aumento del valore produttivo.

Il Pinot Grigio è uno dei vitigni più apprezzati e si conferma la denominazione più amata dal Canada, Paese che predilige sempre di più vini biologici, vegan, orange e sostenibili. Restando tra i bianchi, il Doc Lugana è molto richiesto in Germania, mentre il Moscato d’Asti spopola in Cina. Quest’ultima etichetta, insieme all’Asti Spumante, ha sfondato il tetto delle 100 milioni di bottiglie prodotte, con un incremento dell’11% rispetto al 2020. Il segreto del suo successo nel Sol Levante? Secondo Xinhua News, la principale agenzia stampa in Cina, nel 2020 il mercato cinese delle bevande a basso contenuto alcolico aveva già raggiunto un valore di 20 miliardi di RMB (3 miliardi di dollari) e si prevede che crescerà fino a 74,2 miliardi di RMB (11 miliardi di dollari) entro il 2025. Il Moscato rispecchia dunque i gusti delle nuove generazioni e, in particolare, del pubblico femminile, che prediligono bevande low alcohol.
La Falanghina, tra i vini campani più graditi a livello nazionale e internazionale, ricopre un posto d’onore in Giappone. Grazie alla spiccata acidità, piacevole e mai banale, e alla sua complessità aromatica, si adatta alle tendenze enologiche attuali, come dimostra l’aumento della quota export del 60% negli ultimi 5 anni, insieme ai campani Taurasi e Greco di Tufo.
Spostandosi nella categoria dei rossi, il Nero d’Avola, espressione di una mediterraneità autentica, è particolarmente apprezzato in Corea del Sud. Secondo i dati del Korea Customs Service, l’organizzazione fiscale della Corea del Sud gestita dal Ministero dell’Economia, nel 2021 il Paese ha importato vini per un valore di 560 milioni di dollari, con un aumento del 70% rispetto al 2020. È la prima volta che l’import di vino della Corea del Sud ha superato il traguardo dei 500 milioni di dollari. Questo aumento va di pari passo con la crescente passione da parte dei consumatori coreani per i vini fermi – in particolare i rossi con sentori di frutta, dal gusto semplice, con maggiore concentrazione di residuo zuccherino – con il 55% degli acquisti.

C.d.G.