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Scenari

Identikit del turista del vino

17 Novembre 2013
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Donatella Cinelli Colombini: web e sotenibilità le strade del futuro

“La strada della vittoria è virtuale”: parola di Donatella Cinelli Colombini (nella foto), fondatrice del Movimento Turismo del Vino.

Intervenendo a Marsala al Forum internazionale dell’Economia e del mercato vitivinicolo, Cinelli Colombini ha delineato il profilo del viaggiatore tipo e le strategie future nel campo dell’enoturismo. Che passano dal web e dalla sostenibilità, parola quest’ultima ricorrente in questo week end di dibattiti e confronti.

Il vino muove oggi fra 4 e 6 milioni di turisti in Italia che rappresentano un business fra i 3 e i 5 miliardi con un trend in crescita. I turisti stranieri spendono mediamente in Italia 93 euro al giorno, l’11 per cento di queste spese finisce in prodotti agroalimentari. In cantina si spendono circa 100 euro: la metà in vino, il resto in servizi come degustazioni e visite guidate.

Fra enoturisti per caso, talent scout (ossia scopritori di luoghi e sapori, sempre a caccia del meglio e pronti a fare opinione) e amanti del lusso (russi e brasiliani fra tutti, poco esperti ma alla ricerca di ciò che è famoso per cui bello), il 13% dei viaggiatori nel mondo del vino sono più o meno esperti, professionisti o semplici amanti della buona tavola, curiosi e dotati di una buona cultura enologica.
La maggior parte dei turisti del vino sono uomini (oltre il 60%), il 38% è straniero (soprattutto tedeschi, 38%), età media fra i 30 e i 50 anni. In continuo cambiamento le mete preferite. Se nel 2012, secondo la Travellers Choice Award la Toscana era in testa alle destinazioni, nel 2013 per l’Huffington Post vince la Valle di Okanagan in Canada.

Ma come pianificano le loro enovacanze questi viaggiatori? Oggi l’approccio virtuale, attraverso il web o i social network è sei volte superiore e, secondo la maggior parte dei produttori, 2/3 degli enoturisti progetta on line la propria visita in cantina. “Quasi il 90 per cento dei turisti del vino – spiega Cinelli Colombini – oggi viene intercettato attraverso il web. Ciò significa che per non perdere opportunità è necessario attrezzarsi in questo senso, cresce e migliorare”.

Oggi su 21 mila cantine aperte al pubblico in Italia, solo 1.200 sono attrezzate per l’accoglienza. Le cantine del futuro dovranno quindi ripensare il loro assetto, prevedere punto vendita e sala degustazione, tenere conto dei fattori di scelta dei viaggiatori, primo fra tutti la qualità del territorio. “Credo che oggi ad esempio – conclude Cinelli Colombini – sia molto importante essere presenti attraverso le mappe sul web e le app. La cartellonistica stradale è importante ma invasiva sul paesaggio, la raggiungibilità virtuale invece è da privilegiare”. Ed ecco che web e sostenibilità si incrociano.

Francesca Landolina