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Scenari

“Il disciplinare sulla sostenibilità del vino italiano sarà firmato entro settembre”

06 Luglio 2021

“Il decreto attuativo sul Disciplinare della sostenibilità del settore vitivinicolo sarà firmato entro settembre”.

Lo ha assicurato oggi a Roma il ministro Stefano Patuanelli nel corso dell’annuale assemblea generale di Unione italiana vini (Uiv) su “Sostenibilità, la transizione del Pnrr e obiettivi del vino” a una settimana dalla firma del decreto del ministero delle Politiche agricole sulla costituzione del comitato della Sostenibilità vitivinicola, che renderà l’Italia il primo Paese in Europa a dotarsi di una norma pubblica per la certificazione dei vini “green”, anche con un logo in etichetta. “La più grande sfida che abbiamo davanti – ha proseguito il ministro – è scongiurare il pericolo dell’omologazione delle produzioni agroalimentari. Mettere in campo degli strumenti che proteggono la distintività della nostra agricoltura è l’obiettivo primario che oggi dobbiamo porci, ed è il principio che abbiamo cercato di difendere nella Pac. L’unico rammarico che ho è sul fronte della sburocratizzazione e della semplificazione: credo che ci fosse margine per fare meglio”.

Formazione alle imprese, monitoraggio del mercato, riorientamento di fondi (anche Psr e Ocm) per investimenti sulle performance ambientali e promozione del logo pubblico “vini sostenibili” sono i 4 capisaldi della “roadmap sulla sostenibilità” di Uiv lanciata dal suo presidente, Ernesto Abbona: “La sostenibilità è, in primo luogo, un cambio di paradigma, una transizione culturale che Unione italiana vini intende continuare ad accompagnare e guidare. Per questo abbiamo pensato a un percorso pluriennale, fulcro delle nostre attività istituzionali e di servizi, che ci consenta di lavorare sulle direttrici fondamentali per la riuscita del progetto: formazione, monitoraggio e posizionamento, investimenti, promozione. Un impegno che, auspichiamo, condivideremo con tutti i protagonisti della filiera, dalle istituzioni alle stesse imprese”.

Prima tappa della roadmap dell’associazione che rappresenta l’85% dell’export italiano di vino, i percorsi di formazione e informazione, che accompagneranno le imprese associate verso il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. A questo lavoro di awareness, si affiancheranno poi le attività dell’Osservatorio del vino Uiv per misurare l’impatto e condividere i dati delle performance dei “vini sostenibili” prodotti in Italia sul mercato domestico e nelle piazze estere. Sul fronte della programmazione e degli investimenti, Unione italiana vini ha anticipato oggi al ministro la richiesta di linee guida che consentano di adattare gli attuali strumenti di sostegno alle imprese, in particolare i fondi dei piani di sviluppo rurale regionali e alcune misure dell’Ocm, verso misure di investimento orientate al miglioramento delle performance ambientali e all’ottenimento della certificazione ambientale pubblica. Infine, si punta alla promozione del logo pubblico “vino sostenibile”. La definizione dello standard pubblico nazionale e del logo sulla sostenibilità nel vino rappresenta il primo passo, a cui andranno affiancate campagne promozionali istituzionali efficaci che promuovano il modello del vino sostenibile all’estero, anche per facilitarne il suo riconoscimento da parte dei consumatori e degli enti stranieri (ad es i monopoli scandinavi).

“Il decreto sostenibilità del vino, su cui contiamo di ottenere l’approvazione delle regole attuative entro la fine dell’estate, non è solo un punto di arrivo ma anche di partenza: le Regioni stanno infatti già inserendo i requisiti di sostenibilità all’interno dei Piani di sviluppo rurale come fattore incentivante, ma il grande salto di qualità si farà con il piano strategico nazionale. E in questo contesto dovrà trovare spazio tutto il processo di armonizzazione nel quale ci siamo impegnati negli ultimi anni – dice Giuseppe Blasi, capo dipartimento delle Politiche europee e internazionali e dello Sviluppo rurale Mipaaf – In materia di Pnrr, nel piano non sono indicate esplicitamente le filiere, ma abbiamo ottenuto delle risposte molto importanti per il settore del vino: dalla logistica all’innovazione tecnologica fino al tema della acqua, sul quale siamo già partiti”.

C.d.G.