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Scenari

Il ruolo della donna nella ristorazione è sempre più importante (e fondamentale)

07 Marzo 2021

di Michele Pizzillo

Risultati praticamente in tempo reale, visto che la ricerca “il racconto del ruolo della donna nella ristorazione”, si è conclusa qualche settimana fa dall’Osservatorio di Just Eat, app per ordinare online cibo a domicilio in tutta Italia e nel mondo.

L’interesse della ricerca, ovviamente, è il food delivery, anche perché, con questa indagine programmata in occasione della giornata internazionale della donna, Just Eat vuole celebrare il ruolo della figura femminile in un settore che con l’emergenza sanitaria, è diventato fondamentale per la ristorazione. E, quindi, si è voluto valutare la presenza femminile nel food delivery. I risultati svelano una presenza crescente di donne nella ristorazione a domicilio, tant’è che il 44% ne è proprietaria e il 73% compone lo staff del locale. Questi ristoranti si trovano principalmente a Milano (46%), Roma (45%) e Genova (44%). Si apprende, inoltre, che sono tre motivazioni che spingono le donne ad avviare un ristorante di food delivery: fare scoprire cibi buoni e nuovi (36%), trasformare una passione in lavoro (34%), continuare una tradizione di generazioni (16%). Per oltre il 50% delle donne il food delivery rappresenta una leva di business essenziale e il 74% è attenta alla sostenibilità, tant’è che per consegnare i pasti a domicilio, sceglie pack green.

Ci sono altre motivazioni. Perché in occasione della giornata dedicata alle donne, Just Eat ha ritenuto utile svelare l’importanza del ruolo della figura femminile nel food delivery: perché genera impatti positivi sul business, diventa un servizio essenziale per il mantenimento dell’attività, soprattutto nel contesto critico generato dall’emergenza sanitaria. E qui vengono in soccorso i dati di enti pubblici, come l’Istat che ha accertato come dal bilancio del mondo del lavoro di fine 2020, emerge che le donne sono state le più colpite dalla pandemia – 312mila in meno occupate in un solo anno, soprattutto tra quelle autonome – mentre tra i settori più impattati figura la ristorazione, dove le donne rappresentano oltre il 50% del totale. In questo contesto critico, il food delivery si inserisce come leva di business strategica non solo per aiutare i ristoranti a usare il digitale per continuare la propria attività, ma anche come tendenza sempre più in crescita tra le donne che desiderano lavorare nel settore in Italia, tanto che oltre il 56% delle donne (e sono principalmente Millennial, il 35% ha tra i 35 e i 44 anni) ne conferma l’impatto positivo sul business e il 99% afferma che continuerà a utilizzarlo anche in futuro. Il processo di empowerment femminile si traduce anche nella composizione dello staff, che conta un massimo di cinque persone (62%) e ha una donna al suo interno (73%) nel ruolo di cuoca, chef o altre professioni necessarie in un ristorante. Come sempre, lungo la Penisola ci sono differenze, come a Napoli dove le donne gestiscono solo il locale (36%) con una fascia di età più giovane (25-34 anni). Le donne cuoche o chef sono solo il 6%, una percentuale che però tende a crescere in città come Genova (11%) e Napoli (14%).

La scelta di intraprendere un percorso nella ristorazione aprendo un locale di proprietà, nasce soprattutto dalla volontà di far scoprire alle persone qualcosa di buono e sempre nuovo (36%), da una passione trasformata in lavoro (34%) o da una tradizione di famiglia passata di generazione in generazione (16%). Andando invece a indagare gli aspetti più amati di questo lavoro, spicca la relazione con i clienti (42%), seguita dall’organizzazione del lavoro (26%), dalla possibilità si essere creative con i piatti (16%) e dalla gestione dello staff e della cucina (8%). Tendenzialmente questi ristoranti sono a conduzione famigliare (51%) e offrono cucine tradizionali (36%) e fast food (24%), proponendo pizza (51%), hamburger (13%), giapponese (6%) e italiano (5%). Il 28% delle imprenditrici del food delivery è attiva da 4-10 anni, il 40% ha aperto negli ultimi 3 anni, mentre il 25% vanta un’esperienza ultradecennale nel ruolo. il 74% poi, mostra una spiccata attenzione alla sostenibilità e all’impatto ambientale grazie all’utilizzo di pack sostenibili per le consegne su cui il food delivery sta investendo molto.

A corredo della ricerca, Just Eat ha aggiunto le storie di tre donne impegnate nel food delivery. E, cioè:
Maddalena Raffa, titolare del ristorante Curry & Co di Torino (Via Giuseppe Verdi, 45/A): “Con questa attività sono riuscita a realizzare una mia passione, quella di cucinare sapori unici per far vivere esperienze indimenticabili, dove grazie al buon cibo e alle mie ricette create secondo la mia identità i clienti possano viaggiare e respirare l’aria di Thailandia. Come donna alla guida del ristorante cerco sempre di dare priorità alle persone che devono stare bene e ai clienti che devono sentirsi felici, il mio obiettivo è ogni giorno migliorare, fare sempre meglio, trovare soluzioni ai problemi e far sentire chi lavora con me a suo agio. Penso che le donne siano molto capaci a superare le difficoltà senza mai abbattersi e a credere in sé stesse e nella propria passione, ed è questo che mi ha sempre spinto a continuare e consiglierei a tutte le donne che desiderano intraprendere quest’attività, trovando anche il giusto compromesso per continuare a dedicarsi a anche alla famiglia. In questo anno trascorso molto difficile il food delivery mi ha salvata, ha permesso al mio locale di continuare a far gustare i nostri buonissimi piatti ai nostri clienti che erano già abituati a questa modalità perché avevo scelto Just Eat e il domicilio da tempo si è sempre rivelato un alleato per me”.

Angela Lei Haozhen, direttrice del ristorante Maoji di Milano (piazza Aspromonte 43): “Ho aperto il mio primo ristorante insieme a due socie per portare a Milano la cucina tradizionale della regione di Mao Hunan, ricca di sapori forti e distintivi che sono stati apprezzati nel tempo non solo dai cinesi ma anche dagli italiani che ci hanno conosciuto grazie al passaparola e hanno amato l’autenticità dei nostri sapori. L’imprenditoria femminile nel mondo della ristorazione richiede all’inizio moltissimo spirito di sacrificio e adattamento per riuscire a fare tutto il necessario per portare avanti l’attività, adattandosi ad ogni tipo di ruolo. Serve determinazione e forza di spirito per riuscire ad imporre le proprie idee e metterle in pratica, soprattutto nella cucina professionale che è territorio di uomini. Il mio consiglio alle donne che vogliono intraprendere questo percorso è quello di non avere paura a distinguersi nel panorama della ristorazione ma di portare avanti la propria identità e realizzare il proprio sogno. Il lavoro ha plasmato anche la mia persona, dandomi più fiducia in me stessa e rendendomi più sicura nell’affrontare le difficoltà della vita come nel lavoro. Nell’ultimo anno ci siamo adattate e abbiamo impostato la nostra offerta quasi totalmente sul delivery con Just Eat che è stato fondamentale per tenerci in vita e continuare l’attività che tanto amiamo e che ci permette di portare a casa dei clienti i nostri piatti”.

Sevil Meryem Dirmilli, direttrice di Pollo & Patate di Napoli (via Giuseppe Martucci 75): “Ho iniziato a gestire l’attività non appena è stata aperta dal mio compagno, per passione per questo tipo di cucina semplice, tradizionale e gustosa che mancava nella nostra zona. La mia gestione è attenta a tutto, la cura del dettaglio è fondamentale e anche la disponibilità ad aiutare sempre tutti dove c’è bisogno, tipico delle donne. Credo che l’imprenditoria femminile abbia una marcia in più per le caratteristiche che ci distinguono, l’attenzione al dettaglio e l’impegno che ci mettiamo nel riuscire a conciliare tutto, anche vita privata e lavorativa. La cosa più preziosa che il lavoro ci regala è l’indipendenza che ci rende libere. Il mio consiglio alle donne che vogliono intraprendere l’attività ristorativa è semplicemente quello di farlo, realizzare la propria passione seguendo un’idea, perché non c’è nulla che dia più soddisfazione del poter fare il lavoro che si ama ogni giorno. Anche in quest’ultimo anno difficile abbiamo potuto mantenere viva la nostra attività sfruttando appieno la leva del delivery con Just Eat che è l’unica piattaforma sulla quale siamo attivi. Ci impegniamo al massimo affinchè i nostri piatti arrivino a domicilio mantenendo la massimo qualità e nel minor tempo possibile e che i clienti possano apprezzare la genuinità dei nostri sapori comodamente a casa”.