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Scenari

Il vino in cifre: boom della Cina sui vigneti. In Italia la Toscana perde ettari

13 Gennaio 2022

Puntuale come ogni anno arriva il consueto report fatto dal corriere vinicolo dal titolo “Vino in cifre”.

Una panoramica sui numeri enologi del mondo e italiani. Il primo dato che risalta agli occhi ed è molto interessante analizzare riguarda quello delle superfici vitate nel mondo. Il primato spagnolo, con 944 mila ettari rimane lontanissimo da raggiungere. Al secondo posto c’è la Francia con 753 mila ettari. Poi la Cina con 720 mila ettari. Il dato dei cinesi va letto però con più attenzione. In Cina, appena 13 anni fa, c’erano 433 mila ettari di vigneto. L’Italia, per fare un esempio, ne aveva quasi 700 mila ettari. Per la Cina, dunque, un aumento esponenziale dei vigneti. Al quarto posto della graduatoria, il nostro paese, con 671 mila ettari. Per quanto riguarda la produzione, l’Italia rimane leader con 49 milioni di ettolitri. Poi Francia (46,9 milioni) e Spagna (46,4 milioni). La Cina non riesce a mettere a regime il suo potenziale vinicolo. E si ferma, almeno per il momento, al decimo posto con 7,5 milioni di ettolitri di vino prodotto.

Per quanto riguarda il nostro paese, è il Veneto la regione in cui si sono messi a dimora più vigneti (+2.390 ettari), seguita dalla Sicilia (+971 ettari) e dall’Emilia Romagna (+610 ettari), mentre la Toscana ha espiantato vigneti per 1.467 ettari. Segno negativo, poi, solo per Lombardia (-157 ettari) e Provincia autonoma di Trento (-12 ettari).
Capitolo produzione di vini a livello nazionale (dati 2020). C’è stato un aumento del 3 per cento. Le regioni che hanno fatto registrare la migliore performance sono la Sardegna (+31%), la Lombardia (+18%) e la Valle d’Aosta (+13%). Segno più anche per Piemonte (+4%), Veneto (+7%), Friuli Venezia Giulia (+4%), Liguria (+1%), Emilia Romagna (+9%), Abruzzo (+10 %), Molise (+3%), Puglia (+1%). In negativo provincia autonoma di Bolzano (-2%), provincia autonoma di Trento (-1%),Toscana (-16%), Umbria (-11%), Lazio (-2%), Campania (-8%), Basilicata (-17%), Calabria (-12%), Sicilia (-6%). Quasi la metà della produzione italiana riguarda i vini Dop (21 milioni di ettolitri). Il resto è Igp (12 milioni di ettolitri), varietali (0,6 milioni di ettolitri) e comuni (14 milioni di ettolitri). Prosecco, delle Venezie e Montepulciano d’Abruzzo sono le Dop più imbottigliate. Mentre per quanto riguarda le Igp, ai primi tre posti ci sono Puglia, Emilia o dell’Emilia, e Terre siciliane.

Curioso il grafico sui prezzi medi. L’analisi è stata fatta nel periodo compreso tra il marzo 2019 e il novembre 2021. Il Barolo è stabile a 8,60 euro/litro. Piccolo aumento per il Barbaresco passato da 5,80 euro/litro fino a 6 euro/litro. Il Prosecco Doc è schizzato da 1,75 euro/litro a 2,15 euro/litro. Il Prosecco Docg, oggi costa 2,75 euro/litro. Calo del Valpolicella Doc, che passa da 2,30 a 1,85 euro/litro. Il Chianti è salito da 1,35 euro/litro a 1,70 euro/litro, mentre il Chianti Classico Docg, viene venduto a 3,05 euro /litro. Per quanto riguarda la Doc Sicilia, un litro di Nero d’Avola viene venduto a 1 euro/litro, mentre un litro di Grillo è venduto a 0,70 euro/litro.

C.d.G.