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Scenari

Irpinia, per la governance del consorzio due liste: Di Marzo non si ricandida; c’è Bruno

15 Marzo 2022

di Giorgio Vaiana

Due schieramenti. Uno capitanato dalla vecchia cordata e dall’altro una ventata di novità. Per il consorzio dell’Irpinia saranno elezioni all’ultimo voto. Che sono state anticipate da una serie di polemiche, subito spente in realtà dal presidente uscente Stefano Di Marzo (che non si ricandiderà) e da Teresa Bruno della cantina Petilia che si trova a Pincera in provincia di Avellino.

Polemiche nate per il rinvio dell’assemblea prevista qualche tempo fa, ma che lo stesso Di Marzo placa subito: “Il mio comunicato stampa non intendeva rivolgersi né alla filiera né ai produttori – dice – ma solo alla stampa locale che ha condotto una campagna mediatica contro il consorzio senza precendenti. Ho voluto difendere l’onorabilità e la rispettabilità del consorzio”. L’Irpinia, negli ultimi tempi, ha acquisito ancora più prestigio grazie alle sue tre ristrettissime Docg (un caso più unico che raro in Italia): Greco di Tufo, Fiano di Avellino, Taurasi. Tre vini che si stanno imponendo sui mercati mondiali grazie alle attività di promozione volute dal consorzio. “Nei miei due mandati – spiega Di Marzo – siamo riusciti a fare tantissime cose a livello di vigilanza, di Psr, di promozione. Abbiamo speso tanti soldi per crescere e credo che questo sia l’inizio”. Ma Di Marzo annuncia: “Io non sarò candidato presidente – dice – ma solo consigliere. Giusto che la governance si rinnovi, con volti nuovi”. E sulla spaccatura dei consiglieri: “Si sono create due liste con un gruppo di consiglieri uscenti – dice – vedremo cosa succederà. Speriamo di arrivare al voto tra fine marzo e i primi di aprile, comunque prima del Vinitaly. C’è bisogno di chiudere questa partita e di ridare una guida al nostro consorzio. Obiettivo è quello di creare una sintesi, un Cda che possa essere quanto più aperto e espressione di tutte le anime della filiera. Il nostro consorzio è composto da tantissime aziende, anche molto piccole, e quindi è normale che ci siano diverse vedute. Ma sono certo che tutti voteranno per il bene della nostra associazione. E’ necessario convergere verso un punto di incontro, un polo in cui si riesca ad aggregare tutta la filiera”. E sulla scelta di un nome dice: “Ancora è prematuro, ma sono certo che presto troveremo la quadra”.

Dall’altro lato c’è Teresa Bruno: “Ho iniziato un percorso spinta dal sostegno di alcune aziende – dice – Non lo abbiamo fatto per andare contro questo o quel candidato, ma stiamo solo facendo un percorso lineare che ci porterà alle elezioni, senza polemica e senza volontà di fare il bastian contrario. Siamo solo un gruppo di persone che si sono messe in gioco, democraticamente. Se il territorio crederà in me e avrà voglia di votare qualcosa di diverso, ben venga. La nostra è una lista democratica, fatta di persone che vogliono il bene dell’Irpinia. Ed è un percorso fatto e costruito esclusivamente per il territorio. Se avremo la possibilità di governare, grazie ad una maggioranza democratica, lo faremo solo ed esclusivamente per il bene dell’Irpinia. Un territorio che ha ancora tanto da far conoscere, soprattutto agli irpini stessi. Perché secondo me è questo il segreto: prima dobbiamo essere noi a conoscere il nostro territorio e poi essere bravi a trasferire agli altri queste bellezze. Il vero senso del fare sistema”.