Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

La Milano che non si arrende: i “coraggiosi” che sfidano la crisi. “Più forti del virus”

05 Marzo 2020
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E’ una situazione drammatica quella che sta vivendo l’horeca milanese. Se dovesse durare, l’elenco di imprenditori sul lastrico sarà lunghissimo perché costretti ad abbassare le serrande per mancanza di clienti.

Chi è un po’ ottimista, merita il riconoscimento di coraggioso. Essere coraggiosi con locali quasi vuoti, non è facile. Abbiamo selezionato un po’ di ristoranti con titolari che cercano di non arrendersi, anche se è impossibile fare quadrare i conti. Questi i nostri coraggiosi.

CANTINE MILANO WINE&RESTAURANT


Via Traù, 1
t. 02.66802819
Orari: 12,30-14,30 / 19,30-22,30 – chiuso la domenica
www.cantinemilano.com – reservation@cantinemilano.it

“E’ dura, per tutti, ma riusciremo ad avere ragione del coronavirus: anzi, non ci ferma”, è decisa Daniela Altieri che con il fratello Angelo, hanno creato un locale che a Milano mancava e che, probabilmente, è il primo wine&restaurant italiano, Cantine Milano. Un locale che nasce dalla passione per l’abbinamento cibo-vino, della cucina Italian Style e dal sogno di creare qualcosa di unico nel panorama milanese. E, ci sono riusciti con un 400 etichette di vino, cucina mediterranea, una location elegante e raffinata, che appena entri ti dà la sensazione di trovarti in un bellissimo museo del vino.  Cantina Milano, ubicata nel cuore di zona Isola, tra l’area business di Porta Garibaldi e il centro pulsante della movida milanese, è un locale dal design ricercato, come arredi originali di alto artigianato in legno noce canaletto, tavoli in marmo verde Guatemala e ferro grezzo nero cerato. In più, dopo pochi gradini, si può utilizzare la “Wine Secret Room” con tavola imperiale e cantina a vista che custodisce le bottiglie più preziose. E, poi, una proposta gastronomica a base di piatti della cucina mediterranea sapientemente abbinati a vini italiani ed esteri. E, infatti, spiega Angelo Altieri, la nostra mission, è quella di “abbinare, con gusto ed eleganza, ad ogni vino il piatto perfetto”. Insomma, il vino giusto con i prodotti di stagione, sottolinea Daniela, anche per sottolineare la convivialità e la condivisione che caratterizza la cucina mediterranea. Poteva restare chiuso il locale del genere in una situazione d’emergenza, come quella che stiamo vivendo adesso, che potrebbe fare grossi danni anche a momenti di socializzazione? No. Per questo, i fratelli Altieri vanno premiati per il coraggio dimostrato in un momento di grande difficoltà.

KALAMARO PIADINARO


Piazza XXV Aprile, 12
t. 335.1553670
Orario: tutti giorni 12-23, sabato e domenica la chiusura è posticipata alle 24

Kalamaro Piadinaro, il format innovativo nato sulla riviera romagnola, ha inaugurato il suo secondo locale milanese in piena emergenza coronavirus e, coraggiosamente partecipa a tenere Milano aperta. La signature dish del brand è la piadina di pesce, che unisce due degli ingredienti simbolo della cultura gastronomica romagnola in chiave innovativa e, ovviamente, con una forte identità e autenticità, tant’è che convivialità e socialità tipicamente romagnole si traducono in un servizio cordiale e curato, che accompagna gli ospiti alla scoperta dei sapori del territorio con piatti rivisti in chiave creativa. Qui, infatti, si ha la possibilità di assaggiare la classica piadina romagnola, che prevede l’utilizzo dello strutto ma, la particolare lavorazione artigianale adoperata in Kalamaro Piadinaro, la rende sfogliata quindi, più leggera e friabile. In riposta ai nuovi trend alimentari, sono anche servibili diversi impasti senza strutto come grano arso, farro, multicereali e grano spezzato.  Il menu spazia dalle piade uniche come la Pi.Sardoni con alici di lampara marinate, squacquerone e cipolla rossa marinata con aceto di lamponi o la Pi.Terramare con calamari alla griglia, prosciutto crudo di Parma Dop e aceto balsamico di Modena Igp, alle piade della tradizione come la Regina, con prosciutto crudo di Parma DOP, squacquerone e rucola. Ampio spazio è dedicato alla cucina con primi piatti originali come la K’Amatriciana (mezze maniche con calamari) o i Passatelli asciutti con ragù bianco di pesce; secondi come il fish&chips con filetti di merluzzo in pastella dorata kalagreca sauce, una salsa preparata ad hoc con yogurt greco, sempre accompagnati da un cestino di piada; una selezione di burger di pesce serviti su un cracker di piada multicereali.

MEDITERRANEUM


Via Ugo Bassi, 8
t. 02.23058577
Chiuso domenica a pranzo

Questo è un ristorante che vuole valorizzare tutte le tradizioni culinarie italiane e, per questo, il ristorante è diviso in diverse aree, finalizzate ognuna a offrire una proposta differente, sempre di alta qualità. C’è il forno a legna per la “Pizza Gourmet” cucinata solo con grani antichi secondo le più antiche tradizioni dai maestri pizzaioli dell’ Accademia Maestri Pizzaioli Gourmet di Napoli, tra cui Lorenzo Gazzillo; la “Cucina gourmet” dove gli chef Gennaro Galasso e Mattia Duro propongono una cucina espressa a base di pesce e carni selezionate; la “Teca dei Vini”, con vini e distillati selezionati tra i migliori produttori Italiani e del mondo; l’ “American Bar”, dove vengono preparati i distillati e i cocktail. “Desideriamo valorizzare il gusto genuino, promuovendo le diversità culturali e le diverse tradizioni culinarie delle regioni italiane, valorizzando anche i loro contrasti dando vita ad abbinamenti gastronomici che, da una parte, esaltano i sapori e, dall’altra, permettono alla clientela di scoprire medi e piccoli produttori italiani e le loro produzioni” spiega Davide Rafanelli, fondatore di Mediterraneum. È per questo che i fornitori sono stati scelti al termine di un percorso di selezione lungo, finalizzato a privilegiare le produzioni artigianali per le quali viene certificata la provenienza e l’alta qualità.

MUU MUZZARELLA


Via Raffaello Sanzio, 24
t. 02.4801 0007
Orari: 12-16 e dalle 20; vendita prodotti caseari 9-20
info@muuzzarella.it

Raffaele Maresca, creato di Muu Muzzarella, è anche l’animatore dell’Unione dei Brand della Ristorazione che spinge per “riaprire” Milano con iniziative che, però, non mettano a rischio la salute pubblica. E, come esempio, è stato uno che non ha mai pensato di chiudere i suoi locali, dove ci si immerge nella bontà della mozzarrella di Bufala Campana dop, monoprodotto d’eccellenza da cui Muu Muzzarella propone una ricerca di piatti che traggono le proprie radici dalla tradizione partenopea ma reinterpretate con una vocazione easy ed internazionale: l’oro bianco campano viene abbinato a carne, pesce e verdura e salumi con accostamenti ricercati, equilibrati nel gusto e nella forma, con una profonda cura nella selezione delle materie prime. La mozzarella e gli altri prodotti arrivano freschi dai luoghi di produzione campani. Tra i piatti più accattivanti troviamo il “pesto e mela” (bocconcini di mozzarella di Bufala, una croccante mela pink pesto di basilico homemade), la Rattacasa (il classico comfort food napoletano, pasta mista con patata gialla e mozzarella affumicata), la tartare di tonno (cubetti di mozzarella dop e crudo di tonno con limoni di Sorrento su un velo di pesto di basilico), il caratteristico TiramiMuu (servito all’interno di una caffettiera dalla forma ottagonale con babà artigianale e crema di bufala) e la pregiata Muu Cheese cake, il più famoso dolce anglosassone rivisto in chiave campana fatto con ricotta di latte e burro di bufala. Ogni giorno, dalle 18.30 alle 20, si possono degustare le mozzarella di bufala abbinate a cocktail e vini selezionati al Mozzarella Bar.

MUZZI


Via Sottocorno, 19
t. 02.49705205
Orari: da lunedì a giovedì 10-22 / venerdì e sabato 9-16
Chiuso domenica

Nato come breakfast & salad bar, oggi Muzzi è una trattoria sana e golosa, dove fare anche colazione. D’altronde l’ambiente caldo, accogliente, colorato e curato in ogni dettaglio di stile, è un invito a sedersi ai suoi tavoli. Il resto lo fanno due graziose e gentilissime ragazze, Jessica Haase, americana cresciuta a Milano e l’amica naturopata Eleonora Borgo che studiano piatti gustosi per apportare benefici all’organismo, “equilibrati come li vorresti a casa se non fossero cosi laboriosi da preparare” dice Jessica. D’altronde la cucina di Muzzi è realizzata con prodotti di stagione, biologici e a chilometro zero, acquistati presso piccoli produttori. Il menù è una proposta di piatti realizzati con ingredienti che lavorano in sinergia tra loro per favorire l’assorbimento delle sostanze nutritive e che permettono al cliente di gustarne il sapore autentico e genuino. “I nostri menù – spiega Eleonora, che è anche l’illustratrice delle tavole raffigurate nel menù – vogliono essere degli strumenti simpatici e originali pensati per accrescere consapevolezza e conoscenza su quali ingredienti ci possano aiutare nella quotidianità, mantenendo il benessere di corpo e mente”. Come, per esempio, le insalate che diventano il primo piatto, mentre le proteine vengono ripensate come contorni. Le insalate e le verdure, sempre di stagione, vengono accostate a semi di canapa, ricchi di omega3 e antinfiammatori, al rosmarino dalle proprietà afrodisiache, alle mandorle ritenute anti-aging o alle noci che combattono lo stress. Sempre bilanciate sono le preparazioni dove semi, spezie e aromi diventano l’ingrediente “sorpresa”, assieme ai condimenti, studiati per ogni insalata. Completano il menù, le vellutate, calde nei mesi invernali e fresche in stile gazpacho nei mesi estivi, le tostate e infine i dolci fatti in casa, per la maggior parte vegani.

PARTICOLARE


Via Tiraboschi, 5
T. 02.4775 5016
Orari: 12-14,30 e 19-23
Chiuso il lunedì

Cucina creativa e mediterranea, attenta selezione di piccoli produttori e una forte attenzione a privilegiare l’allevamento italiano ed etico, una filiera pulita di approvvigionamento degli ingredienti della cucina. Questa la proposta dello chef Andrea Cutillo. Con piatti come il “raviolo croccante ripieno di ossobuco” realizzato con farina di riso; il “polpo in tre cotture” (bollito, fritto e grigliato), servito in varie consistenze e temperature, con patata viola, olive taggiasche pomodori confit e sedano croccante; da una semplice “seppia e piselli” nasce un piatto che si ricorda a lungo; tutti i pesci, poi, sono accompagnati dal Certificato Friend of the Sea. Infine, “tiramisù Particolare” con una base di crema al mascarpone classica, gel di savoiardi cotti nel caffè ed una sfoglia croccante degli stessi ,a chiudere la classica spolverata di cacao che riporta alla “tradizione”. Tutto accompagnato da vini selezionati dal sommelier Luca Beretta. Infine, a disposizione una drink list “curativa” (ideale in questo momento?) creata dalla barlady Anna Ardò, seguendo i dettami della moderna mixology. I primi cocktail sono infatti nati a scopo terapeutico e questa è l’irriverente proposta della barlady.

PASTAMADRE


Via Bernardino Corio, 8
t. 02.35190020
Orari: da lunedi a sabato 12-15 e 19-23; domenica 12.00-15.00

Grazioso ristorante che nell’insegna sottolinea “laboratorio e ristoro” e, giustamente, perché lo chef-patron, Francesco Costanzo è un professionista che cura ogni particolare e quindi, molto attento a selezionare le materie prime (come pure il personale di sala, decisamente delizioso e disponibile). La cucina di Costanzo ha dei chiari riferimenti alla Sicilia ma con un occhio su tutto quanto trova di buono al mercato, che poi trasforma in piatti chiari e gustosi. Come, per esempio, i totani fritti con puntarelle, insalata di polpo come all’Eolie, maccheroncini al ragù di coniglio, paccheri al guanciale di suino nero dei Nebridi, chitarre cacio e pepe con funghi porcini e, ancora, polpette di baccalà servite con insalata di arance e finocchi, alicette indorate e fritte, beccafico di spigola con pistacchi, per concludere con cassatina di ricotta con coulis di lamponi, cremoso di marroni e ganache di cioccolato e tante sorprese quotidiane perché il menù non è fisso. Intelligente la selezione enologico, con un occhio particolare per i vini naturali e biologici. In piena emergenza coronavirus, Costanzo, insieme ad Ariana Zancanaro, creatrice del micropanificio Le Polveri, hanno proposto la colazione all’inglese con lo slogan “Etna Calling”.

VASILIKI KOUZINA


Via Clusone, 6
t. 02 94381405 – 338 3615018
Orari: dal martedì al venerdì 19-24 – sabato e domenica 12,30-15,30 e 19-24
Lunedì chiuso

Una bella idea è quella di dimenticare il coronavirus immersi nelle prelibatezze della cucina greca e, oltretutto, proposta da una giovane signora arrivata da quel Paese a Milano alcuni anni fa, Vasiliki Pierrakea. Una ragazza dall’anima nomade, in senso positivo, che quale ha cominciato a lavorare come cuoca a domicilio, maneggiando materie prime greche di qualità nelle cucine altrui, proponendo un piccolo catering di cucina ellenica contemporanea. Poi è stata rapita dal desiderio di dedicarsi alla gastronomia mettendo alla prova la propria creatività e manualità, per offrire ai suoi ospiti una Grecia inedita e soprattutto buon cibo. E, quindi, un ristorante di cucina greca con fantasticherie mediterranee e balcaniche, un accogliente luogo magico nel cuore di Milano.
Per dimenticare l’emergenza sanitaria, dalla sua bella proposta gastronomica, Vasiliki ha estrapolato tre piatti che in questi giorni sono sempre disponibili:
Fava Santorinis: fave che hanno un sapore del tutto unico, nascono dalla terra vulcanica dell’isola di Santorini, battuta dal vento e poco abituata alla pioggia. Fin dal primo assaggio si riconosce subito la loro impronta minerale, esaltata dall’olio evo di Kalamata e addolcita dall’uvetta di Corinto. Su tutto, una freschissima nota di zenzero. Polpo al miele: uno dei piatti firma da Vasiliki Kouzina. È un insieme di memorie e sensazioni, e il ricordo costante della Grecia: in questa versione viene proposto al miele, profumato con alloro, e accompagnato da cipolle caramellate e foglie di cappero.
Mousse di cioccolato al caffè greco: gli ingredienti che compongono questo dessert, dove amaro e dolce si rincorrono nel piatto, sono un gustoso cioccolato fondente, caffè greco, morbido gelato al fior di latte e profumato crumble alla tahina.

VALHALLA


Via Gaetano Ronzoni, 2
T. 02.8404 1503
Orari: dal lunedì al sabato 19-23 – Domenica 12-150
Mail valhallarestaurantmilano@gmail.com

I vichinghi non temono il coronavirus e, quindi, il primo ristorante vichingo italiano, con il “clima” che si respira in questi giorni a Milano, è il rifugio giusto ed anche l’occasione per incontrare l’alimentazione delle antiche popolazioni nordiche, reinterpretata in chiave moderna. Il focus è sulla selvaggina, che veniva cacciata tutto l’anno e sui pochissimi capi che erano allevati e uccisi poco prima dell’inverno, perché non sarebbero sopravvissuti alle temperature così rigide, come i vitelli, maiali e agnelli. La cottura era effettuata con le braci o bollita, che oggi viene riproposta con le tecniche moderne. Come la tartare di cervo Ullr, gli sfilacci di cavallo marinati Gulltopp, il midollo di manzo gratinato Himinhrjodhr, la tagliata di capriolo Tanngnjostr, il cinghiale alla birra Hildsvin, il petto d’anatra leggermente affumicato Munin. Per gli appassionati di hamburger è imperdibile Dainn, il burger di cervo con crema di zucca e carciofo, mentre per i “più valorosi” è consigliata Yimir ovvero il Tomahawk (per almeno 2 persone). Ma ci sono proposte nordiche anche per i vegetariani come Bifrost, il carpaccio di rapa rossa con seitan affumicato o Nidhafioll, le polpette di ceci in salsa con carciofi.

PICANHA’S TOP CARNE


Piazzale Lorenzo Lotto, 14
T. 02 3921 4408
Orari: 12-14,30 / 19,30-1 – Chiuso sabato a pranzo.
Email: info@topcarne.com

E’ il posto ideale a chi piace la carne, con la possibilità di fare il giro del mondo a partire dal Brasile, con il celebre taglio che dà nome al locale. Accanto alla picanha, in menu trovano spazio i più pregiati tagli di carne cotti e lavorati utilizzando tecniche innovative, per esaltare tutti i loro sapori. E, la magia, è sotto i propri occhi perché lo chef Claudio Nipani, dopo aver sottoposto le carni a una frollatura dry aged, le cuoce sulla griglia a vista di ben 4 metri, con brace di legni di faggio e quercia che donano una affumicatura originale a fiorentine, tomahawk di Black Angus e costate di Rubia Gallega. Alle loro spalle troneggia la churrasquiera, utilizzata per i tagli che necessitano di cotture più lente. Della ricerca degli allevatori che forniscono e della frollatura delle mezzene protagoniste del menu se ne occupa invece il direttore di sala, Alcimar Maraschin, brasiliano di origini venete che conosce molto bene la picanha. E, per accompagnare la carne, una selezione di vini provenienti da tutto il mondo, frutto del lavoro di ricerca del sommelier Ho Tuan Minh Vaccarini.

FUSHO


via Paolo Sarpi, 50
t. 02.36598024
aperto tutti i giorni dalle ore 11 alle 22 
www.fusco.it – fushosushiburrito@gmail.com

C’è ne sono tre a Milano e, tenere aperto anche quello in piena Chinatown è veramente un scelta coraggiosa per il team di Fusho, che propone la “fusion” tra “sushi” e “burritos”. I sushi burritos vengono preparati all’instante dietro al grande bancone, sotto gli occhi del cliente. A questo concetto di trasparenza nella preparazione, si affianca quello di qualità delle materie prime che spaziano dal pesce alla carne, sia crudi che cotti, alle verdure, per la proposta vegetariana. Tra le ultime novità c’è il beef lover a base di Bbttuta di manzo bavarese condita con olio evo, salsa teriyaki, maionese alla rucola, insalata, avocado e julienne di patata americana. Ogni componente viene selezionato e studiato per la riuscita del burrito. Il pesce viene ordinato ogni mattina, abbattuto e certificato dai fornitori; la ricciola, riporta il QR code che ne permette la tracciabilità; i gamberi argentini vengono abbattuti e cotti sottovuoto mentre per le fritture vengono impiegate friggitrici ad aria. Infine le alghe che avvolgono il burrito sono le migliori sul mercato, mentre il riso proviene da un produttore lombardo.

BERBERE’ PIZZERIA MILANO COLONNE


Corso di Porta Ticinese, 1
T. 02.49784877
Orari: Da Lunedì a Venerdì 12-15 e 18,30-23,30; Sabato e Domenica 12-15 e 18,30–24

A sfidare le difficoltà prodotte dal coronavirus anche la nuova pizzeria che i fratelli Aloe di Berbere hanno da qualche giorno nel cuore, le colonne di San Lorenzo, con 90 coperti distribuiti in due grandi sale con mattoni grezzi in bell’evidenza; mentre la boiserie color senape contribuisce a scaldare gli interni, con i colori caldi del legno delle sedie e del bancone, insieme al tessuto color ruggine scelto per le panchine lungo le pareti, per rendere l’ambiente accogliente e confortevole. La cucina è a vista, altro elemento caratteristico dello stile Berberè, che pone al centro la trasparenza nella preparazione della pizza. E, infatti, le caratteristiche della pizza Berberè sono unico: impasto realizzato ogni giorno in ogni pizzeria partendo da acqua, farina e pasta madre viva; farine semintegrali biologiche e macinate a pietra frutto del lavoro di ricerca con Alce Nero, leader nel biologico; impasto a base di pasta madre viva che riposa almeno 24 ore a temperatura ambiente controllata, tra i 20 e i 24 gradi, dando alla pizza quella inconfondibile consistenza morbida dentro e croccante fuori; impasti alternativi con cereali diversi dal grano (enkir, farro, Senatore Cappelli) o con idrolisi degli amidi, una tecnica di lievitazione antica, totalmente priva di lieviti aggiunti, basata sul processo di autofermentazione del grano spezzato; guarnizioni con ingredienti freschi di stagione, molti biologici e di alta qualità come Fior D’Agerola caseificio Fusco, Mozzarella di Bufala Ponte Reale, Pomodoro del Piennolo di Maria Coppola, Salumi della macelleria Zivieri. E, infine, la pizza servita già tagliata in 8 fette, per stimolare la convivialità e per facilitare la vita al tavolo e la novità rappresentata dalla presenza, all’interno del locale, del primo Mikkeller Bar in Italia. Cioè, Mikkeller, brew firm fondata nel 2006 a Copenhagen da Mikkel Borg Bjergsø, che si è fatta ben presto conoscere fuori dei confini danesi per il suo approccio innovativo alla produzione birraria. Si può scegliere fra 10 birre alla spina e una selezione di birre in bottiglia e lattina.

PUCCIA & PASTA


Via Traù, 2
t. 02.36574616
Martedì, Mercoledì, Giovedì, Domenica: 12,30–14,30 e 19,30–23; Venerdì 12,30–14,30 e 19,30-24; Sabato 12,30-24. Lunedì Chiuso
pucciaepasta@pucciaepasta.it

Puccia & Pasta è una food-experience che permette di scoprire i sapori autentici del Sud e della Puglia in particolare. Come, per esempio, la classica puccia con le farciture più classiche e gustose, nonché la pasta fresca cucinata espressamente e finita di cuocere davanti ai clienti per unire al piacere del gusto, l’esperienza della cucina fatta “in casa”: prima “spadellata” per fondere insieme sapori e aromi, poi guarnita con quel tocco in più che rende unica la ricetta e gradevole alla vista il piatto. Ci sono formati per tutti i gusti: lunghi, corti, pugliesi, campani, ma anche abruzzesi, calabresi, come orecchiette, cavatelli, troccoli, paccheri, chitarrina uovo, pasta lasagna, gnocchi di patate, per sperimentare le più svariate combinazioni e rendere ogni volta nuova l’esperienza della tavola. Ma, anche, specialità territoriali come il capocollo di Martina Franca, il caciocavallo Silano DOP, il prosciutto di Faeto, la stracciatella di Putignano. La carne di vacca podolica, presidio Slow Food. Nella produzione della puccia e della schiacciata viene usato il lievito madre (perché ha meno zuccheri, è meno incline a generare infiammazioni, ha più sapore e colore), le farine di tipo 1 (nutrizionalmente più equilibrate: meno raffinate, con più crusca e di germe di grano che la rendono digeribile; inoltre la fibra alimentare aiuta a mantenere una buona funzionalità intestinale e modula l’impatto glicemico durante l‘assunzione di cibo), una lunga lievitazione (la fermentazione si svolge prima e non nello stomaco delle persone!).

Michele Pizzillo