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Scenari

La pizza “regina” di Google: è lei il cibo d’asporto più cercato nel mondo

24 Gennaio 2021

di Maria Giulia Franco

E’ la pizza il cibo per l’asporto più cercato nel mondo su Google: il lievitato si posiziona primo in 44 Paesi.

Lo rileva una ricerca di MoneyBeach, società inglese di assicurazioni. L’analisi è stata elaborata dopo aver classificato gli alimenti che più di 100 Paesi cercano. I take away cinesi si classificano al secondo posto, grazie alla preferenza di 29 Paesi, mentre il sushi è la terza scelta da asporto più popolare al mondo con il favore di 10 Paesi. La top ten dei più cercati vede nei posti successivi pesce e patatine al quarto posto con la preferenza di 6 Paesi. Seguono pollo fritto (5 Paesi), indiano (4), coreano (3) thailandese (2), tapas (1), tacos (1). E’ segnalato nel merito che l’indagine è stata condotta utilizzando i dati di Google per stabilire il volume di ricerca mensile medio in ogni Paese per termini comuni associati all’ordinazione di un cibo da asporto. E’ specificato che non tutti i Paesi hanno fornito abbastanza dati per essere presenti nella classificazione. Il report si basa su dati relativi a dicembre 2020.

La pizza ha una storia lunga, complessa e incerta. In assoluto, le prime attestazioni scritte della parola “pizza” risalgono al latino volgare della città di Gaeta nel 997. Un successivo documento, scritto su pergamena d’agnello, di locazione di alcuni terreni e datato sul retro 31 gennaio 1201 presente presso la biblioteca della diocesi di Sulmona-Valva, riporta la parola “pizzas” ripetuta due volte. Già comunque nell’antichità focacce schiacciate, lievitate e non erano diffuse presso gli Egizi e i Romani. Benché si tratti ormai di un prodotto diffuso in quasi tutto il mondo, la pizza è un piatto originario della cucina napoletana. Nel sentire comune, spesso, ci si riferisce con questo termine alla pizza tonda condita con pomodoro e mozzarella, ossia la variante più conosciuta della cosiddetta pizza napoletana, la pizza Margherita. Esiste, del resto, anche un significato più ampio del termine “pizza”. Infatti, trattandosi in ultima analisi di una particolare specie di pane o focaccia, la pizza si presenta in innumerevoli derivazioni e varianti, cambiando nome e caratteristiche a seconda delle diverse tradizioni locali.

La pizza napoletana è l’unico tipo di pizza italiano riconosciuto in ambito nazionale ed europeo. Dal 4 febbraio 2010, infatti, è ufficialmente riconosciuta come Specialità tradizionale garantita dell’Unione europea. In Sicilia vi sono diverse varianti collegate alla tradizione culinaria rurale che si differenziano anche molto dalla pizza vera e propria. Nel palermitano è diffuso lo “sfinciuni”, focaccia morbida con pangrattato, cipolla, caciocavallo e strattu ossia conserva di pomodoro essiccata al sole. A Catania è diffuso l’uso quotidiano della scacciata, in origine, nel XVIII secolo, solo nel periodo natalizio, formata da un primo strato di impasto, tuma ed acciughe sotto sale, dissalate oppure nella versione alla paesana, con patate, salsiccia, broccoli, pepe nero, pomodoro e tuma. In entrambi i casi si chiude con un secondo strato di impasto, e infornata dopo una spennellata di uovo. Sempre in provincia di Catania, specie a Zafferana Etnea e a Viagrande, la tipica pizza siciliana, un calzone fritto a pasta morbida con ripieno di formaggio, acciughe dissalate, funghi porcini e altri ingredienti. In Provincia di Siracusa, specie nei comuni di Solarino e Sortino, si può gustare il pizzòlu, una sorta di pizza tonda farcita. In provincia di Messina è cucinato il tradizionale piduni, piccolo calzone fritto o al forno ripieno di verdure ed è inoltre presente la focaccia alla messinese, che viene tradizionalmente preparata in teglia con verdure, formaggio, pomodoro e acciughe salate. Nel ragusano si prepara la scaccia.