Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

Le parole dell’anno 2020 (secondo noi)

01 Gennaio 2020
parole parole

Buon 2020 a tutte le nostre lettrici e a tutti i nostri lettori dalla redazione di Cronache di Gusto.

E come ogni primo dell'anno, ormai una tradizione, i giornalisti e i collaboratori di Cronachedi Gusto, mettono giù idee e opinioni sulla “parola” che caratterizzerà l'anno che si è appena inaugurato. Allora buona lettura e diteci la vostra, utilizzando i commenti o i nostri canali social. 

FABRIZIO CARRERA
Autoironia

Autoironia. Sostantivo femminile. Più che la parola dell’anno è un augurio. Mi piacciono quelli che non si prendono sul serio. E mi piacciono ancor di più in questi tempi incerti e schiumosi di rabbia, di odio, di livore. Il mondo, questo mondo all’alba del nuovo anno, ha sempre più bisogno di uomini e donne fatte così. Per non prendersi sul serio bisogna essere dotati, per l’appunto, di autoironia. Che è infatti la capacità di sorridere non sugli altri, ma su se stessi. Di scherzare sulle proprie debolezze. Sui propri limiti. Un atteggiamento che predispone alla serenità e alla riflessione e che secondo gli esperti stimoli addirittura la creatività.  Ho sempre pensato – ma avrei bisogno del conforto di qualche etologo – che a differenziarci dagli altri esseri viventi è proprio l’ironia. Che già è un piccolo distillato di intelligenza. Ecco, credo che l’autoironia stia ancora più sopra in questa piramide immaginaria del buon senso e sia l’espressione più alta dell’intelligenza umana. Ne abbiamo un gran bisogno.

GIORGIO VAIANA
Cambiamento/Cambiamenti

Tutti ne sognano almeno uno. Oggi è sempre più difficile farlo. Soprattutto in ambito lavorativo. Dove regna sovrana l'incertezza. E così spesso ci si accontenta, ci si appiattisce nel fare un lavoro che non è quello che vorremmo, che abbiamo sognato magari. Ma che dobbiamo fare lo stesso. Perché i cambiamenti spaventano. Non sono per tutti e da tutti. Allora che il 2020 sia un anno di tanti “salti nel buio”, ma che portino alla luce, alla felicità, alla voglia, che tutti noi abbiamo di realizzare i nostri sogni. Anche quelli più nascosti. 

ROBERTO CHIFARI
Innovazione

È la parola che più di tutti sintetizza quello che dovremmo promuovere nel mondo: innovare, sperimentare e raggiungere nuovi traguardi. L'innovazione è il punto di partenza per ogni nostra azione. Lo è nella tecnologia e deve esserlo anche nell'enogastronomia per evitare di farci trovare un passo indietro rispetto alla concorrenza. Innovare per sapere cogliere le nuove sfide politiche ed economiche. Innovare e rinnovare ciò che custodiamo oggi per saperne cogliere i frutti domani.

LORELLA DI GIOVANNI
Chef vs cuoco

Lo chef dalla tv ritorni in cucina, tra i fuochi e non tra i riflettori, tra il cibo e non tra gli ingredienti, tra la brigata di cucina e non tra gli assistenti di studio.

ANNALUCIA GALEONE
Speranza e coraggio

Speranza e coraggio, sono più di due parole, sono per me un modo per pensare e affrontare l'esistenza. Inseparabili e imprescindibili l'una dall'altra, non c'è speranza senza coraggio e viceversa. L'attesa fiduciosa fine a se stessa è mera illusione, sostenuta dalla forza d'animo e dalla fede, per chi l'ha, permette di far fronte all'avventura chiamata vita. Il coraggio è figlio della speranza. Sono gli ingredienti per pensare e vivere nel modo migliore. Inseparabili e imprescindibili, non c'è speranza senza coraggio e viceversa. L'attesa fiduciosa fine a se stessa è mera illusione, solo se è sostenuta dalla forza d'animo e dalla fede, per chi crede, permette di far fronte all'avventura chiamata vita.

FRANCESCA LANDOLINA
Fiducia

Anche quest’anno arriva il momento di esprimere una sola parola per il nuovo anno. Fiducia. Ho pensato a questa parola, un dono raro e prezioso. Si costruisce goccia dopo goccia, dopo goccia, ma si perde a litri. È un fiore tenero la fiducia. Crescendo, a piccole dosi, emana bellezza e profumi incantevoli. Ma ha bisogno di cura. Tanta. E spesso, se si perde, non si riceve in dono una seconda volta. Non sprechiamola. Per prima cosa, iniziamo ad avere fiducia in noi stessi e nei nostri progetti. Poi pensiamo anche che di fiducia, in fondo, viviamo. E moriamo. Ma vivere vuol dire non sottrarsi ad essa, fidarsi, perché ogni giorno compiamo atti di fiducia, quando scegliamo da chi comprare il cibo che ci nutre, con chi parlare, con chi iniziare un lavoro, da quali persone circondarci nelle amicizie e nella vita professionale. Nella scala dei nostri valori, tuttavia, ci sono scelte più importanti di altre. Ed è per queste ultime che serve ancora più fiducia. Vi auguro di coltivarla in voi stessi per non sbagliare nella vostra vita. Di riuscire a concederla a chi lo merita veramente, di riceverla in dono. E di non sprecarla. Perché se per costruirla serve tantissimo tempo, per perderla basta un attimo. È un dono raro e potrebbe andarsene via. Per sempre. Vi auguro un Felice Anno Nuovo e tanta Fiducia.

FEDERICO LATTERI
Onestà

Onestà vera, a trecentosessanta gradi, non semplicemente quella che si basa sul rispetto delle leggi, ma quella che si fonda su principi veri. Onestà intellettuale di chi scrive, onestà dei produttori nei confronti del consumatore, di chi lavora in azienda e di un territorio, onestà di chi fa le norme che dovrebbero favorire equità e sviluppo. E' un valore imprescindibile, da difendere a qualsiasi costo, poiché costituisce il fondamento di ogni attività e ne rafforza le prospettive.

CLARA MINISSALE
Flessibilità

Essere flessibili è fondamentale per la sopravvivenza. Tutto – nella vita come nel lavoro – è in continuo mutamento, rapido, fluido. Avere capacità di adattamento significa saper cogliere gli aspetti migliori delle cose ma anche avere la possibilità di adattarsi alle circostanze. Io nella flessibilità vedo un'opportunità: quella di adeguarsi nel modo migliore possibile al menu che la vita ci presenta. 

STEFANIA PETROTTA
Fermentazione

Da sempre utilizzata nella cucina orientale per preservare i cibi, la fermentazione da qualche anno è approdata nella nostra penisola ma mai come in questo 2019 se n’è parlato. Cibi sani e dai sapori amplificati che diventano i nuovi protagonisti dei piatti, specie di quelli di giovani chef. La dimostrazione che “global” non ha un’accezione soltanto negativa e che le contaminazioni con le altre cultura altro non sono che infinita ricchezza.

MICHELE PIZZILLO
Sorriso

Preludio di gentilezza e professionalità. Se sull’uscio di un ristorante si è accolti con un bel sorriso, già ti convinci di essere capitato nel locale giusto, nel posto dove nulla è lasciato al caso perché c’è chi, nel caso dovesse capitare un “incidente”, sarà il primo a scusarsi, oltre che a rimediare all’errore, anche se commesso da altri, senza penalizzare il cliente. Se dovesse diffondersi l’epidemia – auspicabile – del sorriso accogliente, la sala del ristorante potrebbe diventare altrettanto importante come la cucina. Una perfetta armonia anche a tutto vantaggio del cliente.

GIANLUCA ROSSETTI
Crescita

Per il 2020 la mia parola è crescita, una parola interpretabile in tantissimi modi, in primis come augurio per tutti noi. Crescere vuole e deve essere il nostro obiettivo per il futuro, in qualsiasi ambito e in tutti i modi. Ci sono tantissime possibilità per crescere: studiare, viaggiare, aprire la mente, parlare, ascoltare o semplicemente vivere. Ecco, un augurio per tante persone può essere proprio questo, vivere di più, e sopravvivere di meno. Se cresciamo singolarmente poi, cresceremo sicuramente anche come gruppo, come uomini e come nazione. Poi attenzione, si può crescere sempre, a qualsiasi età. Crescere vuol dire vivere cercando di imparare da tutti, anche da chi erroneamente crediamo non ci possa insegnare niente. Nell'enogastronomia crescere vuol dire non pensare in maniera dogmatica, non dire che il caffè migliore lo si beve per forza in Italia, non pensare che siamo i più bravi a fare tutto e aprirsi a tutte le novità, a tutte le culture e a tutte le tradizioni. Crescere per me vuol dire questo (e molto altro in verità), e spero che sia un 2020 nel segno della crescita.

FOSCA TORTORELLI
Turismo esperienziale  

Ciò che conta non è la destinazione, ma vivere un’esperienza intima ed essere protagonista della propria vacanza. I bisogni attuali del turista sono cambiati ed è proprio la definizione di Turismo Esperienziale che identifica le tendenze del turismo attuale; l’esperienza è dunque il fulcro della vacanza e la domanda diventa “quale esperienza voglio vivere?”. Oggi i viaggiatori sono alla ricerca di nuovi “paesaggi culturali” dove incontrare persone vere con le quali poter condividere un’esperienza, partecipando in prima persona alle attività locali, vivendo momenti di vita quotidiana del territorio che visitano, entrando nel vivo delle tradizioni, degli usi e dei costumi del luogo. 

MANUELA ZANNI
Lentezza

In un mondo che va sempre di fretta credo sia arrivato il momento di ascoltare il consiglio di chi, come Carl Honoré prima e Lamberto Maffei dopo si sono chiesti, nei loro rispettivi libri dal medesimo titolo “Elogio della lentezza”, se siamo davvero programmati per andare ad una velocità in cui il tempo sembra  contrarsi. Continuamente connessi, tra  e-mail, tweet, sms e immagini che scorrono frenetiche dimentichiamo che il cervello è una macchina lenta e, nel tentativo di imitare le macchine veloci, andiamo incontro a frustrazioni e affanni. Slow Food, il pilales, la medicina omeopatica, sono solo alcuni esempi di una rivoluzione “slow” diffusa negli ambiti più disparati della nostra iperattiva ed efficientissima quotidianità. Contro i ritmi frenetici che fagocitano ogni minuto della nostra esistenza è nostro dovere  attuare un salutare ritorno alla lentezza trovando, ogni giorno, un momento in cui chiudere i contatti con la tecnologia, gustare un pasto cucinato con le proprie mani e rallentare per godersi il paesaggio.

C.d.G.