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Scenari

Le sfide del mondo del vino per il futuro: “Cambiamenti climatici non vanno ignorati”

10 Novembre 2021

La maggior parte dei paesi, e soprattutto i tre maggiori paesi produttori (Italia, Spagna e Francia), hanno registrato un calo significativo della produzione che è paragonabile alla campagna 2017/18; che è stata registrata come un’annata molto negativa per il settore.

Le gelate primaverili, la siccità estiva, alcune grandinate e le alte temperature occasionali nel mese di settembre, insieme alle malattie delle piante in alcuni paesi, sono da biasimare per le basse rese. Il cambiamento climatico è naturalmente uno dei temi più urgenti che il settore affronta quotidianamente e nel quale sta facendo investimenti importanti. L’argomento è stato anche il tema dominante di un evento sul futuro del settore organizzato oggi dal gruppo di lavoro sul vino del Copa e della Cogeca. Nell’introduzione dell’evento, Luca Rigotti, coordinatore del settore vitivinicolo dell’Alleanza cooperative, ha sottolineato: “Gli eventi climatici di quest’anno dimostrano in che misura il cambiamento climatico si ripercuote sull’agricoltura e indicano le sfide che il settore del vino dovrà affrontare in futuro. I viticoltori sono ben consapevoli di queste sfide e il settore ha già messo in atto diversi progetti di sostenibilità che sono sostenuti da certificati di qualità. Tuttavia, per continuare questo percorso virtuoso e andare oltre, i viticoltori hanno bisogno di risorse e tempo adeguati, accompagnati da ricerca e tecnologie innovative. Questi strumenti sono essenziali per mantenere la competitività dei vini europei sui mercati internazionali”.

Affrontando l’attuale situazione del mercato del settore, il presidente l’ha definita agrodolce: “Da un lato, ci sono sviluppi positivi nel mercato con la ripresa dei consumi dopo l’apertura del settore Horeca e con la ripresa delle esportazioni in seguito alla sospensione delle tariffe statunitensi legate alla disputa Airbus/Boeing. D’altra parte, constatiamo con grande preoccupazione che i costi di produzione e di trasporto sono aumentati in modo esponenziale. Più precisamente, i costi delle materie prime, dell’energia e dei trasporti sono aumentati in alcuni casi a livelli non sostenibili e ingiustificati, rischiando così di erodere le marginalità e di compromettere la nostra competitività”. L’evento ha riunito esperti del mondo accademico, delle istituzioni dell’Unione europea e del settore stesso per discutere la via da seguire per il settore, affrontando sia le sfide che le opportunità, comprese quelle dei cambiamenti dei modelli di consumo, la nuova Pac e l’apertura di nuovi mercati.

C.d.G.