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Scenari

Nobile di Montepulciano, imbottigliato a + 10 %. Rossi: “Ma c’è ancora tanto da fare”

05 Ottobre 2022
Andrea Rossi Andrea Rossi

di Emanuele Scarci

Il Nobile di Montepulciano mette il turbo e nei primi 9 mesi del 2022 l’imbottigliato balza del 10%.

L’anno scorso la performance era stata del +22% a circa 7 milioni di bottiglie, più 2 milioni di Rosso (+6%). Il rilancio della più antica Docg è reso possibile da investimenti in crescita e qualità del prodotto che comunque dovranno continuare. La sterzata impressa dal Consorzio del Montepulciano ha prodotto anche una nuova etichetta consortile mentre ci si prepara alla menzione Pieve che dovrebbe arrivare nel 2024 con prezzi della bottiglia, secondo le attese, intorno ai 50 euro. “Arriviamo da anni difficili caratterizzati da bassi investimenti e scarsa innovazione. – commenta, con grande trasparenza, il presidente del Consorzio vino Nobile di Montepulciano, Andrea Rossi – Ora la Docg ha cambiato marcia: abbiamo messo in campo investimenti per la promozione e puntato su un progetto come le Pievi che non può che esaltare un territorio come il nostro. L’arrivo nel territorio di brand del vino, l’ultimo è Frescobaldi, è un riconoscimento degli sforzi e si trasformerà in un volàno”. Dal 1937 nel territorio opera un gigante cooperativo: la Vecchia cantina di Montepulciano, con 400 soci, mille ettari e 7 milioni di bottiglie di cui 1,2 milioni di Nobile.

(Montepulciano)

Rinascita vigneti
I nuovi investitori non mancano di osservare che i vigneti sono stati mediamente trascurati e hanno un bisogno urgente di investimenti. “E’ vero – ammette Rossi, che è anche presidente della Vecchia cantina di Montepulciano -, in questi anni molti produttori hanno marciato al minimo della manutenzione, ma dal 2021 c‘è stata una inversione di tendenza. Nei prossimi 3-5 anni avremo nuovi vigneti che saranno il fulcro del progetto vino. Inoltre ai fini della qualità, anche il vino sfuso ceduto all’imbottigliatore dovrà subire un nuovo processo di certificazione”. Per quanto riguarda la menzione Vino Nobile di Montepulciano Pieve, sono già in cantina le prime annate da commercializzare. Hanno aderito 40 aziende che con la vendemmia 2021 hanno selezionato una partita di Vino Nobile di Montepulciano atto a divenire “Pieve”. Circa 500 mila le bottiglie previste in uscita per la prima annata disponibile (la 2024), pari al 10% circa della produzione di Nobile di Montepulciano. Ora, dopo il semaforo verde della Regione Toscana, si attende l’ok definitivo dal Comitato vini del Mipaaf.

Micro territorio
Il Nobile di Montepulciano ha un forte legame con il territorio, peraltro molto circoscritto: comprende il solo territorio comunale di Montepulciano (14mila abitanti), nel Senese fra 250 e 600 metri, ed esclude la zona di pianura della Valdichiana. I vitigni previsti dal disciplinare sono gli autoctoni: il Sangiovese, che deve essere presente per almeno il 70%, a cui si associano nell’uvaggio del Nobile per il 30% Colorino, Mammolo, Canaiolo ed alcuni vitigni internazionali come il Merlot o il Cabernet Sauvignon. Il disciplinare impone che le operazioni di vinificazione e di invecchiamento debbono essere effettuate nel territorio di Montepulciano e l’invecchiamento deve durare almeno 2 anni. Entro questo periodo il produttore può decidere se far maturare il Nobile per 24 mesi in legno, oppure 18 mesi in legno e i restanti in altri recipienti. Oppure almeno 12 in legno, 6 in altri recipienti e 6 in bottiglia. Per il Nobile Riserva servono invece 3 anni di affinamento in legno e almeno 6 mesi in bottiglia.