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Scenari

Olio, niente grande rilancio: in Italia il Nord quasi a secco, esulta il Sud. Puglia top

24 Settembre 2021

Il comparto si prepara all’imminente campagna 2021 e, puntuali, escono i primi dati previsionali sulla produzione di olio di oliva.

Secondo Teatronaturale.it, accanto alle luci non mancano le ombre, caldo e siccità hanno spento gli entusiasmi e spaccato a metà l’Italia dell’Olio: se il Sud, in particolare la sponda adriatica, festeggia, il Centro-Nord si lecca le ferite, con cali a doppia cifra ovunque. La produzione di olio di oliva nel 2021/22 dovrebbe attestarsi sulle 300 mila tonnellate, un dato in lieve crescita, ma inferiore alle attese che auspicavano un sostanzioso rilancio dopo il deludente 2020/21.

Grande annata in Puglia
Sarà la Puglia la regina dell’annata olivicola, con 140 mila tonnellate, quasi la metà della produzione nazionale; Calabria e Sicilia paiono appaiate a 30-35 mila tonnellate, stabili rispetto al 2020. Bene Basilicata, Molise e Abruzzo, con crescita a doppia cifra. Finiscono qui le buone notizie. Più a nord ci si spinge, più i cali sono consistenti: -20/25% in Campania e Lazio, -30/40% in Umbria e Toscana, -80% nel Garda e in Trentino, -40% in Liguria, si salva la Sardegna con un -10%. Il risultato finale dipenderà dalle desideratissime piogge che potrebbero alleggerire i danni della siccità, ma anche dai possibili attacchi tardivi di mosca che potrebbero pregiudicare qualità e quantità e dalle rese al frantoio. Perdite fino al 90% in Veneto e Lombardia, le Regioni che maggiormente hanno sofferto dei bruschi cambiamenti climatici di quest’anno, dalle gelate al ritardo delle fioriture fino ad arrivare alle grandinate estive.

Spagna mantiene, Grecia in difficoltà
In Spagna il raccolto che sarà stabile o in leggera flessione rispetto allo scorso anno; nel principale Paese produttore mondiale, la produzione dovrebbe attestarsi da 1,25 a 1,35 milioni di tonnellate. Le piogge delle ultime settimane a Jaen e Siviglia hanno salvato la stagione. In Grecia si prospetta una delle campagne più brutte dal dopoguerra, con la produzione che dovrebbe sfiorare le 200 mila tonnellate. Soprattutto a Creta, tradizionalmente il bacino produttivo di olio di qualità greco, la produzione sarà molto modesta, più stabile nel Peloponneso. Festeggia il Portogallo con una produzione da 140 mila tonnellate (+25%). Caldo e siccità porteranno a un lieve calo in Turchia, (200 mila tonnellate circa), mentre andrà bene in Marocco (+20%), per circa 130 mila tonnellate. In Tunisia campagna normale, da 250 mila tonnellate. In questi Paesi, a salvare la produzione ha contribuito soprattutto l’adozione di nuovi impianti irrigui.

C.d.G.