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Scenari

Pericolo Trump: i dazi minacciano il 50 % del made in Italy esportato negli Stati Uniti

02 Luglio 2019
Formaggi_Stati_Uniti Formaggi_Stati_Uniti

Oltre la metà dei prodotti agroalimentari Made in Italy negli Stati Uniti rischia di essere colpito dai dazi annunciati dall’amministrazione Trump. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti provocati dai nuovi dazi annunciati da Washington nei confronti dei prodotti dell’Unione Europea.

Si tratta di un duro colpo per l’Italia che ha aumentato dell’11 % le esportazioni agroalimentari negli Stati Uniti nel primo trimestre del 2019 dopo che lo scorso anno nel 2018 si era registrato il record per un valore di 4,2 miliardi (+2%), secondo l’analisi della Coldiretti su dati Istat. Gli Stati Uniti – sottolinea la Coldiretti – minacciano di colpire importanti prodotti agricoli e alimentari di interesse nazionale come i vini tra i quali il Prosecco ed il Marsala, formaggi, i salumi, la pasta ma anche l’olio di oliva, gli agrumi, l’uva, le marmellate, i succhi di frutta, l’acqua e i superalcolici. Il Parmigiano e il Grana, che vedono nell’America il secondo mercato di riferimento, dopo la Germania, valgono 149 milioni di euro di export negli Stati Uniti nel 2018 con un crescita di oltre il 35% nel primo trimestre di quest’anno. Mentre il valore totale dei formaggi made in Italy negli Stati Uniti supera i 270 milioni di euro. Ma nella black list ci sono anche gli agrumi, le marmellate, i succhi d’uva e di frutta, l’acqua minerale, i superalcolici e alcune varietà di pesce. Senza dimenticare il vino che, con un valore delle esportazioni di quasi 1,5 miliardi di euro nel 2018, è anche il prodotto agroalimentare italiano più venduto negli States.

La mossa protezionista di Trump risponde alle sollecitazioni della lobby del falso Made in Italy alimentare che negli Stati Uniti fattura 23 miliardi di euro secondo una stima della Coldiretti. Ad essere piu’ imitati infatti sono proprio i salumi ed i formaggi italiani presenti nella lista aggiuntiva. La produzione di imitazioni dei formaggi italiani negli Stati Uniti secondo l’analisi Coldiretti su dati Usda ha avuto una crescita esponenziale negli ultimi 30 anni ed è realizzata per quasi i 2/3 in Wisconsin e California mentre lo Stato di New York si colloca al terzo posto. In termini quantitativi in cima alla classifica c’è la mozzarella con 1,89 miliardi di chili all’anno, seguita dal parmesan con 204 milioni di chili, dal provolone con 180 milioni di chili, dalla ricotta con 108 milioni di chili e dal Romano con 26 milioni di chili realizzato però senza latte di pecora. Il risultato è che sul mercato americano appena l’1% in quantità dei formaggi di tipo italiano consumati ha in realtà un legame con la realtà produttiva tricolore mentre il resto è realizzato sul suolo americano.

“Ci sono le condizioni per evitare uno scontro dagli scenari inediti e preoccupanti che rischia di determinare un pericoloso effetto valanga sull’economia e sulle relazioni tra Paesi alleati” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “gli Stati Uniti si collocano al terzo posto tra i principali italian food buyer dopo Germania e Francia, ma prima della Gran Bretagna”. 

C.d.G.