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Scenari

Produzione di vino in Italia, in testa la Puglia. Calo in Campania, Friuli e Lazio

17 Aprile 2014
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“Troppo vino comune nel mercato”, denuncia il presidente di Assovini Sicilia

Cresce la produzione di vino nel 2013. 

Oltre 53 milioni di ettolitri, secondo i dati dell’Agea, il 19 per cento in più rispetto al 2012. La regione che in termini percentuali cresce maggiormente è la Basilicata dove a fronte dei 54.754 ettolitri prodotti nel 2012, sono stati 91.124 nel 2013, con un aumento del 66%.

In valore assoluto è la Puglia la regione in cui si è registrato l’aumento più importante, 1.390.775 di ettolitri in più che si sommano ai 7 milioni e 697 dell’anno precedente. Cresce di tanto, in valore assoluto l’Emilia Romagna dalle cui cantine sono usciti 1.641.780 ettolitri in più, cifra che rappresenta un aumento del 22%. Segna un + 44%  il Molise. Uniche regioni in cui i numeri indicano un calo sono la Campania (577.104 contro i 641.738 dell’anno precedente), Friuli (1.205.578 contro 1.287.629) e Lazio (1.179.137 contro 1.224.168).

La Sicilia registra un significativo aumento della produzione, passando dai 4.750.870 ettolitri del 2012 a 6.141.645 dell’anno scorso, pari a un +29%. Numeri però che potrebbero essere un boomerang. “Come ogni anno – dice subito Antonio Rallo, presidente di Assovini – le previsioni si rivelano sempre molto lontane. In Sicilia l’aumento più consistente è in provincia di Trapani, dove ci sono molti terreni non irrigui che, a causa delle abbondanti piogge, hanno avuto una maggiore resa per ettaro. Annata eccezionale nella produzione soprattutto di Grillo, vitigno molto diffuso appunto nel Trapanese. Ma il problema – aggiunge Rallo – è che c’è stata una grande crescita di vini comuni, a discapito di quelli di qualità. Ciò significa una maggiore difficoltà a confrontarsi con il mercato dove sono i vini di alta qualità a restare saldi e a non avere problemi. Quelli meno pregiati scontano invece prezzi meno remunerativi. Attenzione, abbiamo delle eccellenze che però non sono la regola purtroppo. Ci sono tanti produttori che hanno vinificato bene e ottenuto ottimi prodotti, ma c’è troppo vino comune sul mercato”.

Stefania Giuffrè