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Scenari

Prosecco batte Champagne nel 2013

27 Dicembre 2013
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Prosecco batte Champagne 330 milioni a 300 milioni. Il dato è relativo alle bottiglie uscite dalle cantine nel 2013.

«Quest'anno possiamo dire che siamo di fronte a un fatto storico: guardando i dati consuntivi dell'export 2013 il Prosecco è lo spumante più venduto nel mondo, battendo per la prima volta Champagne e Cava spagnolo».  Lo afferma, utilizzando anche i dati dei diversi consorzi di produzione, Gianluca Bisol che, insieme al fratello Desiderio, guida l'omonimo gruppo del Prosecco, con un fatturato che ha raggiunto negli anni i 15 milioni di euro.    

In attesa dei brindisi della notte di San Silvestro, le bollicine italiane più diffuse – quelle prodotte tra Veneto orientale, soprattutto, e piccola parte del Friuli – confermano il boom che le ha portate a sopravanzare nettamente lo Champagne per bottiglie prodotte.    

Ovviamente i valori sono molto diversi, in quanto il prezzo medio di ogni etichetta francese a metodo classico è molto superiore a quello del nostro Prosecco con rifermentazione della massa del vino e non in bottiglia, ma stanno accadendo fatti nuovi. Il primo è che i francesi temono la crisi, in quanto hanno oltre un miliardo di bottiglie nelle cantine ad aspettare i tempi lunghi della loro produzione e cominciano a proporre prezzi molto ribassati, mentre per il Prosecco sono sufficienti pochi mesi dalla vendemmia alla vendita finale.    

«Sul mercato siamo indubbiamente più flessibili, ma non c'è solo questo: nei primi sei mesi 2013 in Cina gli spumanti italiani in generale hanno venduto il doppio rispetto allo Champagne», spiega Bisol, tra i primi ad attaccare il difficile ma cruciale mercato cinese, dove ha visto «in un ristorante di Shanghai le nostre bottiglie dagli 80 ai 160 euro». Qualcosa non va nella distribuzione, in mano a inattaccabili personaggi locali, ma per difendere un prodotto si cerca ogni strada. E si deve essere pronti a ogni sorpresa «come quando sull'onda del nostro successo altre Regioni, compresa la Sicilia, hanno chiesto di poter piantare il Glera (il vitigno di base, ndr) e di poterne chiamarne il prodotto finale Prosecco».    

Battaglie interne che non fermano il boom delle “bolle” italiane, confermato dalle stime della Confagricoltura: per festeggiare l'arrivo del 2014 saranno circa 72 milioni le bottiglie di spumante 'made in Italy' stappate nel mondo. Tra gennaio e agosto la crescita dell'export è stata quasi del 20%, con il Regno Unito in crescita del 50% e la Russia del 30%. E Confagricoltura conferma soprattutto il boom della Cina: +120%.  Dati che trovano conferma in Coldiretti, secondo la quale le bottiglie di bollicine made in Italy esportate ammontano a 290 milioni.  

Alessandro Chiarelli