Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

Prospettive nel mercato russo. Spazio ai vitigni autoctoni e alle piccole cantine. Aumentano i giovani consumatori

07 Aprile 2014
russi russi


Emerge una nuova generazione di consumatori in Russia aperta alla scoperta delle piccole cantine,  di nuovi vini soprattutto facili e bevibili.

Cominciano a farsi spazio nella carta dei vini i vitigni autoctoni. Cresce il mercato russo, che ha appena 20 anni alle spalle. La Dolce Vita tiene testa alle etichette francesi in tutti i canali anche nell’off – trade, e lo fa principalemente con le bollicine. Tra i wine lover aumenta il numero delle quote rosa, ben il 40% rispetto ai maschi che sono il 26%.  Ancora però la fascia dei consumatori di vino è appena il 7% della popolazione che consuma alcolici. Il vino fermo è aumentato, per,ò dal 2011 al 2013 del’8,2%. Trend e prospettive le hanno mostrate al Vinitaly buyer e importatori russi in un seminario sull’evoluzione del mercato russo. Andrej Savchenko, Import Director di As tInternational Environment, Vladislav Volkov General Manager di Vinoterra, Anna Alekseyeva Ais sommelier e wine consultant hanno preso parte alla tavola rotonda. 
 
Buone prospettive all'orizzonte, secondo gli operatori, per le cantine italiane. “I vini italiani sono diventati in pochissimo tempo più forti di quanto ci aspettavamo”, ha detto Volkov. L'appeal del Bel Paese conquista sempre più bevitori.. Ma l'avanzata, in termini di quote, nel mercato ancora si scontra con freni importanti. Da un lato c’è una crescita della domanda di vino ed una evoluzione delle abitudini di consumo, dall’altro lato ancora troppi paletti che frenano le importazioni: dazi alti, una burocrazia pesante, e dall'altro la mancanza di comunicazione e promozione ch non permettono il diffondersi della cultura del vino. La vendita on line è vietata, manca una propaganda che presenti al grande pubblico il vino come una bevanda che può essere integrata in uno stile di vita sano, quando, invece, viene comunicato come una delle cause dell’alcolismo, e sono ancora pochi ad associarlo all’alimentazione. Cavillo cruciale. 
 
Mosca e San Pietroburgo sono le città dove tradizionalmente è forte il consumo di vino. La maggior parte però della popolazione qui stappa le bottiglie a casa, ben l’85%, al ristorante va solo l’8%. Rispetto al vino la birra nel mercato rappresenta il 22% del consumo delle bevane alcoliche, e la Vodka il 68%. Lo scenario vede emergere comunque nuovi consumatori, potenziali wine lover di età compresa tra i 20 e i 40 anni, frequentatori di locali, wine bar ed enoteche che, come riportano gli ambasciatori del mercato, aumentano di numero nelle grandi città. E sono loro anche i nuovi consumatori dell'Italia in termini di turismo. “L'Italia è tra le mete più gettonate, al pari di altri grandi attrazioni come l'Egitto, la Francia e gli Usa – ha detto la Alekseyeva che si occupa anche di turismo-. L'enoturismo è uno degli strumenti per stimolare il consumo di vino nel nostro Paese” E a viaggiare, a voler conoscere il nostro Paese sono soprattutto le donne. “I territori, le cantine e le amministrazioni  – conclude la wine consultant – devono organizzare un'offerta mirata e lungimirante che punta su questa fascia di viaggiatori-consumatori”.