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Scenari

Quanto costa mangiare nei tristellati italiani: tutti i menu con i prezzi svelati

10 Novembre 2022
Prima fila: Massimiliano Alajmo, Mauro Uliassi, Riccardo Monco, Enrico Bartolini; Seconda fila: Enrico Crippa, Massimo Bottura, Enrico Cerea, Norbert Niederkofler; Terza fila: Antonino Cannavacciuolo, Nadia Santini, Heinz Beck, Niko Romito. Prima fila: Massimiliano Alajmo, Mauro Uliassi, Riccardo Monco, Enrico Bartolini; Seconda fila: Enrico Crippa, Massimo Bottura, Enrico Cerea, Norbert Niederkofler; Terza fila: Antonino Cannavacciuolo, Nadia Santini, Heinz Beck, Niko Romito.

di Giorgio Vaiana

Tre per dodici. O meglio tre stelle Michelin per dodici ristoranti italiani. Il gotha della ristorazione del nostro paese.

Solo qualche giorno fa, lo chef Antonino Cannavacciulo si è aggiunto a questa elite di “mega-chef” con il suo Villa Crespi (leggi questo articolo>). Un gotha che è cresciuto negli ultimi anni con l’arrivo di Norbert Niederkofler nel 2018, Mauro Uliassi nel 2019 e di Enrico Bartolini nel 2020. Il primo italiano ad aver conquistato le 3 stelle Michelin fu Gualtiero Marchesi nel 1986, con il suo ristorante a Milano, in via Bonvesin de La Riva. Dal 2014 al 2018 non ci sono stati nuovi chef 3 stelle Michelin. L’ultimo premiato con il massimo tributo delle 3 stelle Michelin, prima della tripletta degli ultimi anni, è stato Niko Romito, nell’edizione 2014 della Guida Michelin, con il suo ristorante Reale a Castel di Sangro, in Abruzzo. I ristoranti tre stelle Michelin sono : Villa Crespi ad Orta San Giulio (NO) con lo chef Antonino Cannavacciuolo; Enrico Bartolini al Mudec a Milano dello chef Enrico Bartolini; Uliassi a Senigallia (AN) con Mauro Uliassi; Da Vittorio a Brusaporto (BG) dello chef Enrico “Chicco” Cerea; Piazza Duomo ad Alba (CN) di Enrico Crippa; St. Hubertus Rosa Alpina a San Cassiano (BZ) con lo chef Norbert Niederkofler; Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio (MN) con Nadia Santini; Le Calandre a Rubano (PD) con Massimiliano Alajmo; Osteria Francescana a Modena di Massimo Bottura; Enoteca Pinchiorri a Firenze con Riccardo Monco; Reale a Castel di Sangro (AQ) dello chef Niko Romito; La Pergola a Roma con Heinz Beck. Ma quanto costa mangiare in questi ristoranti?

Abbiamo consultato i loro menu, visibili sui siti dei ristoranti. Partiamo da Bartolini al Mudec a Milano. Lo chef propone 4 menu degustazione 2 Best of e 2 Mudec Experience tutti da 9 portate che costano 350 euro. Il pairing con il vino costa 250 euro. Oppure si possono prendere 3 piatti a scelta dalla carta al costo di 240 euro, oppure 4 piatti al costo di 300 euro. Vini esclusi. Da Uliassi sono 5 i menu degustazione: classico da 240 euro, easy classico 210 euro, lab 240 euro, caccia 240 euro. Oppure si possono scegliere almeno 3 piatti dalla carta. Anche qui bevande escluse. Due, invece, le proposte degustazione nel ristorante Da Vittorio: il menu “carta bianca” da ben 16 portate che costa 350 euro o “Nella tradizione di Vittorio” da 8 portate al costo di 260 euro. Anche qui bevande escluse. I menu più cari sono quelli che si trovano a Piazza Duomo nel regno dello chef Crippa: si parte con “Viaggio-Crippa”, 8 portate a 290 euro. Si possono scegliere diversi abbinamenti con i vini: wine’s seasons a 190 euro, grande Piemonte a 220 euro, rarità a 380 euro, oltre a 640 euro. Un altro menu degustazione si chiama “Dedicato al tartufo bianco d’Alba”: costa 290 euro, ma il tartufo si paga a parte (al grammo). Anche qui si può scegliere un pairing con il vino: 7 calici in abbinamento (220 euro). Un altro menu è il “Nebbiolo grand tasting”: oltre ai piatti dello chef prevede 5 calici di vino per 580 euro; O “Barolo” con abbinamento di sei calici alle portate dello chef tutto a 500 euro; Mentre “Barolo… rarità” è il menu più costoso di tutti i tristellati italiani: il menu con sei calici di vino costa mille euro a persona.

Una solo proposta degustazione, invece, al St. Hubertus Rosa Alpina: lo chef Niederkofler propone “cook the mountain” a 320 euro, bevande escluse. Una selezione di formaggi costa 45 euro, mentre 8 calici di vino e drinks vengono venduti a 220 euro. Tre menu degustazione al ristorante Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio: il menu della campagna (5 portate 150 euro), il menu d’autunno (7 portate 210 euro) e il menu del pescatore (10 portate 290 euro). Massimiliano Alajmo nel suo Le Calandre a Rubano propone tre menu degustazione tutti a 295 euro e tutti da 8 portate: “Classico”, “Max” e “Raf”. Oppure si possono scegliere 3 piatti alla carta a 160 euro, 4 piatti a 200 euro o, 5 piatti a 230 euro. Nei menu i piatti in cui c’è il tartufo bianco d’Alba prevedono un supplemento di 20 euro. La selezione di formaggi piccola costa 20 euro, mentre quella grande costa 40. Massimo Bottura dell’Osteria francescana è celebre per il suo menu unico che varia di stagione in stagione: al momento il menu che si chiama “Vieni in Italia con me” vanta 12 portate e costa 320 euro. A questi si devono aggiungere 210 euro per l’abbinamento vini. Due i menu degustazione all’Enoteca Pinchiorri di Firenze: “Madre Terra” da 10 portate a 290 euro vini esclusi, oppure “Evoluzione”, sempre da 10 portate a 290 euro vini esclusi. Menu degustazione unico anche nel ristorante Reale a Castel di Sangro. Lo chef Romito prevede un percorso da 14 portate a 170 euro più 100 euro per l’abbinamento vini. E’ possibile aggiungere al percorso anche piatti dalla carta al presso di 30 euro a portata, ma massimo 3 piatti. Si può anche scegliere dalla carta, ma in questo caso i commensali dovranno scegliere almeno 3 portate a testa. A La Pergola di Roma, Heinz Beck ha creato due percorsi degustazione: un menu da 10 portate a 320 euro, oppure 7 portate a 270 euro. Vini esclusi. Ultimo ingresso fra i tristellati, Villa Crespi dello chef Antonino Cannavacciuolo. Si può scegliere tra il menu “Traccia” dal costo di 190 euro a persona, “Itinerario dal Sud al Nord Italia” dal costo di 210 euro a persona, oppure “Mettici l’anima” dal costo di 240 euro a persona. Anche qui vini esclusi.