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Scenari

Quasi mille grandi vini in vendita all’Asta Bolaffi: immancabile Borgogna

21 Novembre 2019
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di Michele Pizzillo

I collezionisti di grandi vini sono in fibrillazione. 

Oggi è il giorno in cui Bolaffi ha organizzato l’asta più ricca mai fatta sui vini pregiati e distillati e non solo. E, oltretutto, di un numero di bottiglie davvero imponente, visto che il catalogo predisposto da Bolaffi in collaborazione con Slow Food Editore, contiene 970 etichette da cui ci si aspetta un risultato record.  E, quindi, nella sala Bolaffi di Torino, da stamattina, i collezionisti potranno partecipare all’asta più ricca mai organizzata per la quantità e la qualità delle etichette proposte, con una selezione monumentale dei vini di Borgogna più prestigiosi, le bottiglie di culto toscane e piemontesi e i distillati, tutti provenienti da selezionate cantine private. Top lot della vendita è senz’altro il “re degli Chardonnay”, il Montrachet Grand Cru con una verticale di otto rare bottiglie dal 2001 al 2015 conservate in modo perfetto, all’incanto da una base d’asta di 50.000 euro. 

E, si legge nel comunicato Bolaffi, apriranno la vendita i distillati e i vini fortificati di altissimo livello scelti di concerto con Whisky Club Italia, per un totale di 114 lotti, con una grande varietà di nazioni, tipologie, distillerie e rari imbottigliamenti di Scotch Whisky, come il Bowmore Bouquet Single Malt Samaroli del 1966, imbottigliato nel 1984 in sole 720 bottiglie (lotto 32, base d’asta 28.000 euro), il Laphroaig Sherry Wood Islay Malt 15 Years Old 1967-1982 Samaroli (lotto 54, base 28.000 euro) e lotti di Glen Garioch, Macallan, Springbank, tra cui una selezione di Ageing Monography Samaroli. Tra i distillati francesi spiccano sette bottiglie di cognac della collezione Erté (lotto 12, base 3.000 euro) e il Perle Noir Louis XIII in cui il prestigio del cognac incontra il cristallo Baccarat (lotto 13, base 10.000 euro). 

Dopo l’asta dei distillati, è in programma una degustazione di Chianti Classico Riserva “Il Poggio” Castello di Monsanto in quattro annate (2013, 2001, 1982, 1964) al termine della quale avrà inizio l’asta dei vini che partirà proprio dalla Toscana con alcune bottiglie provenienti dalla cantina del produttore. Tra i top lot della regione, varie annate di Brunello di Montalcino Case Basse Gianfranco Soldera, tra cui la 1997 classificata come storica (lotto 194, 2 bt, base 700 euro), due magnum di Masseto 2004 Bolgheri (lotto 235, base 1.800 euro), diverse bottiglie di Sassicaia, tra cui una magnum dello strepitoso 1985 (lotto 273, base 1.800 euro), tre verticali e una bottiglia del 1964, annata prodotta solo per la Tenuta San Guido e non commercializzata (lotto 269, base 500 euro), tanti lotti di Ornellaia, Tignanello, Solaia e Pergole Torte.

Il Piemonte propone sei introvabili bottiglie di Barolo 2011 Accomasso (lotto 500, base 600 euro), una bella selezione di Giacosa, Gaja e Conterno, tra cui una magnum di Barolo Monfortino Riserva 2010 (lotto 559, base 1.800 euro) e una bottiglia di Barolo Giuseppe Rinaldi della rara annata 1964 (lotto 652, base 350 euro). Da sottolineare anche la presenza di cinque bottiglie di Barbaresco Crichet Pajé Roagna del 1999, etichetta più rappresentativa di questa azienda (lotto 665, base 1.300 euro). 

Chiude il catalogo la Francia con la Borgogna e i suoi Domaine più prestigiosi che, oltretutto, sono  i top lot dell’asta, a partire dalla straordinaria verticale di Montrachet Grand Cru del Domaine de la Romanée Conti, top lot dell’intera asta (lotto 923, 8 bt dal 2001 al 2015, base 50.000 euro), vari La Tache, la selezione di Grand Cru dell’importante annata 2009 (lotto 941, 13 bt, base 40.000 euro) e la bottiglia di Romanée-Conti Grand Cru dell’ottima annata 2001 (lotto 932, base 8.000 euro), oltre a numerosi lotti dei Domaine D’Auvenay, Leroy, Comte Georges de Vogüé e Armand Rousseau, quest’ultimo presente con una bella selezione di Chambertin e Gevrey-Chambertin di varie annate e tipologie. Infine due vere perle in catalogo: il Musigny del 2008 e del 2011 di Roumier (rispettivamente lotti 1092 e 1093, basi 3.500 e 4.100 euro), presente anche con molte altre bottiglie straordinarie. Tra le chicche, si segnalano inoltre quattro lotti del piccolo Domaine di culto Arnaud Ente.  

Ci sono, poi, i vini dei più celebri Châteaux di Bordeaux – come la selezione di tutti i Premier Grand Cru Classé del 1989 (lotto 877, 11 bt, base 4.500 euro), la cassa Duclot Collection 2004 (lotto 878, 9 bt, base 4.500 euro) e la bottiglia di Château d’Yquem 1927 (lotto 826, base 1.600 euro) – e gli champagne, dalla sei litri di Cristal 2002 in cassa originale in legno (lotto 777, base 3.000 euro) a diverse bottiglie di Krug Clos du Mesnil Blanc de Blancs dal 1982 al 1995 e del ricercato Salon dal 1997 al 2007. Infine, una bottiglia di Hermitage La Chapelle Paul Jaboulet Ainé del 1961 che ha ottenuto il massimo punteggio dai critici internazionali (lotto 752, base 3.500 euro) e la selezione di Côte Rôtie La Landonne 1990, la più prestigiosa del Domanine E. Guigal (lotto 760, base 3.000 euro).