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Scenari

Svolta per le etichette del vino: dovranno indicare il contenuto delle calorie

28 Giugno 2021

Entro la fine dell’anno prossimo le etichette del vino dovranno riportare in etichetta il contenuto energetico, cioè le calorie.

Un valore che, attestandosi in media su 70 calorie per 100 millilitri di nettare di Bacco, sdogana i due bicchieri di vino ai pasti (per un totale di 140 calorie) previsti dalla Dieta Mediterranea, anche in vista della prova-costume. Inoltre il consumatore potrà conoscere tramite un Qr Code ingredienti e eventuali prodotti allergenici, grazie all’avvio dell’etichettatura digitale (e-label). A introdurre la novità è l’accordo provvisorio raggiunto a Bruxelles sulla Politica agricola comune (Pac) che dovrà passare l’esame dei ministri dell’agricoltura riuniti lunedì e martedì, e anche dell’Europarlamento e che fa seguito anche alle proposte della Commissione Ue sul piano europeo di lotta al cancro, dello scorso febbraio.

Dalla bozza del testo di intesa, commenta all’Ansa il segretario generale della Unione Italiana Vini (Uiv) Paolo Castelletti, “apprezziamo l’intesa raggiunta che peraltro vede il vino prodotto nell’Unione Europea, Italia compresa, in ruolo di apripista nell’operazione-trasparenza con i consumatori, senza peraltro far divenire l’etichetta un “bugiardino” con caratteri piccolissimi e in una Babele di lingue. Soddisfazione è in particolare per questa soluzione che, grazie all’e-label, evita difficoltà per le Pmi vitivinicole e per tutte le aziende con ampia gamma produttiva sia nel confezionamento che nella gestione del magazzino e logistica. Visto che la normativa comunitaria è identica per tutti i consumatori Ue abbiamo rischiato di dover stampare in oltre 22 lingue e fare spedizioni differenziate per i mercati di destinazione, un disastro. Accogliamo con favore anche la scelta dei pittogrammi per l’indicazione obbligatoria delle avvertenze sanitarie (logo donna incinta, logo divieto di guida in stato d’ebrezza, divieto di consumo ai minori) che diventeranno obbligatorie entro la fine del 2023″.

Come detto, per la nuova Pac, c’è l’intesa di massima. Così il ministro portoghese Maria do Céu Antunes, presidente di turno del Consiglio agricoltura. “Le conclusioni del processo di riforma era nell’agenda della nostra presidenza e ora siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo – ha detto do Céu Antunes – con un accordo provvisorio in Consiglio”. Il ministro ha ricordato che ora spetta alla presidenza slovena condurre il lavoro insieme alla Commissione europea sulla legislazione secondaria. “Siamo di fronte a una riforma – ha detto il ministro per le Politiche agricole, Stefano Patuanelli – completa della politica agricola comune, su cui è stato raggiunto un importante punto di incontro. Ora spetta agli Stati membri e ai produttori agricoli trarre beneficio dalla nuova Pac. Il prossimo passo sarà costruire piani strategici nazionali che dovranno essere incentrati sulla semplicità: non incrementare la burocrazia rappresenta il valore aggiunto per l’Italia. La Condizionalità sociale è sicuramente uno dei punti qualificanti della nuova Pac, insieme agli interventi previsti per la transizione ecologica del nostro sistema agroalimentare”. “Importanti passi avanti – ha aggiunto – sono stati raggiunti sugli aspetti climatico-ambientali con particolare riferimento al sostegno finanziario per strumenti di gestione del rischio che potranno utilizzare fino al 3% dei pagamenti diretti e dei fondi dello sviluppo rurale”.

C.d.G.