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Scenari

Turismo, l’Europa studia il “pass vaccinale” per salvare il comparto

16 Marzo 2021

Domani arriva sul tavolo della Commissione la proposta legislativa di regolamento comunitario per un Digital green pass con l’obiettivo di consentire gradualmente agli europei di muoversi in sicurezza all’interno o all’esterno dell’Unione europea, per lavoro o turismo.

Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che sarà discussa domani 17 marzo dal Collegio dei Commissari la proposta di regolamento sui certificati verdi digitali nell’ambito della lotta al Covid-19 che attesta se la persona che si appresta a viaggiare sia o meno vaccinata, o la quantità di anticorpi evidenziati da test. Essendo una proposta di regolamento di Consiglio e Parlamento europeo, dovrà essere approvato secondo la normale procedura di co-decisione, presumibilmente accelerata per consentirne l’entrata in vigore in tempi rapidi. Una svolta per salvare il turismo estivo dopo il lockdown di Pasqua ha praticamente azzerato anche quello nazionale con un italiano su tre (32%) che ha dovuto cambiare i programmi di viaggio per vacanze, gite fuori porta o visite a parenti e amici durante le feste di Pasqua e Pasquetta. Sei viaggiatori stranieri su dieci (59%) hanno dovuto rinunciare a venire in Italia nel 2020 per un totale di 57 milioni di turisti bloccati alle frontiere dall’emergenza Covid, sulla base dei dati Bankitalia.

Un duro colpo per il sistema turistico nazionale che ha già subito un buco di circa 27 miliardi nelle spese dei viaggiatori stranieri in Italia che sono crollate del 61% nel 2020 rispetto all’anno precedente e toccano il minimo da almeno venti anni. L’assenza di stranieri in Italia grava sull’ospitalità turistica nelle mete più gettonate che risentono notevolmente della loro mancanza anche perché i visitatori da paesi europei hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa. Ad essere penalizzate sono state soprattutto le città d’arte, che sono le storiche mete del turismo dall’estero, ma anche gli oltre 24mila agriturismi nazionali dove gli stranieri in alcune regioni secondo Campagna Amica rappresentano tradizionalmente oltre la metà degli ospiti. La mancanza di vacanzieri si trasferisce a valanga sull’insieme dell’economia per le mancate spese per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir.

Non è un caso che nel 2020 a far registrare il risultato più negativo nei consumi sono stati gli alberghi ed i ristoranti con un calo del 40,2% seguiti dai trasporti che si riducono del 26,5% e dalle spese per ricreazione e cultura che scendono del 22,8%. Il cibo infatti è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche. La pandemia ha sconvolto la mappa del turismo in Europa con la Germania con 261 milioni pernottamenti che sorpassa addirittura l’Italia scesa ad appena 203 milioni di pernottamenti e si classifica come la principale destinazione turistica del Vecchio Continente.

C.d.G.