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Scenari

Tutela olio extravergine. Il Mipaaf invia a Bruxelles una circolare sull’origine in etichetta

28 Luglio 2012
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Il ministero delle Politiche agricole ha inviato a Bruxelles un provvedimento che regolamenta la leggibilità delle informazioni sull'origine in etichetta dell'olio d'oliva.

In attesa dell'approvazione di quest'ultimo, è stata adottata una circolare che richiama gli operatori al rispetto delle norme comunitarie chiedendo loro di assicurare che in etichetta le informazioni riguardanti l'origine siano facilmente individuabili, chiaramente leggibili e distinguibili dal resto delle informazioni. Ne dà notizia il ministro Mario Catania (nella foto) sottolineando che “L'olio d'oliva è uno dei prodotti simbolo dell'agroalimentare italiano, ma la filiera di produzione e commercializzazione presenta alcune criticità strutturali che ho ritenuto di affrontare con decisione”. Commentando le misure comunitarie e nazionali che riguardano la salvaguardia del mercato degli oli d'oliva, in particolare quelli vergini ed extravergini, Catania osserva che “non c'è un'adeguata remunerazione degli olivicoltori, e questo dipende anche dalla scarsa trasparenza sull'origine del prodotto”.

Il presidente di Unaprol, Massimo Gargano, giudica «un passo in avanti» la circolare. “Non bisogna però abbassare la guardia – affermaì  – perché la contraffazione del settore dell'olio di oliva sfiora ormai il miliardo di euro”.

La circolare prevede, inoltre, un piano straordinario di controlli per il settore dell'olio d'oliva. L'art. 43 del decreto Sviluppo, ora all'esame del Parlamento, stabilisce che per quanto riguarda gli oli di oliva extravergini, quando sono etichettati con la dicitura «Italia» o «italiano», o che comunque evocano un'origine italiana, sono considerati conformi alla categoria dichiarata quando presentano un contenuto in metil esteri degli acidi grassi ed etil esteri degli acidi grassi minore o uguale a 30 mg/Kg. In caso si superino questi valori si avvia automaticamente un piano di sorveglianza dell'impresa da parte delle autorità nazionali competenti ai controlli. La verifica sarà compiuta da un comitato di assaggio riconosciuto dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Sarà il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali a definire, attraverso l'emanazione di un regolamento, le modalità di accertamento delle caratteristiche degli oli di oliva vergini ai fini della validità delle prove organolettiche.

Per quanto riguarda il piano di azione comunitario, si articola principalmente nei seguenti punti:

Qualità e controlli – l'azione prevede il rafforzamento del sistema dei controlli e delle sanzioni. Sul versante della qualità un miglioramento dei parametri obbligatori di qualità ai fini della commercializzazione e dell'autenticità degli oli di oliva vergini. In particolare, si intende accelerare sui dossier relativi ai parametri analitici che servono a garantire l'autenticità e la genuinità del prodotto e che evidenziano eventuali manipolazioni e contraffazioni negli oli di oliva vergini. È stata sottolineata l'importanza dell'etichettatura, per la quale si chiede di introdurre una maggiore grandezza dei caratteri e una maggiore visibilità delle informazioni obbligatorie, in primis per l'origine.

Struttura della filiera – l'azione prevede il rafforzamento delle Organizzazioni di produttori e verranno analizzate nuove misure in tal senso sia nel I che nel secondo pilastro.

Promozione – si punta a rafforzare l'attività, In questo contesto, prevista la menzione dell'origine nazionale accanto a quella comunitaria, e azioni nell'ambito dello sviluppo rurale nella nuova programmazione. Saranno possibili sottoprogrammi oleicoli che contribuiscano alla realizzazione delle priorità strutturali oltre agli obiettivi agroambientali, unitamente ad investimenti per la trasformazione, la commercializzazione e lo sviluppo dei prodotti agricoli.