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Scenari

Vendemmia 2013, revival dei primi anni ’80

18 Luglio 2013
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Mattia Vezzola e Ornella Venica

“Si ritorna ai primi anni ’80”.

Almeno nel Nord Italia. Il clima ha riportato indietro le lancette dell’orologio facendo fare parecchi giri. Così ci dicono Mattia Vezzola, enologo e direttore tecnico di Bellavista, e Ornella Venica di Venica&Venica. Li abbiamo contattati per tastare il polso e fare così qualche pronostico. In questi giorni di tregua meteorologica, dopo un maggio piovosissimo, tentano delle previsioni anche se si mantengono molto cauti. E così nel salotto buono del vino italiano, nel territorio del bianco più aristocratico, si preannuncia un “revival”, se così possiamo dire. Si fanno i conti con condizioni climatologiche che i viticoltori avevano oramai dimenticato. Negli ultimi anni il caldo siccitoso ha portato ad un forte anticipo della vendemmia, scombussolando il calendario vegetativo e facendola ricadere in periodi “non tradizionali” per quelle latitudini, in tempi più tipici del Meridione. E’ doveroso però accompagnare il pronostico con il condizionale. “Vediamo cosa succede nelle prossime settimane – risponde Vezzola da Erbusco – Se si mantengono le condizioni attuali possiamo dire che sicuramente avremo un vino raffinato, meno alcolico, meno opulento e con più energia. Insomma – aggiunge scherzando – un vino senza cellulite”. Dalla vendemmia anticipata alla seconda metà di agosto molto probabilmente si potrebbe rientrare nella canonica prima settimana di settembre. Dello stesso avviso è Ornella Venica. “Si potrebbe cominciare il due o tre di settembre per le varietà precoci. Adesso c’è un ritardo di una settimana – ci riferisce-. Maggio è stato il mese più piovoso degli ultimi cinquant’anni, esattamente si è concentrato un terzo della piovosità di un anno. Per fortuna le piogge sono arrivate in un momento in cui, appunto, il germoglio per il freddo era in ritardo”.

Per quanto riguarda la quantità di uva forse si prevede un piccolo calo nel Collio, solo però per alcune varietà come il Pinot Grigio. “Il brutto tempo ha causato la colatura, alcuni fiori sono caduti e i grappoli sono più spargoli”, aggiunge la Venica. In Franciacorta non ci saranno grosse perdite. “L’anno scorso abbiamo avuto un calo della produzione dal 10 al 7 per cento – riferisce Vezzola –. Comunque, non si toccheranno quei livelli avuti nel 2010, 2011 e 2012 che sono state tre annate poco produttive”. Dal punto di vista delle patologie gli attacchi di muffe sono stati contenuti. “Grazie ad una selezione dei germogli, nell'ambito dell'usuale potatura a verde da noi attuata, che elimina tutti i germogli superflui, permettendo di ottenere uve sane anche in annate più difficili come il 2013 – conclude la Venica -. La nostra squadra ha lavorato con la massima attenzione a trecentosessanta gradi e in periodi concentrati molto intensi in cui non pioveva”. Animi sereni quindi nel Nord del Paese e occhi puntati al cielo.

Manuela Laiacona