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Scenari

Villa Favorita, raddoppiati i buyer stranieri

15 Aprile 2013
vinnatur vinnatur

Villa Favorita quasi raddoppia i buyer stranieri.

Angiolino Maule, soddisfatto, tira le somme dell’evento creato dall’Associazione VinNatur che raggruppa oltre 140 produttori che fanno biologico e biodinamico.

 Si confermano le stesse presenze dell’edizione passata ma con un pubblico più qualificato. Hanno gravitato tra i banchetti operatori provenienti da molti Paesi, dal Nord Europa principalmente. “Sono venuti quasi tutti i rappresentanti del monopolio dei Paesi Scandinavi – ha riferito Maule -. Molto probabilmente attirati anche dall’evento che VinNatur  farà a Oslo”. In programma per il 19 novembre, organizzato per rappresentare questa parte del mondo del vino in una piazza tra le più reattive, in questi ultimi tempi, alla tipologia dei vini naturali. Tappa attesa da molti produttori dell’associazione, tanto che è raddoppiata la richiesta di partecipazione, come ha riferito Maule: “Adesso devo recarmi ad Oslo per cercare una sede diversa da quella che avevamo scelto prima. Si era previsto un gruppo di cinquanta produttori ma siamo saliti oltre i cento, c’è grande entusiasmo per questa nuova iniziativa, dimostrato non solo da parte degli italiani ma anche degli spagnoli e dei produttori francesi”.


Angiolino Maule insieme ad Alice Feiring blogger newyorkese che è stata guest star
della manifestazione con il suo ultimo libro Vino al Naturale

Ritornando a Villa Favorita, i grandi assenti sono stati i buyer dalla Cina e anche dalla Russia. “Dobbiamo lavorare su questi mercati – ha spiegato Maule -. In Cina non conoscono i vini naturali. Lì deve ancora nascere l’interesse verso questa tipologia”. Ma in estremo oriente c’è un’altra nazione che invece sembra apprezzare sempre di più il biologico e il biodinamico ed è il Giappone, tanto che molti operatori del Paese si sono voluti recare all’evento  per degustare e conoscere i protagonisti di questo comparto. Esigua presenza invece degli operatori tedeschi nonostante la Germania sia un mercato sensibile al vino biologico, uno dei più importanti per molte cantine che producono in questo regime: “La Germania è imbrigliata dentro le certificazioni – aggiunge Maule – non amano il vino naturale, amano il vino certificato biologico”. 

C.d.G.