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Scenari

Vinitaly punta gli Usa: “Sono il principale mercato mondiale della domanda di vino”

03 Luglio 2018
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(Brindisi inaugurale al Summer Fancy Food Show 2018 a New York con Maria Elisabetta Casellati, presidente del Senato della Repubblica, e Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere-Vinitaly)

Vinitaly sempre più protagonista negli Stati Uniti, dove nei primi quattro mesi del 2018 il vino italiano registra performance migliori della media-mercato, pur con una crescita timida a valore che risente dell’euro forte.

Il risultato complessivo è un incremento dei volumi (+4,4%) e un dell’1% in valore, con 544,7 milioni di euro (dato Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor). L’Italia rimane il principale Paese fornitore degli Stati Uniti anche in questa prima parte dell’anno, ma la competizione, con particolare riguardo alla Francia, è molto serrata. Per questo Vinitaly prosegue con il proprio programma internazionale di eventi business e formazione – sono già 47 gli Italian Wine Ambassador statunitensi formati tramite le iniziative della Vinitaly International Academy, mentre i buyer accreditati provenienti dagli Stati Uniti all’ultima edizione di Vinitaly sono stati oltre 7 mila – ed è stato presente dal 30 giugno al 2 luglio al Padiglione italiano del Summer Fancy Food Show nell’ambito del piano di promozione straordinaria del made in Italy curato da Agenzia Ice in collaborazione con Federalimentare, Cibus, Tuttofood e Vinitaly, che ha presentato oltre 300 aziende sotto il segno distintivo del claim “The Extraordinary Italian Taste”.

In questa occasione, il Vinitaly Wine Bar ha offerto ai buyer del trade e del canale Horeca l’opportunità di conoscere e degustare oltre 600 vini selezionati in collaborazione con il consorzio Italia del Vino, lungo le tre giornate della rassegna, che è terminata ieri, ciascuna dedicata a una zona produttiva diversa: Trento doc, Sicilia Doc e Chianti Classico. “Gli Stati Uniti sono il principale mercato mondiale della domanda di vino e lo saranno ancora per molto tempo. In questo senso è indicativo ciò che è emerso dall’outlook Vinitaly-Nomisma sulle abitudini al consumo negli Stati Uniti: oltreoceano il primo target è rappresentato dai giovani dai 21 ai 35, mentre in Italia l’età dei top consumer è molto più alta. Un dato questo che la dice lunga anche sul fascino esercitato da una bevanda sempre più status symbol per i giovani statunitensi”, commenta Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere.

C.d.G.