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VinNatur e Vite insieme: "Inizia il nostro percorso condiviso sui vini naturali"

Il 2020 verrà senza dubbio ricordato come un’annata molto particolare, una situazione in costante evoluzione, dove le possibilità di previsione sono ridotte al minimo.
In uno scenario dove tutto è incerto, c’è spazio però anche per prospettive nuove e dal significato profondamente positivo. Stiamo parlando dell'avvicinamento, avvenuto questa estate, tra le due associazioni più importanti nell’aggregazione dei vignaioli naturali in Italia: VinNatur e Vi.Te – Vignaioli e Territori. Ad inizio agosto infatti, si è svolto l’incontro tra Angiolino Maule e Gabriele Da Prato, presidenti delle due associazioni, con l'obiettivo di gettare le basi per un percorso condiviso. Un incontro auspicato e cercato da tempo, da più parti, che finalmente ha potuto concretizzarsi. Quando si può parlare di vini autentici? Quando un vignaiolo può dirsi veramente tale, al di là di mode e progetti commerciali?
Per tutti è stato evidente il bisogno di fare chiarezza nel movimento e di unire le forze per riuscirci. È necessario collaborare per dare maggiore autorevolezza al mondo del vignaiolo naturale e al suo messaggio, e per questo si è già al lavoro per iniziare a trovare punti in comune sull'ammissibilità delle aziende. Valutazioni oggettive e confutabili, unite a monitoraggi delle aziende aderenti, sempre più attenti, al fine di garantire la credibilità di tutto il movimento. La volontà di dare un primo segnale concreto e chiaro si è tradotta nell’idea di un evento congiunto, fuori dagli abituali e classici incontri vinicoli, che possa anche dare un messaggio di positività e speranza al settore. "Noi vignaioli naturali siamo vivi. Abbiamo ancora voglia di raccontare e spiegare i nostri territori, le nostre vigne i nostri vini - si legge nella nota stampa - In questo momento ci è impossibile collocare questa iniziativa nel calendario, a causa dell’emergenza sanitaria, ma le possibilità sono molteplici, e quando il contesto lo consentirà, non mancheranno le sorprese. C'è chi lo definirà "ritorno", chi "evoluzione", e chi ancora "rivoluzione". Di certo il movimento del “naturale” sta vivendo una fase di profondo rinnovamento, dove le diversità diventeranno un punto di forza nella condivisione e nella collaborazione".
L'attenzione sarà volutamente rivolta ai vignaioli naturali, prima che al vino, perché è fondamentale concentrarsi sulla persona e sul suo lavoro, sulle idee e sulle scelte: gli unici elementi che possono rendere un prodotto realmente unico e irripetibile. La decisione, da parte delle due associazioni, di percorrere una strada comune, mette in relazione oltre trecento vignaioli e le loro aziende, che con un'unica voce potranno finalmente affermare tutto questo con ancora più chiarezza e determinazione.
C.d.G.
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