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Scenari

Vino, indagine Coldiretti: cresce occupazione, più di un milione di persone hanno trovato lavoro

07 Aprile 2013
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All’apertura del Vinitaly arriva un dato che rincuora in questo periodo di crisi e forte disoccupazione.

Il mondo del vino dà qualche possibilità. I posti di lavoro sono saliti a 1,25 milioni nel 2012. Un aumento del 3% rispetto all’anno precedente. Cifra che pesa tantissimo e che fa ben sperare chi si trova a rimettersi in gioco nel girone delle offerte  e i tanti giovani che faticano a individuare mete lavorative future. Ma un segnale che questo fosse uno dei pochissimi settori di sbocco per tanti italiani in cerca di lavoro è l’aumento, avvenuto negli ultimi tempi, delle iscrizioni agli istituti agrari del Paese e nelle scuole di enologia.
 
Il 55% dei posti di lavoro nasce dalla produzione di vini a denominazione di origine (Doc/Docg). A rivelare questo quadro roseo è stato Sergio Marini, il presidente della Coldiretti intervenuto all’incontro “50 anni di qualità e bellezza nei territori”, organizzato insieme a Città del Vino.
 
“Le Doc – ha dichiarato Marini – hanno dato un impulso determinante allo sviluppo del settore negli ultimi cinquanta anni. Da allora, quando la maggioranza del vino esportato era sfuso, si è arrivati al record storico delle esportazioni italiane di vini “Doc/Docg” che nel 2012 hanno superato per la prima volta – ha precisato – il tetto dei 2 miliardi di euro (2,086 miliardi) con un aumento dell’8 per cento, superiore a quello medio del vino. A cambiare è stata l’intera economia dei territori coinvolti”.
 
Il vino è stato in grado di creare occupazione e anche integrazione, offrendo un’occasione anche a lavoratori stranieri, ex tossicodipendenti e diversamente abili. Una opportunità occupazionale rilevante confermata dall’utilizzazione nel 2012 di 13.756.061 voucher equivalenti 10 euro dei quali 1.607.338 in agricoltura soprattutto nelle regioni del Veneto,  Emilia,  Toscana e Piemonte regioni ad importante vocazione vitivinicola (erano stati introdotti in via sperimentale per la prima volta in Italia proprio per la vendemmia nel 2008).