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Scenari

Vino italiano, quantitativi esportati ai livelli di dieci anni fa

01 Aprile 2019
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A pochi giorni dal Vinitaly, il mondo del vino fa il check-up sullo stato di salute del comparto e, al convegno sul mercato del vino promosso da Alleanza Cooperative Agroalimentari, delinea luci ed ombre sul mercato del made in Italy. 

''Nell'export – ha detto il direttore generale di Ismea Raffaele Borriello – registriamo incrementi in valore del 3,3%, per un totale di 6,2 miliardi di euro, ma il quantitativo di vino esportato, circa 20 milioni di ettolitri, è diminuito dell'8% circa. Siamo ritornati in termini di quantità indietro di dieci anni e abbiamo perso il 10% in Germania, il 6,4% in Svizzera, il 19% in Francia. Senza contare che nel 2018 la Spagna ha fatto il pieno sui vini sfusi, e la Francia e gli Stati Uniti conservano i due posti più alti nella classifica globale della produzione dei fine wine, la fascia top di mercato''.

''Baricentro della produzione italiana – ha precisato l'analista di mercato Ismea Tiziana Sarnari – sono i vini 'commercial premium', la fascia media, purtroppo affollata dai competitor del Nuovo Mondo. Secondo proiezioni al 2025, l'Italia consoliderà il primato su questa fascia di mercato, mentre la Spagna si consoliderà sui vini sfusi e da tavola. Ma con la prossima Pac – ha concluso l'analista Ismea – non si potrà prescindere dalla sostenibilità ambientale, sociale ed economica che, insieme alla qualità, diventano il fulcro delle politiche Ue per il settore vino. Non va dunque ammainata la bandiera della qualità ma deve essere a 360 gradi''.

C.d.G.