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Taormina Gourmet 2021

464, 466 e 468: a TG2021 si danno i numeri… dell’Etna: il tasting con Palmento Costanzo

23 Ottobre 2021
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di Emanuele Scarci, Taormina

Così diversi ma uguali. Sono i tre Doc Etna Rosso Contrada Santo Spirito 2016 particelle 464, 466 e 468 prodotti nella stessa vigna, con la stessa mano ma completamente diversi anche nel colore. Potenza dell’Etna.

I tre vini di Palmento Costanzo hanno tenuto banco nella degustazione organizzata da Taormina Gourmet, condotta dalla giornalista Adele Elisabetta Granieri, in tandem con il produttore Valeria Agosta Costanzo. Il tris Contrada Santo Spirito ha forse ingiustamente oscurato gli altri vini dell’Etna, anche loro meritevoli di menzione.

Recupero della tradizione
Palmento Costanzo è a Passopisciaro, in un antico palmento del 1790, restaurato attraverso un progetto conservativo, condotto secondo i principi della bioarchitettura e secondo i canoni della tradizione: anche i pali di cemento sono stati sostituiti con quelli di castagno. “Abbiamo creato tutto partendo da zero – ha rimarcato Valeria Agosta Costanzo -. Abbiamo prima recuperato il Palmento e poi il vigneto: 18 ettari su due versanti dell’Etna, ma concentrati a Santo Spirito, versante nord, fino a 850 metri di altezza. E con la particolarità dei microclimi, per esempio in contrada Cavalieri, assolata, la piovosità è bassa e sono le vigne d’elezione dei bianchi”. Altro aneddoto che la dice lunga sul pianeta Etna: “Quest’anno – ha detto l’imprenditrice – abbiamo vendemmiato prima le uve dei vini rossi e solo dopo quelle dei bianchi”.

Viva il territorio
Palmento Costanzo è la sintesi della viticultura etnea. Con le varietà Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Carricante e Catarratto. Hanno anche un vigneto prefillossera, una sorta di museo a cielo aperto con esemplari di 120-130 anni di età. L’azienda è biologica e coltiva le vigne ad alberello etneo, quelli che s’arrampicano sulle terrazze. Il legame con il territorio è poi confermato dal nome dei vini che lo richiamano e dalle etichette stampate con la polvere vulcanica.

Questi i vini degustati:

Doc Etna Bianco Bianco di Sei 2019
Dal colore giallo paglierino, armonico e floreale. Sapido e verticale. Sollecita la salivazione.

Doc Etna Bianco Contrada Cavaliere 2019
Marcata mineralità e frutto appena accennato. Sentori di limone e cedro. Acidità forte e sorso tagliente.

Doc Etna Rosato 2020
Forte mineralità e note di cenere. Vino fresco abbinabile a tutto pasto. Bene anche con salmone e carni bianche.

Doc Etna Rosso Nero di Sei 2018
Profilo aromatico sottile, nota delicata di amarena e rabarbaro. Un accenno di pietra focaia.

Doc Etna Rosso Contrada Santo Spirito particelle 466, 468 e 464 2016
Non avrebbe avuto senso fare un solo vino da 3 personalità di spicco. I colori sono tutti sul rosso rubino ma con sfumature diverse. Il 466 è equilibrato ed elegante, il 468 rotondo e anche un po’ “ciccione”, il 464 è il più duro, evidente il tannino, complesso: ha davanti un’evoluzione interessante.

LA GALLERY (ph Vincenzo Ganci)