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Vinitaly 2019

La Lombardia verso il Vinitaly: “Presenteremo ai winelover una grande annata”

27 Marzo 2019
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Snocciolati i numeri della scorsa vendemmia da record. Al Pirellone c'era anche il presidente di VeronaFiere Maurizio Danese

di Michele Pizzillo, Milano

Non c’è regione che non decanti la vendemmia 2018, perché ottima per quantità e qualità delle uve. 

Ma, per fare un po’ i precisini, in Lombardia i numeri sono da record, rispetto a quelli registrati nel 2017, vendemmia che tutti vorrebbero dimenticare. Infatti, la produzione di vino è stata di 1.578.281 ettolitri, con un incremento del 55%. Il dato di cui la Lombardia ne va fiera, è l’incremento delle bottiglie di vino a Docg: 121%; a cui si aggiunge il 32% dei vini Doc e il 66% di quelli Igt. Contestualmente è aumentata anche la forza lavoro del settore, passati dai 3.629 addetti del 2017 a 6.376 dell’anno scorso, che vuol dire +76%. Mentre a registrare il numero più alto di imprese attive nel settore vinicolo è la provincia di Pavia con 1.478 unità su un totale di 3.083, seguita da Brescia (643), Sondrio (341), Bergamo (210), Mantova (173), Milano (168), Varese (25), Como (23), Monza-Brianza e Lecco (20), Cremona (12), Lodi (10). A tutto questo, si aggiunge che nell’ultimo decennio l’export è cresciuto del 54%, fino a raggiungere il record storico di 271 milioni di euro nel biennio 2017-18.

Numeri ragguardevoli che dal Belvedere intitolato a Enzo Jannacci, al 31° piano di Palazzo Pirelli, sede del Consiglio regionale lombardo, ha esposto e, giustamente, con enfasi, l’assessore regionale all’agricoltura Fabio Rolfi, circondato dal presidente dell’Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio, dal presidente di Veronafiere Maurizio Danese, dal giornalista Marco Gatti nelle vesti di moderatore e successivamente anche dal presidente della Regione Attilio Fontana, nel tradizionale appuntamento di presentazione del Padiglione Lombardia che sarà al Vinitaly 2019. Alla fine, quando già molti convenuti avevano preso “possesso” del tavolo del buffet a base di prodotti tipici regionali, è arrivato il “ministro di tutto”, Matteo Salvini per dire: “Brindo ai successi dei vini di Lombardia – alzando un calice di Sforzato della Valtellina – prodotti che conosco molto bene e dei quali ho sempre il piacere di apprezzarne il livello qualitativo. Sarò a Verona e certamente mi recherò a visitare il padiglione della Lombardia”.

Meno male che l’assessore Rolfi – sempre più stimato dagli operatori vitivinicoli lombardi per come si muove in un settore che se fosse più coeso, potrebbe ambire a traguardi ancora più importanti – aveva già declamato i numeri aggiungendo: “I nostri produttori puntano giustamente sulla valorizzazione del territorio, attraverso azioni volte da un lato a recuperare una tradizione di grande valore e dall'altro a utilizzare strumenti e tecnologie all'avanguardia, ciò ha consentito di porre solide basi per essere sempre più protagonisti sulla scena mondiale”. E il presidente Fontana aveva sottolineato: “I vini di Lombardia sono sempre più sinonimo di eccellenza. I nostri produttori, in ogni zona vitivinicola della regione, puntano infatti sulla qualità, un modo di agire che premia il loro lavoro e ci pone sul mercato come un modello da seguire e da imitare. La Regione Lombardia continuerà ad affiancare i produttori sia nella sfida dell’internazionalizzazione sia in quella legata alla conquista del mercato iterno”. Aggiungendo: “Siamo primi nell’arte, nel turismo, nel manifatturiero, dobbiamo essere primi anche nella produzione di vini di qualità”.

Fra qualche settimana, tutto questo “materiale”, sarà “esposto” a Verona, al 53° Vinitaly, al secondo piano del PalaExpo della Fiera. A rappresentare il mondo vitivinicolo regionale saranno gli oltre 200 espositori che parteciperanno alla collettiva lombarda, che sarà tra le prime per numero di realtà presenti. Lo spazio a disposizione di aziende e consorzi sarà complessivamente di 8.500 metri quadrati, di cui circa 4.000 allestiti, e sarà finanziato e realizzato in Accordo di programma da Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia.

I consorzi presenti a Vinitaly 2019

Consorzio Franciacorta: bollicine contenute in 17,5 milioni di bottiglie, di cui l’11% vendute all’estero. Tra i principali mercati di destinazione del Franciacorta, troviamo al primo posto la Svizzera (18,7%), seguita da Giappone (17,5%), dalla Germania (13,9%) e dagli Stati Uniti (11,2%).

Consorzio tutela Lugana doc: ha superato quota 17 milioni di bottiglie Brescia e, chiude il 2018 con un deciso incremento della produzione registrando una crescita dell’8,6% rispetto all’anno precedente, per un totale di 17.578.533 bottiglie prodotte, di cui il 70% venduto tra Germania, Nord Europa e Stati Uniti. 

Consorzio di tutela Moscato di Scanzo: dopo un 2018 ricco di riconoscimenti per i vini della più piccola docg d’Italia, il 2019 inizia con uno sguardo verso i mercati esteri. Obiettivo delle aziende, che con la vendemmia 2018 hanno raggiunto il picco della produzione degli ultimi anni, è quello di rafforzare l’export di questa straordinaria eccellenza lombarda, che al momento vede i mercati internazionali assorbire meno del 10% della produzione. 

Consorzio tutela vini Oltrepò Pavese: si rilancia a Vinitaly puntando sui propri vini bandiera, dopo aver lanciato in questi mesi il rinnovamento e la valorizzazione di un patrimonio vitivinicolo che vanta numeri impressionanti e fa leva su qualità, tipicità e valore commerciale. Si presenta a Verona puntando sui propri vini bandiera: dal Metodo Classico da Pinot Nero al Riesling, fino ai rossi importanti come il Buttafuoco Storico.

Consorzio vini Mantovani: al Vinitaly presenterà il nuovo logo dell’ente, studiato in collaborazione con il laboratorio di Neuromarketing della IULM – Libera Università di Lingue e Comunicazione. Per tutta la durata della manifestazione sarà inoltre presente presso lo stand consortile un laboratorio di Neuromarketing, che analizzerà le reazioni neurologiche dei visitatori alla vista delle etichette dei vini in degustazione.

Consorzio volontario vino doc San Colombano: punta a rivalutare i vitigni a bacca bianca della tradizione, come Verdea e Malvasia, valorizzandoli attraverso la produzione di vini bianchi fermi di qualità. Grazie alla piccola Doc meneghina il patrimonio vitivinicolo del territorio sarà riscoperto e rilanciato nel segno della qualità.

Consorzio vini igt Terre Lariane: presenta una vendemmia super, con una produzione di 220 mila bottiglie, con un incremento in termini quantitativi del 15%. Numeri che trovano conferma anche nella crescita del consorzio che negli ultimi dieci anni ha raggiunto la quota di 20 iscritti. 

Consorzio tutela Valcalepio: diventa ambasciatore dei tesori del territorio bergamasco e delle sue bellezze storiche, culturali e naturalistiche. L’iniziativa verrà presentata in anteprima dal Consorzio, con la proiezione di un video realizzato nell’ambito del progetto Valcalepio Wine Ambassador, che prevede anche la comparsa sulle bottiglie della Doc bergamasca di un QR Code al posto del logo del Consorzio, attraverso il quale si accederà direttamente al video.

Consorzio di tutela Vini di Valtellina: presenta un viaggio immersivo nel territorio Valtellinese, attraverso una serie di video che raccontano il paesaggio della Valtellina e i suoi vigneti. Un’esperienza unica che trasporterà i visitatori alla scoperta della viticoltura di montagna ricca di biodiversità e di suggestioni naturalistiche. La particolarità dei filmati è che potranno essere fruiti attraverso dei Visori 3D per un’esperienza unica e pluridimensionale. 

Consorzio Valtènesi: si prepara a ricevere una vera e propria “onda rosa” che vedrà il Valtènesi protagonista dell’expo veronese insieme ai partner del Patto di promozione unitaria, sottoscritto lo scorso anno con i Consorzi di tutela di cinque grandi rosati DOC Italiani da uve autoctone: Chiaretto di Bardolino, Cerasuolo d’Abruzzo, Castel Del Monte, Salice Salentino e Cirò. A Verona spazio anche alla presentazione della nuova immagine consortile, elaborata in questi ultimi mesi con un importante progetto che avrà come base cinque illustrazioni di Gianluca Folì. 

Consorzio Montenetto ed Ente Vini Bresciani (in rappresentanza dei territori di Botticino doc, Cellatica doc, San Martino della Battaglia doc e Valcamonica): nato nel 1999 come Consorzio Capriano del Colle, l’attuale Consorzio Montenetto tutela le denominazioni Montenetto di Brescia igt e Capriano del Colle doc, raggruppando 23 aziende sui territori di sei Comuni. Oggi queste piccole denominazioni, protagoniste di una settimana di degustazioni alla Porta del Vino di piazza V Giornate a Milano, sono sempre più apprezzate.