Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Vinitaly 2022

Vinitaly Restart, Patuanelli: “La crescita del vino italiano si interromperà nel 2022”

10 Aprile 2022

di Giorgio Vaiana

Chiude la cerimonia di inaugurazione della 54esima edizione del Vinitaly, il ministro delle Politiche Agricole Stafano Patuanelli.

Quindici minuti fitti fitti in cui il ministro racconta lo stato attuale del mondo del vino italiano (senza trascurare l’intero comparto agricolo italiano). Il ministro sciorina i numeri della filiera del vino italiano del 2021 (ne avevamo parlato in questo articolo). Il record dei 7 miliardi di quota export lo rende molto felice “soprattutto per la grande crescita ottenuta in valore e volumi”. Un percorso che, come spiega lo stesso ministro, gioco-forza si interromperà nel 2022: “Un momento che ci lascia grande amarezza per quel che poteva essere dopo due anni di pandemia e che invece non sarà”. Il ministro si riferisce alla crisi internazionale generata dal conflitto Russia-Ucraina. “Ma la vera emergenza – aggiunge il ministro – è l’aumento dei costi che le aziende devono sostenere a causa dei numerosi rincari”. Il governo “sta intervenendo già con una prima tranche di sostegni da 15 miliardi”. E si pensa già ai prossimi aiuti, “con i 5 miliardi di margine previsti dal Def. Ma vi assicuro che, se necessario, proseguiremo con gli incentivi perché ci rendiamo conto che molte aziende stanno producendo meno. Bisogna però fermare questi fenomeni speculativi che è innegabile ci siano. La Guardia di finanza è costantemente al lavoro”.

l sistema paese Italia, in generale, per il ministro “è in sofferenza”. Questo perché, precisa. “l’Europa non ha affrontato l’inizio di questa crisi così come aveva affrontato l’inizio dela pandemia. Oggi mi pare che sia tutto asimettrico, in cui ci sono paesi che stanno soffrendo la questione energia, mentre altri per nulla, come la Francia, e un po’ se ne disinteressano. Ma se prevale l’egoismo non si può affrontare una situazione come questa”. Capitolo nutriscore: “Siamo sulla strada gista per il superamento di tutte le criticità – dice – Assurdo che si potesse accettare l’idea di un bollino che indicava se un cibo è buono o no senza tenere conto di fattori determinanti. Noi ci siamo imposti di combattera questa battaglia, abbiamo fatto fronte comune convincendo anche quei paesi scettici, come Spagna e Slovenia. E la Francia per esempio. I produttori di formaggi hanno intuito adesso i problemi legati al nutriscore. Ma lì il dibattito rimane apertissimo”. Sostenibilità “sì, e la faremo con i fatti, non a parole. Il nuovo marchio che indicherà le aziende green rappresenterà al 100 per cento un percorso virtuoso”. E chiusura con il Pnrr, con una importante notizia. Il governo ha stanziato 1,5 miliardi per consentire alle aziende di installare sui tetti aziendali i pannelli fotovoltaici: “Per gli impianti fino a 250 kilowatt non servirà autorizzazione, ma solo una semplice comunicazione. A meno che sull’azienda non insista un vincolo monumentale”.