Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Best in Sicily 2008

I premiati 2008

05 Maggio 2009

I premiati 2008


Francesco Maurigi

Premio Miglior Produttore di vino

Quarantatre anni, sposato, tre figli. Francesco Maurigi ha creato la sua azienda nella Tenuta di Budonetto in un territorio che domina la vallata di Piazza Armerina e nel quale, inizialmente, le coltivazioni erano divise tra frutteti, oliveti e pascoli.
La sua sfida l’ha lanciata una decina di anni fa, scommettendo su una coltivazione innovativa con vitigni internazionali in un momento in cui tutti i produttori isolani puntavano, invece, sui vitigni autoctoni. Una scelta rischiosa ma che si è rivelata vincente, supportata dalla voglia di distinguersi, da un fermo desiderio di sperimentazione, dalla passione per la viticoltura e dall’uso delle più moderne tecniche di vinificazione, tutti elementi che hanno dato vita ad una produzione di alta qualità.  
I suoi vini per lui sono come figli (non a caso ha dedicato tre vitigni alle sue figlie), ciascuno con le proprie caratteristiche ma tutti ugualmente amati e apprezzati.
Si dichiara amante delle cose belle ed è stato proprio questo amore a spingerlo a varcare i confini dell’isola per “esportare” la sua idea di enologia innovativa e a fare di lui il primo imprenditore del settore ad aver investito in Toscana, una regione di grande tradizione e con un terreno inesplorato ma fertile per l’innovazione.
Il suo vino è per lui diverso (rispetto a quello che offre il panorama siciliano) ed elegante.


Silvia Di Vincenzo

Premio Migliore produttore di olio

Oli erbacei, fragranti, verdi. Oli precisi, eleganti, dai profumi fruttati. Mandranova è però conosciuta più all’estero che in Italia. Il 90% dei suoi 40.000 litri prodotti annualmente finiscono sulle tavole di tutto il mondo. Nella metà degli anni novanta, quando tutti andavano verso il vino, Giuseppe e Silvia Di Vincenzo seguivano un folle progetto di espianto delle vigne impiantando ulivi di varietà autoctone quali nocellara del Belice, biancolilla, cerasuola e giarraffa. Via tutti i preconcetti sull’olio, via la tradizione, via le consuetudini millenarie. Dunque si riparte da zero, con umiltà, con l’idea di ottenere il massimo – a qualsiasi costo – e non è cosa facile. I sacrifici e la lungimiranza però ripagano. Il contenuto delle piccole bottiglie da 250 ml fa saltare oggi i banchi di assaggio internazionali, la Sicilia è sempre avanti a tutti. Anche il packaging delle quattro linee aziendali in blend e monocultivar è accattivante, ideale per un pubblico attento che riconosce l’impegno e la passione anche dai dettagli. Non è abbastanza. Gli ospiti e gli importatori possono da due anni soggiornare e verificare con i propri occhi la qualità della produzione, gli impianti e gli uliveti in un resort di charme di 9 camere e 3 suite gestito personalmente da Silvia. Ed ancora una volta vi assicuriamo che la lingua ufficiale parlata nella tenuta non è l’italiano. “Best in Sicily”.


Modica

Premio Migliore Comune

È al secondo mandato da sindaco, è il dirigente di una società di brokeraggio assicurativo, in tasca ha un tesserino di giornalista pubblicista. Tutto prima di aver compiuto quarant’anni. Pietro Torchi Lucifora, il sindaco di Modica, è stato il più giovane primo cittadino d’Italia e alla domanda “Cosa vuole fare da grande?” risponde ancora con un certo imbarazzo. Di certo c’è che Torchi è riuscito a coinvolgere tutta la città. È stato questo, forse la sua arma vincente. Modica è riuscita a dire no alle aziende pubbliche mangiasoldi e a puntare su un piano di sviluppo più vicino alle caratteristiche del territorio. Insomma, riciclando le proprie forze e scommettendo su sé stessi. Ed ecco che il comune da 56 mila abitanti in provincia di Ragusa si è trasformato in una delle capitali europee per la fabbricazione del cioccolato. Per non parlare degli altri prodotti d’eccellenza: il carrubo e i formaggi.

 

Pasticceria Palazzolo
Premio Miglior bar

A Cinisi, a pochi chilometri da Palermo, esiste una famiglia di pasticceri che dal 1920 addolcisce il palato dei compaesani e non solo. E’ Santi Palazzolo oggi erede di questa tradizione, proprietario di un bar nuovo di zecca che con due terrazze a vetri si affaccia sulla via Nazionale, la statale che conduce al paese. È  un uomo di quarantacinque anni, padre di cinque figli, che in vent’anni, da quando gestisce l’attività, è riuscito a far distinguere i suoi prodotti puntando tutto sulla qualità.
Il suo laboratorio fa parte dell’Accademia dei maestri pasticceri italiani che ha sede a Brescia, è inserito nell’Apas (Associazione pasticceri artigiani siciliani) e dal 2001 è certificato dall’istituto Rina. La produzione segue una linea tradizionale con prodotti della pasticceria tipica siciliana (cannoli, cassate, pasta reale e altro), e una più moderna con la preparazione di muosse, creme al bicchiere e mignon. A quest’ultima Santi cerca di dare continuamente nuovi impulsi, attraverso la ricerca di sapori innovativi, frutto di elaborazioni creative. Sempre all’insegna di un unico imperativo: la qualità innanzitutto.
Il suo pezzo forte è il gelato, prodotto con macchinari moderni, ma con materia prima assolutamente conforme alla tradizione, utilizzando cioè prodotti naturali, frutta fresca, latte, burro, eliminando le basi già preparate che si adottano usualmente. Svolge attività di catering e produce anche un’ottima rosticceria mignon, oltre alla preparazione di alcuni piatti ricercati di nuovelle cousine. La ricercatezza è una delle peculiarità che caratterizza la produzione Palazzolo e mira a soddisfare i palati più esigenti. La sua clientela proviene infatti, da fuori Cinisi e soprattutto dalla vicina Palermo. Per svolgere questa attività, Santi si serve di un organico di 30 persone qualificate, ognuna delle quali contribuisce a rendere i suoi prodotti semplicemente ottimi.
Una succursale del Bar Palazzolo si trova all’aeroporto Falcone e Borsellino.


Palazzo Failla

premio Miglior Albergo

Perché miglior albergo? Pensate: palazzo d’epoca-residenza storica, 10 camere di cui una suite deluxe, 1 gourmet-restaurant “La Gazza Ladra”, 1 trattoria tipica “Trattoria del Colonnello”, 1 bar sala da tè “Caffè Blandini”, sala riunioni, reception aperta 24 ore su 24, concierge, personale multilingue, servizio navetta da e per la stazione e aeroporto, servizio navetta per la spiaggia di Sampieri, connessione ad internet, servizio rinfreschi, negozio in hotel. Tutto per sole 10 camere.
Non si tratta dell’albergo più grande, o quello più lussuoso, o quello con il miglior ristorante gourmet… anche se ci stanno provando. E’ invece la rosa di possibilità, di cose ben fatte, una serie virtuosa di servizi e di qualità che fanno dell’Hotel Palazzo Failla il “Best in Sicily” dell’accoglienza.
Il palazzo è del 1780. Paolo Failla, avvocato, decide cinque anni fa di ristrutturare l’antica residenza di famiglia impegnando ingenti risorse personali con l’idea di offrire agli ospiti quella eleganza che solo l’atmosfera siciliana riesce a creare. Dopo due anni di lavori l’hotel apre con 7 camere; se ne aggiungeranno altre 3 quest’anno. Le camere sono tutte diverse: arredi d’epoca e affreschi in alcune, e pc e doppia jacuzzi in altre. Gli ambienti comuni maestosi. La Gazza Ladra, il gourmet restaurant con la cucina di Accursio Craparo è un altro degli highlight dell’hotel. In un paio d’anni appena è diventato meta di pellegrinaggi per raffinati enogastronomi. Nel 2007 apre la “Trattoria del colonnello”, cucina tipica di territorio, tra qualche mese la nuova sala da tè. Tour del barocco con guida personale, navetta per le lunghe e splendide spiagge di Sampieri sono tra i servizi offerti. Gli stranieri mutano le stagioni economiche: il periodo “caldo” è adesso da marzo a giugno e settembre e ottobre. Un modello per una Sicilia che vuole crescere e che ama farsi guardare bella.


La Madia

Premio Miglior Ristorante

Trentanove anni, sposato, padre di tre figli. Pino Cuttaia, autodidatta di talento è l’anima del ristorante La Madia, in via Filippo Re Capriata 22, a Licata, in provincia di Agrigento.
Il suo locale è nato come una sfida, in un territorio in cui è difficile realizzare una cucina creativa, nonostante la ricchezza delle materie prime, tutte di ottima qualità.
Appassionato sportivo fino a qualche anno fa, prima che la cucina assorbisse anche gran parte del suo tempo libero, nei momenti di relax si dedica ad una delle sue passioni, i film gialli.     
Nel suo ristorante, a conduzione familiare, il giovane chef offre piatti di grande originalità e fantasia realizzati con prodotti scelti con estrema attenzione. La sua cucina è l’emblema della Sicilia dei sapori e degli odori, in sapiente equilibrio tra innovazione e tradizione. Cuttaia si dichiara appassionato di tutto ciò che c’è di buono in natura e crede molto nelle potenzialità della cucina siciliana che ha dalla sua ottimi ingredienti che devono essere scoperti e poi salvaguardati affinché non scompaiano. Il piatto di sua creazione del quale va più fiero, la sua “creatura” prediletta, è il filetto all’olio di cenere, molto apprezzato anche dagli ospiti del suo locale. Oggi La Madia è presente nelle più importanti guide gastronomiche.


Salvatore Passalacqua

Premio Miglior
produttore di formaggio

Casaro per caso. Si definisce così Salvatore Passalacqua, 43 anni, sposato e padre di due figlie, una delle quali, diciassettenne, già decisa a seguire le orme del padre. Casaro per caso perché per Passalacqua, che fino alla seconda metà degli anni Ottanta lavorava nel panificio di famiglia a Castronovo di Sicilia, l’amore per il latte e i suoi derivati nasce solo nell’88 grazie alla sua seconda attività: commerciante di animali. È quello l’anno in cui Salvatore Passalacqua porta dall’Austria le due pezzate rosse convinto che non facessero latte. Invece quell’abbondanza di latte il casaro è stato costretto a gestirlo. E c’è l’ha fatta con bravura e intelligenza. Da qui nasce il Fior di garofalo e, una decina di anni dopo, la Tuma persa, di cui Passalacqua resta il solo produttore. L’unico che conosce l’esatta sequenza per produrla è un dipendente che lavora con lui a Castronovo da quattordici anni.


Calvino

Premio Migliore Pizzeria

Non è la tipica pizza modello napoletano, e non vuole esserlo. La pizzeria Calvino, è erede di un’antica tradizione che affonda le sue radici nel territorio di Trapani, quando nel 1946 nasce la pizza alla trapanese. Dalla pasta spessa e morbida è colma di ingredienti, tra cui il pomodoro intero tagliato a metà è il più importante, questa pizza ha un profumo completamente unico e chi la assaggia ne può rimanere incantato. Viene tradizionalmente servita su dei vassoi d’acciaio ricoperti da carta forno e viene tagliata a quadratini piccoli dando la possibilità all’ospite di non utilizzare il coltello. Il locale si trova nei pressi del porto e si presenta semplice e rustico, rispecchia la pizza che per la sua tradizionalità non teme confronti. La “Rianata” è la pizza trapanese per eccellenza, gli ingredienti sono pomodoro, aglio, mollica acciughe e origano.
Salvatore Calvino gestisce oggi questa pizzeria con lo stesso zelo di una volta ed il risultato è sempre lo stesso, tanto che questa rimane uno dei locali storici di Trapani, di fondamentale importanza per tutti i cittadini.
Dedicato a chi sostiene che l’unica pizza possibile sia quella napoletana.


Santo Natoli

Premio Ambasciatore
del gusto nel mondo

Un siciliano all’apice del successo professionale nella patria di sua maestà la regina Elisabetta. Il suo capo è il magnate di origini egiziane Mohamed Al Fayed, proprietario del più famoso centro commerciale di Londra, Harrods. A soli 26 anni, Santo Natoli, si è ritrovato ad impartire ordini ad una squadra di 22 chef internazionali. Come in una esibizione di nuoto sincronizzato, le cucine dei due ristoranti al quarto piano di Harrods sfornano circa 400 coperti al giorno da 70-100 sterline, e il direttore d’orchestra è proprio il giovane talento siciliano, diventato head chef lo scorso gennaio. Ogni giorno i cuochi spagnoli, francesi, inglesi, neo zelandesi e portoghesi, che compongono il suo staff, pendono dalle sue labbra. Un cenno e la cucina prende vita. Natoli, nato a Patti, in provincia di Messina, dove ha vissuto fino a otto anni, ha scalato le tappe ad una velocità impressionante, mettendo volontà e ardore, accrescendo la sua professionalità da gran gourmet tra Padova e Parigi, e sbarcando a Londra per dirigere il Geogian restaurant e il Terrace bar di Harrods.


Caffè Sicilia

premio Migliore Pasticceria

Un piccolo Caffè unico nel contenuto, ecco cos’è Caffè Sicilia, un luogo assolutamente magico dove l’arte pasticcera, si coniuga alla scienza e alla tecnica. Nato come fabbrica di torroni e marmellate nel 1890, si è successivamente accostata un’intensa attività di vendita anche all’interno del negozio. Quest’ultimo si è infine trasformato in un luogo di ritrovo unico per la nobiltà novecentesca. La dolce storia del Caffè Sicilia continua oggi più che mai attraverso il lavoro di Corrado Assenza e del fratello Carlo che hanno senza dubbio accresciuto la qualità e la fama dei prodotti portandoli in tutto il mondo e raccogliendo premi e riconoscimenti di alto valore.
Le marmellate e le conserve, le granite, i gelati, i torroni con le mandorle della vicina Avola o con i pistacchi di Bronte legati alla scorzetta d’arancia e al miele dei monti Iblei sanno raccontare i profumi e i paesaggi siciliani sapientemente ai turisti come ai siciliani. I tranci di torta di Corrado Assenza legano sapori unici che si sposano meravigliosamente insieme, come il cioccolato di modica , la cannella, la ricotta, le noci e la polpa degli agrumi.
Abbiamo premiato Caffè Sicilia come migliore Pasticceria siciliana perché la ricerca delle materie prime, la cura e l’attenzione degli abbinamenti nelle preparazioni ci hanno stupito, perché lo studio continuo e la passione dei fratelli Assenza ci hanno entusiasmato, e perché assaggiando i loro prodotti non abbiamo più avuto nessun dubbio.
Le opere di Corrado Assenza sono poesia siciliana divenuta pasticceria.