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Cibi e vini sotto l'ombrellone

Bruno Gambarotta: la cucina piemontese ideale anche in estate, ecco qualche ricetta

20 Agosto 2012
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Dal nord al sud della nostra penisola scopriamo piatti della tradizione adatti anche a questi giorni in cui le temperature sono davvero roventi. Abbiamo chiesto a Bruno Gambarotta (nella foto), giornalista, scrittore, conduttore e attore, come vive la tavola in estate.

“Innanzitutto – comincia – apprezzo la buona cucina sempre, anche con le alte temperature, basta sapere scegliere e da piemontese devo dire che tanti piatti di questa regione si prestano ad una tavola estiva. Prendiamo ad esempio la preparazione in carpione, che prevede la messa sottaceto con salvia, aceto, vino e cipolle di pesci, come le sarde ma anche la carpa, fettine di tacchino, cotolette alla milanese, gli zucchini fritti, la zucca tagliata a fette e cotta in forno, o un uovo in camicia che acquista un sapore unico. Tutti questi piatti possono essere serviti sia freddi sia a temperatura ambiente e più riposano più sono buoni”. Un’ottima idea, dunque, per preparare un piatto in anticipo, pronto in frigo da gustare.

“Un’altra ricetta piemontese adatta a questa stagione – continua Gambarotta – è l’uso della gelatina, per avvolgere carne di cappone, rollate di tacchino o fette di prosciutto cotto arrotolate intono all’insalata russa. E ancora il tonno di coniglio, preparato con coniglio fatto bollire, disossato, fatto a pezzetti e messo a bagno con tanti odori o il bollito freddo, tagliato a fette ed accompagnato da un bagnetto verde, con tanto prezzemolo tritato finemente, come anche le acciughe al verde, anch’esse da gustare fredde”.

Non solo cibo, anche al centro del suo ultimo romanzo “Le ricette di Nefertiti”, tra le passioni di Gambarotta, che per il vino riserva uguale apprezzamento. “Il questo momento ho una passione sfrenata per le bollicine ed i vini frizzanti. In particolare sto apprezzando moltissimo il lambrusco, ma anche altri vini frizzanti piemontesi come la bonarda. Tra i rossi, restando in Piemonte, preferisco il Dolcetto di Dogliani ma mi piacciono tantissimo i vini del sud, come il Primitivo di Manduria, il Nero d’Avola, il Cirò Calabrese e i vini bianchi sardi e siciliani”.

Tanta passione e conoscenza della cucina, Bruno Gambarotta, come lui stesso ci confida, la deve all’abilità di entrambi i genitori in cucina, ad una predilezione per la manipolazione dei cibi ed ad una nata per caso vicinanza con il mondo dei cuochi, da lui definiti “persone vive, insieme alle quali mi piace sperimentare l’ultima isola di alchimia”.

Daniela Corso