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Scenari

Aicig, c’è un nuovo socio: è il consorzio per la tutela dell’arancia rossa di Sicilia Igp

27 Maggio 2016
arance arance

 

Il Consorzio per la tutela dell’arancia rossa di Sicilia Igp entra in Aicig, l’Associazione italiana consorzi Indicazioni geografiche. L’annuncio stamattina a Villa Ramacca a Bagheria nel corso del Congresso nazionale dei Consorzi di tutela Dop (Denominazione di origine controllata) e Igp (Indicazione geografica protetta). I Consorzi siciliani diventano 7 su 60 italiani e rappresentano quindi più del 10 per cento del totale.

Sono 500 i produttori di arancia rossa che fanno parte del Consorzio per un totale di 5.000 ettari di agrumeti distribuiti in 30 Comuni della Sicilia orientale, nei territori intorno all’Etna, tra le  province di Catania, Siracusa ed Enna. La natura dei terreni, il clima, le escursioni termiche e il sole anche nei mesi invernali fanno di questo prodotto un esempio unico di elevata qualità e tipicità.  

“L’arancia rossa per la Sicilia è storia, cultura, tradizione, territorio e turismo – dice Salvo Milluzzo, coordinatore del Consorzio -. Ci auguriamo che altri produttori di arancia rossa decidano di certificare il proprio prodotto come opportunità di crescita,  valorizzazione e  rilancio dei prodotti”.
L’arancia rossa è un frutto di stagione che non si trova tutto l’anno, ma è disponibile solo nel periodo da metà dicembre a maggio. Tre le varietà: moro, tarocco e sanguinello.

“Siamo orgogliosi che l’Aicig abbia voluto celebrare in Sicilia i dieci anni di attività e dare il benvenuto al nuovo Consorzio dell’arancia rossa con l’auspicio che a breve possano aderire anche i consorzi riconosciuti Arancia di Ribera Dop e Olio Dop Valle del Belice. “Siamo convinti che l’unione fa la forza e che le sinergie fra i consorzi possano portare a quei risultati che auspichiamo – dice Nino Bascio, presidente del Consorzio Olio Dop Valle del Belice -. La valorizzazione del prodotto da un lato e dall’altro la riduzione dei costi di produzione, tema delicato ma fondamentale per assicurare il giusto riconoscimento economico a tutta la filiera”.

“Il Consorzio di tutela dell’arancia di Ribera Dop è stato riconosciuto nel 2011, conta 220 associati e 1000 ettari di agrumeti – dice Giuseppe Pasciuta, presidente del Consorzio -. E’ un trend in crescita e i numeri ci danno ragione. L’obiettivo è quello di aggregare il maggior numero di produttori del territorio e aumentare la redditività. C’è un impegno da parte del Consorzio ad aderire ad Aicig per essere sostenuti nelle nostre iniziative”. La Sicilia è tra le cinque regioni più importanti d’Italia per i prodotti certificati a Denominazione di origine protetta e Indicazione geografica protetta. Sono 17 Dop e 12 Igp che garantiscono un primato nazionale a questa regione – prima tra le Ig food italiane per numero di oli d’oliva registrati dalla Comunità Europea (6) e seconda per prodotti ortofrutticoli (16) – e indicano una prospettiva di ulteriore crescita in termini economici e occupazionali. Secondo i dati del 2014, sono 2.720 gli operatori e 83 gli allevamenti dell’Isola che rientrano nei circuiti Dop e Igp, con 17.875 ettari di superficie destinata alle produzioni Ig food. 

“L’Aicig è una sfida che ha avuto inizio dieci anni fa – dice il presidente Aicig Giuseppe Liberatore – e da allora si è sviluppata ed evoluta fino a diventare il punto di riferimento per tutti i prodotti Dop e Igp dell’agroalimentare. Non soltanto per i il mondo consortile – rappresentiamo 60 consorzi equivalenti a 62 prodotti per un valore economico complessivo del 90% delle Ig italiane e circa 1/3 delle IG europee – che vede in noi l’interlocutore ideale per tutelare i propri interessi, ma altresì per le istituzioni sia a livello nazionale sia comunitario con le quali abbiamo di fatto acquisito una posizione di forza contrattuale tale da permetterci di fare lobby su quello che riguarda i prodotti a denominazione”.

“In Sicilia abbiamo capito che l’unione fa la forza e la differenza. Oggi Aicig è l’esempio di unione di consorzi  Dop e Igp dal nord al sud per tutte le filiere agroalimentari ad eccezione del vino, consorzi grandi medi e piccoli dove ci scambiamo dati, attività di promozione in collettiva e confronto di esperienza che noi piccoli riceviamo dai grandi  consentendoci di procedere più spediti nel raggiungimento di importanti risultati. La scelta della Sicilia come luogo per celebrare i dieci anni dell’Aicig è motivo di orgoglio e di stimolo ulteriore per la nostra attività istituzionale di promozione e tutela”, conclude Salvatore Chiaramida.

C.d.G.