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L'azienda

Amaranca e la sua ricetta mai rivelata: “Custodiamo i segreti ormai da generazioni”

19 Ottobre 2018
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Un viaggio alla scoperta della Romeo Vini e della produzione fiore all'occhiello, il liquore dell'Etna


(Marco, Santo e Antonello Romeo)

Nessuno potrà mai conoscere il segreto della sua ricetta, ma Amaranca, l’amaro siciliano dell’Etna, riscuote sempre più successo, in Italia e all’estero. 

Ce ne parla Santo Romeo, il produttore e l’ideatore dell’amaro, di cui custodisce la ricetta, antichissima, tramandata da padre in figlio. La sua avventura nel mondo dei liquori e dei vini, in realtà, inizia circa quaranta anni fa con l’azienda Romeo Vini, ma il suo fiore all’occhiello oggi è proprio il liquore dell’Etna, al quale ha dato il nome di Amaranca.

Come si ottiene non è dato saperlo (inutile insistere), Romeo non svela nulla, ma la sua è un’antichissima ricetta di famiglia, tramandata di generazione in generazione. “Prima della fine dello scorso millennio, con la stessa passione di sempre e grazie all’esperienza ventennale nel settore vino-liquoristico dell’azienda Romeo Vini, ho iniziato la vera e propria produzione del liquore. Posso dirvi che l’amaro siciliano è ottenuto dalla lavorazione dell’arancia selvatica siciliana (citrus aurantium) e dall’estrazione di erbe officinali e radici raccolte alle pendici dell’Etna. Utilizziamo metodi di produzione che sono la sintesi più attenta della tradizione, delle tecnologie e delle conoscenze moderne. Ad oggi la preparazione nella sua fase ultima è eseguita da me in persona e dalla mia famiglia”, afferma.

Come un padre con un figlio, Santo Romeo è orgoglioso della sua creatura che riscuote successo nei migliori ristoranti di Sicilia, ma anche in Italia, mentre si fa strada tra i mercati internazionali, giungendo in Germania, in Inghilterra e in Olanda. Proprio in Inghilterra ha ottenuto la medaglia d’argento nell’ambito del prestigioso concorso International Wine and Spirit Competition di Londra, salendo sul podio dei migliori liquori e superando circa 90 paesi in gara. Un bel risultato per la Sicilia. La premiazione ufficiale sarà il 14 novembre. A Londra, Romeo racconterà la sua esperienza e le tradizioni di famiglia, compresa tutta la passione dei lavoratori siciliani, come Don Totò Bambaci, che nella Sicilia del dopoguerra erano dediti alla coltivazione ed estrazione degli oli essenziali dagli agrumi e che la gente del luogo chiamava i’ spiritara.

Su Amaranca c’è tanto da dire, anche se la ricetta è segreta. Protagonista è l’arancio selvatico (Citrus aurantium), detto Melangolo, una varietà molto rara di albero di agrumi. Probabilmente un reincrocio di Citrus maxima (il pomelo) e Citrus reticulata (il mandarancio), originario dell’Estremo Oriente, precisamente della Cina meridionale e del Nord della Birmania, diffuso in Europa ad opera dei Portoghesi e degli Arabi nel X secolo. In Sicilia sembra sia stato portato dai Crociati intorno all’anno Mille. Il distillato Amaranca armonizza dunque la freschezza dell’arancia selvatica con le note frizzanti ed intriganti delle erbe officinali. “Un liquore che non entra nella grande distribuzione, perché è un prodotto estremamente ricercato per la sua unicità. Lascia in bocca una persistenza che dura per molto tempo. E che non si dimentica”, afferma Romeo.

Oltre ad Amaranca la Romeo Vini produce altre etichette. L’azienda ha infatti due sedi. Sull’Etna, nel comune di Santa Venerina, a 350 metri si altezza sul livello del mare, produce liquori con la dicitura “Valle dell’Etna”, estratti dei migliori frutti, quali mandarini, arance, fichidindia. E poi ci sono i vini coltivati nel trapanese, sulle colline di Salaparuta, su circa 35 ettari. Due le linee prodotte. La prima comprende Nero d’Avola, Syrah, Cararratto e Inzolia  denominati “I Gattopardo Salaparuta Doc”, la seconda raggruppa i due “Capinera Nero D’Avola Terre Siciliane Igp” e “Capinera Bianco Terre Siciliane Igp”.

Oggi la “Romeo Vini” si fonda sull’esperienza quarantennale della famiglia Romeo e mira a consolidare una posizione di riferimento per i cultori del vino, dei liquori e per gli operatori della ristorazione di prestigio con uno speciale riguardo ai consumatori. “Cercheremo di promuovere all’estero i nostri prodotti e in particolare Amaranca,di cui siamo estremamente fieri, e saremo a Taormina Gourmet perché Taormina è una città del gusto e la manifestazione riesce a raccontare il meglio del food and wine, non solo in Sicilia ma anche all’estero”, conclude Romeo.

C.d.G.