Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
La degustazione

ANTEPRIMA. Abbiamo assaggiato i vini di Idda, l’azienda etnea di Gaja e Graci

27 Febbraio 2020
idda idda

 

L’arrivo di Angelo Gaja, notizia da noi data in anteprima, è stato uno degli avvenimenti più importanti nella storia recente dell’Etna vitivinicolo.

L’attenzione da parte di un produttore di così grande e riconosciuto prestigio ha confermato l’indiscusso valore del terroir del Vulcano, rafforzandone l’immagine e consolidandone la posizione tra le aree più interessanti al mondo per la produzione di vino. La joint venture con Graci e l’acquisto di vigneti nel versante sud ovest sono stati subito seguiti dalla prima vendemmia, la 2017. La nuova azienda si chiama Idda, nome svelato da poco che è un chiaro riferimento al modo in cui gli etnei chiamano il vulcano che considerano donna. Finalmente, dopo alcuni anni di attesa, abbiamo assaggiato i vini, un bianco e un rosso da pochi giorni in commercio che vi raccontiamo qui di seguito.

Idda Sicilia Bianco Dop 2018

Le uve sono state vendemmiate a fine settembre. La vinificazione prevede la pressatura dei grappoli interi e, dopo una decantazione a freddo, la fermentazione che ha luogo in parte in botte di rovere da 15 ettolitri e in parte in serbatoi di acciaio inox. Il vino è stato imbottigliato dopo un anno di affinamento a metà ottobre 2019. Presenta un bel colore, giallo paglierino carico e brillante. Il naso ci ha colpito per la sua precisione a tal punto da poterlo definire “geometrico”. Riscontriamo inizialmente fini e intensi profumi floreali con la ginestra in evidenza. Dopo un po’ emerge un cenno burroso di nocciola fresca che arricchisce il bouquet. Al palato è vivo, scattante, salino e lungo. Questo profilo dinamico bilancia molto bene la consistenza del vino, creando un grande equilibrio. E’ un bianco buono e ben fatto nel quale riconosciamo lo stile Gaja nella cura del dettaglio. Il prezzo in enoteca è di 30-35 €.

Idda Etna Rosso Dop 2017

Sia la fermentazione che i due anni di affinamento si svolgono in parte in tini di rovere da 50 ettolitri e in parte in vasche di cemento. Durante la macerazione sulle bucce vengono eseguite follature soffici. Il vino è stato imbottigliato a metà ottobre 2019. Il colore è molto tipico, rosso rubino un po’ scarico. E’ ben definito, pulito e nitido all’olfatto con sentori di ciliegia, piccoli frutti in prevalenza rossi e una sottile e delicata speziatura. Il sorso è fresco, si distende con una progressione ben articolata e chiude con una nota sapida e notevole lunghezza. I tannini, molto ben estratti, accarezzano finemente il palato. Sono evidenti un’eleganza ed un’armonia difficilmente riscontrabili in un vino del 2017, annata problematica a causa del caldo e della siccità. Inoltre è presente una territorialità più marcata rispetto al bianco. Ancora molto giovane, ma dotato di un potenziale considerevole, andrà seguito nella sua evoluzione per apprezzarne tutte le qualità. Ottimo. Il prezzo in enoteca è di 35-40 €.