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L'azienda

Barone Pizzini, arte e Franciacorta: “La nostra mission per salvare i capolavori”

14 Luglio 2018
Brindisi_davanti_allopera_del_Bagnatore Brindisi_davanti_allopera_del_Bagnatore


(Il brindisi alla conclusione del restauro dell'”Annunciazione” di Pietro Maria Bagnatore)

di Michele Pizzillo, Provaglio d'Iseo (Bs)

Facendo una puntata da Barone Pizzini, in Franciacorta, a casa ti porti sempre qualche novità su cui scrivere. Questa volta addirittura tre novità: i dati di bilancio, la collaborazione con una grande struttura culturale quale la Fondazione Brescia Musei, la prima vendemmia dell’azienda di Alessia Berlusconi, la Contessa di Monte Netto.

Andiamo per ordine. Cominciamo con i dati economici del 2017 dell’azienda pioniera del biologico in Franciacorta. “Il 2017 si è concluso con un bilancio sostanzialmente invariato, rispetto a quello dell'anno precedente: ricavi pari a 5 milioni di euro, ma da considerarsi tuttavia estremamente positivo a fronte della gelata straordinaria che ha colpito la Franciacorta, causando un calo di produzione con un conseguente vistoso aumento dei costi – evidenzia Piermatteo Ghitti, amministratore delegato di Barone Pizzini – Nonostante tutto ciò, abbiamo chiuso il bilancio con un utile netto di 51.572 euro. Grazie alla vendita di 584.000 bottiglie e, cioè, 348.000 prodotte da Barone Pizzini in Franciacorta, 124.000 da Pievalta nei Castelli di Jesi e 112.000 dai Poderi di Ghiaccioforte a Scansano, nella Maremma Toscana”. E, aggiunge Ghitti: “Questi risultati permettono di guardare con grande positività al 2018, anno in cui Barone Pizzini ha pure scelto di contribuire in modo originale alla promozione del territorio bresciano”.

Raccontando anche del ruolo che ha avuto la sua azienda nell'acquisto e nel restauro dell'”Annunciazione” di Pietro Maria Bagnatore, l'artista simbolo dell’arte bresciana del 500. E, quindi, possiamo dire che l’arte pittorica del 1590, incontra l'arte enologica dell'azienda franciacortina, in un luogo simbolo di Brescia, il Museo Santa Giulia, dove Barone Pizzini ha scelto di sostenere concretamente la cultura attraverso il recupero di un celebre quadro. “Questa importante collaborazione con la Fondazione Brescia Musei sancisce ancora una volta il forte legame che la nostra azienda ha con tutto il territorio bresciano e l'impegno che mette nella sua valorizzazione”, afferma l’Ad dell'Azienda di Provaglio d'Iseo, aggiungendo: “Non è la prima volta che la famiglia Ghitti si impegna nel recupero delle opere del Bagnatore. Questo testimonia il grande affetto che ci lega a tutta la cultura bresciana e a questo artista che rappresenta un punto di riferimento per la nostra città”. Già negli anni '90, e successivamente nel 2006, per volontà di Piergiacomo prima e del figlio Piermatteo poi, la famiglia Ghitti ha finanziato il restauro della fontana della Torre della Pallata, opera del 1597 dello stesso Bagnadore. L'opera, realizzata nel 1590, è il risultato di una precisa commissione pittorica pubblica, posto in una posizione di prestigio, all'esterno del Palazzo della Loggia, a testimonianza del ruolo fondamentale ricoperto dall'architetto a Brescia. Poco dopo la seconda metà dell'Ottocento il dipinto fu spostato. Nel 1973 è segnalato come disperso per poi ricomparire all'asta Pandolfini di Firenze il 13 febbraio scorso quando, grazie anche a Barone Pizzini, questo importante e conosciuto simbolo viene restituito a Brescia. L’impegno, adesso, è quello di contribuire anche alla fase di restauro.

Ed ecco la terza novità. L’arrivo della prima vendemmia sul Monte Netto di Capriano del Colle, dove Barone Pizzini sbarca dopo un accordo di collaborazione sottoscritto con l'azienda agricola “La Contessa” di proprietà di Alessia Berlusconi. La prossima vendemmia sarà curata direttamente dal team Franciacortino che acquisterà le uve che la Berlusconi produce nei suoi 11 ettari di vigne condotti in bio, e gestisce la cantina di vinificazione posta all’interno della cascina Colombaroli, di proprietà della famiglia Luzzago. “Entrambe le nostre aziende hanno gestione in bio con la comune consulenza agronomica dei tecnici dello studio Sata, quindi condividiamo lo stesso approccio in campagna e per noi sarà una sfida molto interessante e stimolante confrontarci con le uve del Montenetto di Brescia, un'altra importante terra del vino di qualità” commenta Silvano Brescianini, direttore della Barone Pizzini. Positivi, ovviamente, i commenti dei due principali protagonisti, con Ghitti che dice “l'accordo di collaborazione è stato raggiunto dopo alcuni mesi di approfondimenti e conoscenza reciproca, ma è stato semplice formalizzarlo in quanto entrambi cerchiamo il meglio per l’enologia Bresciana” e la Berlusconi che aggiunge “sono contenta di poter proseguire l’esperienza della viticoltura affiancata da una cantina di primaria importanza. I recenti investimenti in Toscana mi impegnano molto ed il supporto della Barone Pizzini mi dà garanzia di continuità e qualità, presupposti fondamentali per la nascita della nostra collaborazione”. Le prime bottiglie firmate Barone Pizzini saranno in commercio dal prossimo autunno.