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L'azienda

Biologico al cento per cento. La scommessa di Enrico e Davide Adragna si chiama BioViola

24 Febbraio 2017
Enrico_e_Davide_Adragna Enrico_e_Davide_Adragna


(Enrico e Davide Adragna)

di Clara Minissale

Biologico come stile di vita, fatto di scelte etiche e di rispetto della natura e degli uomini. Davide ed Enrico Adragna, 31 anni il primo, 27 il secondo, nel bio credono per forma mentis, consuetudine familiare e un po’ anche per imprinting del loro Dna. 

La loro azienda agricola, la BioViola di Alcamo, in provincia di Trapani, grazie al lavoro attento dei nonni prima e degli zii dopo, è stata una delle antesignane del bio, andando in controtendenza, decisa a riconvertirsi agli inizi degli anni '90, quando l’imperativo era la quantità piuttosto che la qualità. Davide ed Enrico sono la terza generazione della famiglia e con l’entusiasmo e la forza dei loro trent’anni hanno preso in mano le redini dell’azienda realizzando prodotti bio e importanti relazioni tra le forze produttive del territorio. Loro pensano bio e guardano all’agro elimo-alcamese come ad un luogo in cui fare aggregazione per il bene di tutti.


(Uno dei vigneti BioViola)

E intanto, con la collaborazione insostituibile e qualche consiglio degli zii, mandano avanti Sicilì, una bottega bio ad Alcamo nella quale vendono i prodotti a marchio BioViola ma anche quelli di altri produttori bio consapevoli e che, nella bella stagione, mira a diventare luogo di aggregazione per gli appassionati. Organizzano corsi di avvicinamento al vino nella bella sala degustazione annessa al negozio, producono prodotti d’eccellenza nel pieno rispetto delle coltivazioni locali – olio, pomodoro pizzutello, grano ma solo Biancolilla la cui presenza nell’alcamese è documentata negli anni, uva – e imbottigliano cinque tipologie di vini.


(I vini BioViola)

“Siamo cresciuti nella natura – raccontano – abbiamo imparato a conoscerla, a viverci in simbiosi e non concepiamo altro modo di produzione se non il rispetto dei suoi equilibri sebbene, a volte, portare avanti tutte le procedure burocratiche legate al biologico sia complesso e scoraggiante per un produttore”.  Ma loro non demordono e come l’acqua che scava la pietra, muovono tanti piccoli passi nella direzione dei loro obiettivi. 


(La bottega Sicilì)

“Quando sei ragazzino non capisci cosa sia la vera ricchezza e magari cerchi altrove quello che hai sotto il naso – racconta Davide -. Poi, per fortuna, abbiamo aperto gli occhi e abbiamo capito che è qui che bisogna lavorare, in queste terre, con questi prodotti”. E così, dalla coltivazione di uve di qualità, vendute per anni ad altri produttori della zona, i due fratelli hanno deciso di fare il loro di vino. Quindici ettari di vigneto più un nuovo impianto per il Perricone che sarà imbottigliato il prossimo anno. 

“Abbiamo rigenerato i nostri vigneti anziani – dice Enrico – e produciamo in media 20 mila bottiglie: Grillo (Alcamo doc), Catarratto Yule (che nel 2011 ha vinto la Medaglia d'Argento al Mundus Vini Biofach in Germania), Nero d’Avola, Merlot e il neonato rosato di Nero d’Avola. Il Grillo che rientra nell’Alcamo doc per noi è una scommessa perché crediamo nel rilancio di questa denominazione e ci impegniamo personalmente perché ci sia”.