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L'iniziativa

Birre, antiche botteghe, artigiani e un fotografo: l’iniziativa targata Affligem

03 Dicembre 2015
Giovanni_Gastel Giovanni_Gastel


(Giovanni Gastel)

da Milano, Michele Pizzillo

Se ad una birra che si produce da mille anni affianchi alcune botteghe storiche italiane e poi coinvolgi un grande fotografo, ne viene fuori un capolavoro che soddisfa il gusto e la vista. 

Questo è la “polvera esplosiva” che ha creato Affligem, birra che nasce in un’abbazia benedettina nelle Fiandre, in Belgio e prodotta secondo una ricetta che risale al 1074, con il progetto “History in a Bottle”, dedicato alla scoperta delle tradizioni e dei valori che, attraverso arti millenarie, si tramandano di generazione in generazione. Progetto presentato a Milano con gli scatti realizzati da Giovanni Gastel ed esposti negli eleganti spazi del The Yard Hotel, con un ricercato connubio tra fotografia e l’arte di fare la birra.

Gastel ha raccontato il valore dell’eccellenza in un inedito percorso visivo attraverso storiche botteghe italiane, dove le arti millenarie si tramandano di generazione in generazione. Come la produzione dei coltellinai Saladini che risale alla metà del XIX secolo. Da allora si sono succedute generazioni di coltellinai che hanno continuato ad avere la massima cura nella scelta di materiali pregiati, nell’attenzione e cura dei particolari, ma anche nella continua innovazione e ricerca che permette all’azienda di evolversi senza rinunciare al vero valore aggiunto: il grande lavoro manuale.
L’arte orafa dei Torrini, famiglia di artisti e scul­tori che retro­datano la pro­pria attiv­ità anteceden­te­mente al 1369, anno di depos­ito dell’antico mar­chio presso l’archivio di Stato di Firenze. L’Antica Man­i­fat­tura Orafa Tor­rini opera a Firenze dal 1700 come lab­o­ra­to­rio orafo nato sul Ponte Vec­chio per opera di Francesco Torrini.

E, sempre per restare a Firenze, è stato scelto il liutaio Fabio Chiari che produce viole, violini e violoncelli venduti in tutto il mondo e prodotti con legno proveniente toscano, scelto personalmente da lui, stagionato e lavorato.
Mentre Panizza rappresenta l’eccellenza del cappello italiano dal 1879. Un marchio storico, con una filosofia aziendale che privilegia la cura minuziosa dei dettagli, ricerca di feltri e tessuti eccellenti, grande attenzione alla sostenibilità e all’ambiente. Anche gli esemplari Panizza sono “figli” di maestri artigiani che li realizzano a mano, con amore e mestiere, nel cappellificio di Montevarchi.
Poi c’è l’antica Corte Pallavicina di Polesine in attività dal 1882 quando si trasferì il bisnonno di Massimo Spigaroli per coltivare l’annesso grande podere alluvionale sulle rive del Po con terreni coltivati a vigna, frumento, granoturco, prato, boschi di salici e pioppi. Le cantine costruite nel 1320, venivano utilizzate per stagionare salumi, formaggi e immagazzinare i prodotti del contado: tradizione che gli Spigaroli hanno mantenuto invariata, continuando la produzione e la stagionatura di salumi pregiati come il Culatello e del Parmigiano Reggiano.
La storia della famiglia Bevilacqua è testimoniata da un dipinto di Giovanni Mansueti, datato 1499; un percorso attraverso i secoli che ha dato vita, a Venezia, alla tessitura artigianale specializzata nella produzione di pregiati tessuti d’arte per arredamento e per tendaggi. Tutte le fasi della lavorazione, oggi come allora, avvengono manualmente.

Mentre la storia della Orsoni è quella unica e irripetibile di un mestiere d’arte che tramanda alchimie misteriose da quattro generazioni. Seguendo ritmi artigianali, ogni giorno quintali di smalti colorati e mosaici a foglia d’oro escono dalla storica fabbrica di Cannaregio per decorare le opere d’arte di tutto il mondo.
Infine l’azienda fondata dall’avvocato milanese Paolo Venini e l’antiquario veneziano Giacomo Cappellin, nel 1921, che tutt’ora vive nell’equilibrio perfetto tra savoir-faire artigiano fatto a Murano, ricerca dell’eccellenza, design audace, originalità e abilità nel rendere contemporanee e affascinanti memorie condivise. Oggi, come 90 anni fa, la trasformazione delle idee e delle intuizioni d’artisti e designer internazionali fanno di Venini un laboratorio in costante evoluzione.
Tutta questa valorizzazione è resa possibile da un’antica birra belga di Abbazia, Affligem che per far rivivere agli ospiti che hanno partecipato alla presentazione del progetto,  l’esperienza di una bottega artigianale, ha organizzato un itinerario attraverso le stanze del locale meneghino, nel quale è stato possibile assistere alle performance degli artigiani protagonisti dei ritratti di Gastel; un percorso inedito alla scoperta dell’arte e della tradizione che continua e si tramanda fino a oggi. Attraverso “History in a Bottle”, Affligem si rende custode di un prezioso progetto che ambisce a interpretare la tradizione artigiana italiana. Contestualmente, hanno avuto la possibilità di degustare le tre birre prodotte da Affligem – Blonde, Double, Triple -, che racchiudono una storia millenaria di scoperte, tradizioni e passione. Ciò che la rende speciale questa birra d’abbazia è la doppia fermentazione cherende speciale ciascuna bottiglia di Affligem è larifermentazione in bottiglia che  ricorda il metodo Champenoise applicato allo Champagne: dopo un primo processo di fermentazione infatti, vengono aggiunti in ciascuna Affligem lieviti e zuccheri che danno vita al “miracoloso” processo della doppia fermentazione, trasformando la birra in un vero e proprio nettare, più vivo al palato, più robusto e ricco negli aromi.

Nel frattempo Affligem invita tutti gli appassionati di tradizione, artigianalità ed eccellenza a partecipare e contribuire attivamente all'iniziativa, condividendo le proprie foto attraverso i principali canali Social con l'hashtag #historyinabottle