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Cosa bevo

Brut Montenisa, figlio della nobiltà

25 Luglio 2007
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    COSA BEVO

Brut Montenisa, figlio della nobiltà

montenisia.jpgLa Franciacorta, una zona vitivinicola nel Bresciano formatasi grazie alla lenta azione dei ghiacciai, deve il suo nome alle “francae curtes”, piccole comunità di monaci Benedettini che durante il Medioevo, erano esentate da tasse. Il disciplinare, in Docg, vieta l’uso della parola “spumante”, imponendo solo la naturale rifermentazione in bottiglia.
La Tenuta di Montenisa è dal 1800 patrimonio della famiglia Maggi, una nobile famiglia bresciana. Nel 1999 le famiglie dei marchesi Antinori, appassionati di bollicine, e dei conti Maggi si sono accordate per la produzione di questi nobili vini. Il Montenisa Brut è frutto di una selezione di uve Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero. La prima fermentazione avviene in acciaio ed in parte in barrique. I lieviti permangono per 30 mesi. Il remuage viene ancora effettuato a mano sulle pupitres. Ha un colore giallo dorato con riflessi, fine il perlage. La preponderanza di Chardonnay e Pinot bianco conferiscono un naso vellutato e intensamente fruttato. Camomilla, mela golden, zagara e arancia vaniglia delimitano il naso per varietà e tecnica enologica. In bocca è pieno, mai spigoloso, con gradevoli accenni ad una mineralità che bilancia la parte morbida del vino. Nel finale dimostra una buona persistenza con ritorno di aromi floreali tra cui fiori di tiglio. Da abbinare a un’insalata tiepida di coniglio alle erbe. Prezzo in enoteca, circa 18 euro.
 

F.P.