Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
La degustazione

Butussi, “mission” territorio: “Vogliamo rivelare la complessità di questi vini”

19 Giugno 2020
Fratelli_Butussi Fratelli_Butussi

Chiedi ai fratelli Butussi, perché enfatizzare di più il Pinot grigio Madonna d’Aiuto visto che nel 2018 hanno prodotto solo 1.298 bottiglie.

Eppure, la produzione media annuale dell’azienda supera le 100.000 bottiglie. La risposta che ti danno è quella di viticoltori che amano la propria terra, tanto da aver avuto la capacità di affermarsi fra le aziende friulane più quotate. E, cioè, saper interpretare le varietà, saper leggere le stagioni, fare attenzione alle maturazioni, saper controllare l’affinamento del vino sia in acciaio sia in legno per custodire in bottiglie le belle sensazioni organolettiche delle uve utilizzate per la produzione. E, poi, riportiamo subito un’affermazione di Filippo Butussi e, cioè “il territorio rappresenta la nostra immensa ricchezza. Noi abbiamo il compito di preservarne l’integrità e di svelarne le più recondite sfumature attraverso il nostro vino. La passione, l’entusiasmo e la profonda conoscenza delle tradizioni, tramandata da generazioni, si riconoscono nel faticoso lavoro quotidiano. Ogni gesto è finalizzato a mantenere l’armonia naturale e rivelare la complessità di questa terra”.

Senza trascurare l’aspetto quantitativo perché “per ogni etichetta, specialmente quelle della selezione – in cui i vini raggiungono equilibri ed eleganza maggiore rispetto ad altri – della doc Friuli Colli Orientali come Pignolo, Genesis, White Angel, Pinot Grigio Madonna D’Aiuto, Santuari rosso riserva e Godje, altra riserva, non produciamo grandi numeri: arriviamo alle 13.000 bottiglie di Friulano, alle 12.000 del Pinot grigio ramato, alle 10.000 del Merlot e del Refosco dal peduncolo rosso; per le altre varietà siamo sotto le 5.000 bottiglie – dicono Tobia, Filippo, Mattia e Erika Butussi, che da qualche anno, insieme al padre Angelo, curano l’azienda fondata dal nonno Valentino a Corno di Rosazzo. Puntiamo molto sul numero delle etichette, per valorizzare al massimo le caratteristiche di ogni singolo vitigno”. Appunto, dal Pinot grigio al Sauvignon, dal Friulano allo Chardonnay, dal Pinot bianco al Verduzzo, dal Ribolla gialla al Picolit, dal Refosco dal peduncolo rosso al Cabernet sauvignon, dal Merlot al Pignolo”. Ed è propria questa attenzione, unitamente all’impegno a migliorare l’equilibrio naturale delle piante, la continua sperimentazione che ha permesso di arrivare all’eliminazione di diserbanti e concimazioni che hanno permesso la notevole espansione dell’azienda Butussi, collocandosi così, tra i più blasonati viticoltori impegnati a tenere a livelli alti la produzione enologica dei Colli Orientali del Friuli. Una ulteriore conferma l’abbiamo avuta prima dell’arrivo di un piccolo essere vivente molto sgradevole, con una mini degustazione a Milano, seguita da un ulteriore approfondimento con un “riassaggio” seguendo le regole imposte dal deciso politico e, cioè, il distanziamento sociale anzi, un ultra distanziamento che non permette nessun contatto come quello che può imporre il restare ognuno a casa propria, però in compagnia di qualche bicchiere di buon vino.

Questi i risultati, dei vini degustati con il giusto distanziamento sociale.

Madonna d’Aiuto Friuli Colli Orientali Doc Pinot grigio ramato 2018

Prima premessa: è un vino proposto solo nelle annate migliori, tant’è vero che di questa vendemmia sono stati prodotti solo 1.298 bottiglie. Poi, tra le caratteristiche di questo ottimo vino, va segnalato il colore ramato intenso a cui segue un bouquet complesso tra sentori di fiori, mela e pera e piccoli frutti rossi. Un vino deciso in bocca, ma vellutato, con una forte componente minerale e salina unitamente e una lunghissima persistenza con un finale decisamente asciutto. Oltre alla grande versatilità gastronomica per il ventaglio di piatti a cui può essere abbinato. Tutto questo è possibile per metodo produttivo con lasciata a macerare con le bucce fino alla spontanea partenza fermentativa indigena. Durante la fermentazione si eseguono follature manuali giornalmente. Dopo una decantazione statica di 24 ore, viene mandato ancora torbido all’interno di botti di rovere tradizionali Friulane da 700 litri per 8-10 mesi di maturazione. L’imbottigliamento avviene di consueto durante l’ultimo quarto di luna successiva alla Pasqua”.

Genesis Friuli Colli Orientale Doc Sauvignon blanc 2018

Millesimo da 1.275 bottiglie questo Sauvignon che esplode in bocca con irruenza con tutte le sue peculiarità tra il floreale e il fruttato, la vena minerale, e un lungo e persistente finale vellutato. E’ sicuramente fra i capolavori della cantina Butussi, questo eccezionale Sauvignon considerato una sorta di svolta per chi era convinto che in queste contrade si potevano produrre dei Sauvignon. Un vino dal profumo di peperone verde, foglie di pomodoro e fruttati di pesca matura. Un vino fresco vivace, armonico, vellutato dalla grande spinta acida e sapida che, al palato, ripropone i sentori già avvertiti all’olfatto, con, in più, la freschezza e la piacevole acidità, sostenute da note balsamiche.

Godje Friuli Colli Orientali rosso riserva doc 2016


Un bel rosso ottenuto da uve Refosco dal peduncolo rosso raccolte nella vigna Godje, impiantata nel 2002 su una superficie inferiore ad un ettaro, in un terreno che si trova a Sud-Est del Colle di Rosazzo. Affinato per 24 mesi in botti di rovere da 300 litri a cui seguono sei mesi di affinamento in botti di cemento e altri 12 mesi in bottiglie per far sì che il vino sia disponibile per la Pasqua dell’anno successivo a quello dell’imbottigliamento. Il colore è rosso porpora intenso, con riflessi violaci, mentre il profumo esprime sentori di mora e ciliegia matura, sostenuti da nuance di liquirizia e cioccolata. E’ un vino pieno, dalla nota acida fresca, dal tannino ampio e dolce che ne accompagna la lunghissima persistenza. Inoltre, è anche un vino di grande versatilità negli abbinamenti con la carne. La produzione è stata di 2.270 bottiglie, 150 magnum da 1,5 l., 15 Jéroboam, 7 Mathusalem, 3 Salmanazar e 2 Balthazar.

Michele Pizzillo