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La degustazione

Cantine Monchiero, dal Dolcetto al Barolo: “Come è cambiata la nostra storia”

15 Novembre 2022
Luca Monchiero Luca Monchiero

di Michele Pizzillo

Si parte dalla mezzadria per poi arrivare ad avere una propria azienda che premia la scelta di non abbandonare le Langhe, com’era usuale fare alcune decenni addietro quando la terra non assicurava redditi per una vita decente.

E’ la storia della famiglia Monchiero, con Remo e Maggiorino che negli anni ’50, nella grande tenuta Montanello sulla collina di Castiglione Falletto, nel cuore della zona di produzione del Barolo, cominciano a produrre vino che vendevano sfuso. Un paio di decenni dopo arriva, finalmente, la decisione di imbottigliarlo con il proprio nome il buon vino che producevano anche perché il figlio di Maggiorino, Vittorio, si era diplomato alla Scuola Enologica di Alba e il padre e lo zio, nel frattempo, cominciano a comprare i primi terreni per avere una bella vigna di proprietà. In famiglia, intanto, entra Daniela sposando Vittorio, che diventa una presenza costante alle fiere e organizza degustazioni dei vini Monchiero anche all’estero. Possiamo dire che inizia una nuova vita per la Cantina Monchiero che, nel frattempo, abbandona la produzione di Dolcetto – all’epoca il vino più richiesto e rappresentava l’85% della loro produzione – per privilegiare il Barolo. Sono anche gli anni che vedono i Monchiero impegnati a creare l’azienda di Rocche di Castiglione, che con il suo Barolo conquisterà diversi mercati esteri come Stati Uniti, Francia, Germania e Nord Europa, Australia e una piccola percentuale in Asia.

(Vittorio Monchiero)

Questa storia quasi di riscatto la raccontano due Monchiero della terza generazione, Luca e Stefano, figli di Vittorio, in occasione della degustazione a Milano, presso il ristorante Il Liberty, organizzata dall’agenzia di comunicazione Pr Comunicare il Vino per presentare l’ultimo vino nato nella loro cantina, il Barolo Pernanno Riserva 2016. E’ stata anche l’occasione per presentare gli altri vini dell’azienda di Castiglione Falletto che oggi vinifica principalmente il Nebbiolo che dal 1986, con il Rocca di Castiglione, propongono uno dei primi Barolo a riportare in etichetta il nome del cru. Nel 2016 si è aggiunto Pernanno, unica riserva della cantina Monchiero e nella stessa vigna sono selezionate le uve per il Barolo Comune di Castiglione Falletto. L’area di circa 3 ettari non è lineare per cui le vigne, collinari, godono di esposizioni, altitudini ed età differenti; pertanto Rocche di Castiglione e Pernanno nascono da uve con caratteristiche diverse. Attualmente il vigneto aziendale si sviluppa su 11 ettari dei quali 9 ettari tra Castiglione Falletto e La Morra e 2 ad Alba e Treiso, che danno uve con caratteristiche diverse per effetto di esposizioni, altitudini ed età differenti delle viti. La produzione media è di 40mila bottiglie l’anno. A Milano, con la guida di Luca e Stefano, abbiamo degustato cinque vini della produzione Monchiero: un bianco, un Langhe Nebbiolo e tre Barolo di cui la riserva che è la novità dell’azienda.

Quattro filari

È prodotto unicamente con uve moscato con vinificazione in acciaio protratta fino all’esaurimento degli zuccheri. Il vino è poi maturato in anfora Tava per 6 mesi, scelta che permette di attenuare la dolcezza del moscato e, nello stesso tempo, per avere maggiore struttura e acidità. Quattro Filari già dalla prima annata ha adottato il tappo a vite; attualmente è al terzo anno di produzione, circa un migliaio di bottiglie all’anno. Il colore è giallo paglierino con sfumature dorate. Profumo ampio prevalentemente fruttato. In bocca è fresco, agrumato e un finale che ricorda i profumi della pesca matura. La produzione media sfiora le mille bottiglie.

Langhe Nebbiolo 2020

Uve nebbiolo in purezza raccolte un po’ oltre il periodo tradizionale della vendemmia. Dopo lo svolgimento della malolattica in acciaio, il vino è travasato in botte grande dove resta per 6 mesi. Di colore rubino intenso, al naso esplode con profumi di prugna, ciliegia e un piacevole tocco di pepe. In bocca è un vino complesso ma, anche, di ottima bevibilità. La produzione media sfiora le 7mila bottiglie.

Barolo del Comune di Castiglione Falletto 2018

Le uve nebbiolo utilizzate sono quelle della vigna del Cru Pernanno meno elevate e, quindi, le viti più giovani. Il colore è rosso rubino. Il profumo è fruttato, floreale con note agrumate e speziate. Dotato di salda struttura, è un vino piacevole e armonioso con tannini morbidi e una bella freschezza. Sono state prodotte 6.000 bottiglie.

Barolo Rocche di Castiglione 2018

L’uva nebbiolo arriva da una vigna caratterizzata da una vena di sabbia e, quindi, i Monchiero ottengono un Barolo di più immediata maturazione, affinato in botte di rovere da 5.000 litri per 30 mesi. Il colore è rosso rubino tenue. Al naso evidenzia sentori di piccoli frutti rossi con nuance agrumate e speziate. In bocca è un vino elegante, fresco, armonico, con tannino maturo e persistente. La produzione media è di 6.300 bottiglie.

Barolo Pernanno Riserva 2016

Le uve nebbiolo provengono dalla parte più alta dell’omonimo cru oltre ad essere il vigneto più vecchio che supera il mezzo secolo di età. Le uve fermentano a temperatura controllata per circa un mese e macerano per altri tre decenni. Il vino ottenuto matura in botti di rovere di 20 ettolitri e affinato in bottiglia per 24 mesi. Il colore è rosso rubino granato. Al naso si percepiscono sentori di frutti di rovo e di sottobosco nonché note balsamiche e una delicata speziatura. In bocca è un vino complesso, austero, di buona concentrazione con tannini ben presenti che diventano più gentili dopo un lungo affinamento. La produzione è stata di 3.300 bottiglie.

Monchiero
Via Alba Monforte, 49 
Castiglione Falletto (Cuneo)
T. 0173 62820
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