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Vino della settimana

Carema 2020 di cantina Sorpasso

27 Maggio 2023
L'etichetta del Carema 2020 L'etichetta del Carema 2020

Ci troviamo all’interno della Doc Carema, minuscola denominazione di appena 22 ettari situata nel Canavese, regione storico-geografica del Piemonte che si estende a nord di Torino, fino alla Valle d’Aosta. Sorpasso, l’azienda gestita da Vittorio Garda insieme alla moglie Martina Ghirardo, nasce nel 2014. I due non avevano vigneti di famiglia, ma è stato il nonno di Vittorio, commerciante di vini che già negli anni ’70 vendeva nella sua trattoria bottiglie prestigiose come quelle di Angelo Gaja, a trasmettere la passione per il vino al nipote, lasciandogli inoltre in eredità una cantina piena di etichette oggi ricercate da ogni appassionato. Ed è proprio da qui che Vittorio è partito, come racconta: “La cantina di mio nonno non solo mi ha permesso di assaggiare vini unici, ma anche di iniziare l’attività. Le prime due vasche di acciaio le ho comprate vendendo alcune bottiglie”.

Poi spiega: “Il nome dell’azienda, Sorpasso, è stato ispirato dal famoso film di Dino Risi, nel quale Vittorio Gassman, giovane esuberante e non rispettoso delle regole, coinvolge un amico, quieto studente universitario, a trascorrere una folle giornata, un po’ come me che sono “scombinato” e ho, per così dire, traviato mia moglie Martina, sempre metodica e precisa, in questa avventura enoica”. E aggiunge: “Io non sono di Carema, sono di Ivrea, ma qui ho trovato un’ospitalità incredibile e tanti amici che rappresentano una delle cose più belle del mio lavoro”. I vigneti, inizialmente in affitto, oggi sono diventati di proprietà per circa metà della loro estensione. Si tratta in tutto di 1,4 ettari, di cui un ettaro è a pergola su terrazzamenti, mentre la restante parte è a filari. Si estendono ad altitudini comprese tra 350 e 550 metri sul livello del mare. Anche se non è presente la certificazione, le pratiche agricole vengono svolte secondo i principi dell’agricoltura biologica. Qui il clima è ventilato e il terreno molto drenante, quindi c’è pochissimo ristagno di umidità intorno alle viti. La produzione totale è di 5 mila bottiglie l’anno, divise tra 3 etichette: il Carema, il Tachiss, un vino rosso da tavola e il Vigne Alte, un cru di Carema di cui vengono fatte solamente 500 bottiglie.

Il Carema 2020 è un vino buonissimo che ci aveva già colpito durante l’ultimo Vinitaly e che degustiamo di nuovo con grande piacere. E’ fatto con uve Nebbiolo “Picotendro” per il 90 per cento più un 10 per cento di Neretto e Ner d’Ala, due antichi vitigni locali. I vigneti, in parte a pergola e in parte a spalliera, hanno un’età che varia da 10 a 80 anni. Bassissime le rese che si attestano intorno ai 30 quintali per ettaro. La vinificazione prevede diraspatura e fermentazione (da pied de cuve preparato tre giorni prima) ad una temperatura mantenuta al di sotto dei 30 gradi centigradi con un sistema di raffreddamento che utilizza le acque del sottostante torrente. La macerazione ha una durata che va da un mese e mezzo a due mesi e viene fatta con la tecnica del cappello sommerso. Ogni vigna viene vinificata separatamente. Il vino matura in tonneaux e barrique usate (legni di quinto-sesto passaggio) per un periodo variabile da 1 anno a 1 anno e 3 mesi.

Il Carema 2020 ci regala subito eleganza, a partire dal colore, un rosso granato scarico davvero molto bello, per poi passare ai profumi di fiori che sembrano virare più verso la rosa che la viola, arricchendosi di una nota di arancia rossa, delicati sentori di timo e lavanda e un tocco di melagrana. Non manca l’intensità in un bouquet che, pur esprimendo un profilo giovanile, appare già variegato con un’interessante gamma di sfumature. Il sorso, fresco e dinamico, è fine nella tessitura e agile nella progressione che conduce ad un finale lunghissimo e minerale. Piacevole il ritorno al retronaso della rosa, accompagnata da un cenno di lavanda. Compatti e ben integrati i tannini. E’ un rosso che ben esprime il territorio con un carattere signorile fatto di purezza e compostezza. Bevetelo con le carni rosse, la selvaggina e i formaggi stagionati.

Rubrica a cura di Salvo Giusino

Sorpasso
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