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Il caso

Corfilac, fuori Licitra. Ma ora è scontro tra Università di Catania e Regione

27 Novembre 2013
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Giuseppe Licitra

Il Comitato dei Consorziati del CoRFiLaC, il Consorzio per la Ricerca sulla Filiera Lattiero Casearia, ha nominato nella tumultuosa riunione del 25 scorso il nuovo presidente nella persona di Antonino Colombo, dirigente della Regione Siciliana, che sarà affiancato come vicepresidente dal professore Salvatore Barresi.

Fin qui una semplice notizia di cronaca. Nella realtà è quasi una rivoluzione. Il CoRFiLaC è il Consorzio di Ricerca che si occupa di zootecnia, di latte, di caseificazione, di formaggi per tutta la Sicilia, è anche ente di certificazione per le Dop Ragusano e Pecorino. Una di quelle istituzioni di cui andare fieri perché grazie all’attività scientifica e di controllo l’intera filiera siciliana del settore ha compiuto passi da gigante verso la qualità e la salubrità.
 
Un ente conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo e lo si è visto anche in occasione della nutrita ed autorevole partecipazione del mondo accademico e caseario intervenuto alla inaugurazione della cacioteca, vero e proprio museo dei formaggi nel gennaio del 2012 e che sulla carta doveva diventare il fiore all'occhiello. Il presidente storico GIuseppe Licitra è stato di fatto esautorato. Docente dell’Università di Catania e grande esperto del settore Licitra ha di fatto consentito che il Corfilac diventasse una struttura d'eccellenza e senza eguali in Italia che una parte del mondo caseario ci ha invidiato.

Licitra al Comitato si è presentato dimissionario, dimissioni datate nel maggio scorso per protestare per la drastica riduzione del finanziamento da parte della Regione che non avrebbe permesso il corretto ed efficace funzionamento. Lo statuto del Consorzio, che dovrebbe concordemente essere rivisto in parecchi punti in quanto da tempo si evidenzia l’esigenza di allargare la base sociale e per dare una nuova struttura organizzativa e gestionale al Consorzio stesso, prevede che il Presidente debba essere nominato tra i docenti esperti di zootecnia dell’Università di Catania. Oltre a Licitra in Comitato c’è il prof.essore Salvatore Barbagallo, che è stato anche Preside della Facoltà di Agraria nonché Dirigente Generale all’Assessorato  Regionale Risorse Agricole. Gli altri componenti sono i tre nominati dall’assessore alle Risorse Agricole, uno dal Comune di Ragusa, uno dal Consorzio di Bonifica, due dalle Associazioni dei produttori di latte.
 
Entrambi i docenti si sono dichiarati disposti ad espletare l’incarico solamente per i mesi necessari a modificare lo statuto, per poi rivotare con le nuove norme facendo altresì presente che qualora si fosse voluto un radicale cambiamento oltre a loro ci sarebbero oltre dieci docenti cha avrebbero avuto i titoli per la nomina. Invece si è formato un fronte, che potremmo definire di carattere politico, che ha votato il dirigente regionale. Di fronte al contrasto col vigente statuto il Presidente del Collegio dei Revisori ha dichiarato l’illegittimità della nomina che comunque sta andando avanti.

Il Rettore dell’Università di Catania Giacomo Pignataro ha diramato un duro comunicato stampa in cui si lamenta lo strappo operato dal Comitato evidenziando che “l’illegittimità della nomina potrebbe avere gravi ripercussioni sull’attività del Consorzio, sull’attività dei produttori e sull’intero territorio ibleo”, aggiungendo: “Avvieremo tutte le iniziative per ristabilire il rispetto delle norme all’interno del CoRFiLac”.  Si rappresentano pertanto nuovi futuri sviluppi della vicenda.
Dall'ufficio di gabinetto dell’Assessore Dario Cartabellotta si getta acqua sul fuoco minimizzando l’accaduto ed affermando che la nomina è da considerare una sorta di commissariamento per il tempo necessario alla revisione statutaria.

Licitra invece considera la decisione una profonda intromissione diretta della politica in un Ente che “fino ad oggi si era dimostrato sordo alle pressioni della politica di ogni parte”. Dalla sua voce “tutto il rammarico e la delusione per non avere avuto riconosciuto tutto l’impegno profuso per far crescere il Consorzio, per dare occupazione, per migliorare il reddito dei produttori”. 

Gianni Paternò