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L'iniziativa

“Cucina in blu”, 10 chef dal mondo per 10 ricette: per l’Italia c’è Max Mariola

02 Febbraio 2021
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Probabilmente basta poco per evitare il depauperamento dei mari.

Un po’ di attenzione sul pesce da pescare e una buona conoscenza di quello che bisogna portare in tavola e il gioco è fatto … per il bene di tutto e tutti. Adesso, poi, arrivano dieci chef di tutto il mondo che – con il supporto di Marine Stewardship Council (Msc), organizzazione no profit che lavora per promuovere la sostenibilità ittica attraverso i suoi standard per la pesca sostenibile – hanno studiato e, quindi, offerto, dieci ricette per un agile ricettario di “Cucina in blu” pubblicato da Msc per ricordare ai consumatori di privilegiare sempre la sostenibilità così da proteggere gli stock ittici che costituiscono una fonte di proteine per oltre 3 miliardi di persone, ma con il 34% sfruttato oltre il limite biologico. Un modo molto semplice di evidenziare il potere che abbiamo per poter invertire la rotta orientando i nostri consumi verso fonti certificate sostenibili, nel caso dei prodotti del mare riconoscibili dal marchio blu Msc che garantisce la provenienza da attività di pesca che rispettano gli stock ittici e gli ecosistemi marini, e vengono gestite in modo lungimirante.

“Cucina in blu” è composto da dieci ricette ideate da chef provenienti da altrettanti paesi del mondo che portano nelle case italiane i gusti e le tradizioni della cucina internazionale. A rappresentare l’Italia, in questo ricettario, c’è lo chef Max Mariola che propone la “fregola sarda con carciofi e lupini” certificati MSC e che la descrive come “una ricetta al sapore dell’amore per il mare, per coniugare l’imprescindibile tradizione culinaria del nostro Paese con l’attenzione per una risorsa da proteggere, anche attraverso gesti apparentemente semplici come fare la spesa”. Gli altri chef che hanno partecipato alla realizzazione del ricettario della “Cucina in blu” sono la canadese Charlotte Langley con “riso, astice e zafferano alla canadese”, il cinese Otto Goh con il “filetto di halibut al vapore con vino di riso cinese”, lo chef Lucas Glanville di Singapore che presenta “gamberoni e verdure all’orientale”, mentre dal Belgio Dagny Ros Asmundsottir arriva con il “baccalà all’islandese” e dal Sud Africa, Siba Mtongana con “eglefino stufato coi broccoli del Sud Africa”, si prosegue con l’inglese Mitch Tonks e la sua ricetta di “nasello alla basca con aglio e salsa romesco” mentre il “nasello con glassa cantonese” è della spagnola Rebeca Hernandez e, infine, l’olandese Bart Van Olphen creatore di “pita con tonno dalle Maldive” e, dalla Finlandia, Jesper Bjorkell con le “cozze alla nordica con erbe e aneto”. Tutto, poi, è presentato insieme ad informazioni riguardanti la salute degli stock ittici per mostrare ai consumatori l’impatto delle proprie scelte sugli oceani. Perché, sottolinea Francesca Oppia, Program Director di Msc Italia “il momento di fare scelte migliori per noi stessi, gli oceani e il pianeta è arrivato. Questo ricettario nato dall’impegno di 10 chef porta sulle nostre tavole prodotti ittici provenienti da fonti sostenibili. Tutti noi possiamo e dobbiamo contribuire a far sì che il pesce che amiamo sia disponibile negli anni a venire, ma acquistando prodotti provenienti da pesca sostenibile”.

(La fregola di Max Mariola – ph Ekaterina Grigoreva)

D’altronde Marine Stewardship Council lavora da più di un ventennio per invogliare le persone ad andare verso una maggiore sostenibilità dei propri comportamenti di consumo. Attraverso il suo programma di certificazione, combatte il problema della pesca eccessiva che depaupera le risorse di mari e oceani, e premia le attività di pesca responsabili che rispettano i principi del suo standard per la pesca sostenibile. La sua rete di partner internazionali include scienziati, ong, attività di pesca, retailers, aziende di trasformazione e ristoranti che lavorano fianco a fianco per assicurare che i prodotti ittici che consumiamo siano davvero tracciabili e sostenibili.
Il ricettario, da oggi, è disponibile cliccando in questo link

Michele Pizzillo