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Scenari

Danilo Guerrini (Relais&Chateaux): “Ci sarà un turismo destagionalizzato”

18 Maggio 2020
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Come sarà la fase due per gli hotel a 5 stelle italiani?

Ne parla all’Huffington Post, Danilo Guerrini, Presidente di Relais&Chateaux Italia e anche Direttore dell’Hotel Borgo San Felice a Castelnuovo Berardenga. In Italia Relais&Chateaux ha 49 dimore con in media 30 camere. Il 92 percento delle proprietà, sono imprese a gestione familiare storicamente legate al luogo. A sua volta evocato da arredi, materiali, cucina e architettura. L’associazione ha inoltre redatto e presentato all’Unesco un suo manifesto nel 2014 in cui gli affiliati s’impegnano a promuovere sostenibilità, autenticità e conservazione per un turismo consapevole a tutela dell’ambiente e delle ricchezze artigiane limitrofe. Il protocollo d’intesa con Slow Food amplia l’intento alla gastronomia e nel catalogo, spiccano numerosi indirizzi che oltre ad aver scritto la storia dell’ospitalità italiana, hanno supportato la comunità locale durante la pandemia. Ma la domanda che titti si fanno è una sola: i clienti italiani saranno sufficienti a riempire gli alberghi? E secondo i vostri studi interni, quali sono le prospettive per l’estate 2020? E Guerrini risponde così: “Purtroppo è davvero impossibile dirlo. Il mantra è quello del turismo domestico, ma non possiamo sapere se il pubblico italiano sarà più numeroso degli anni precedenti o meno. Il panorama logistico ed economico d’altronde non è dei più semplici. Abbiamo al momento delle prenotazioni attive per Agosto/Settembre ma questo non vuol dire si concretizzino. Il nostro serbatoio principale arriva da clienti da Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Brasile. Nazioni molto colpite dal Covid-19 con tutto ciò che ne consegue per spostamenti e trasporto aereo. Neanche le società di ricerca internazionali come Str Global che documentano gli sviluppi nei paesi dove la tempesta è passata, azzardano previsioni”.

E allora che fare? “Il prodotto Italia va promosso da tutti noi e poi dalle autorità con una campagna di promozione e valorizzazione a lungo termine – prosegue il presidente – Il turismo può diventare la prima industria italiana ed abbiamo davvero tutte le potenzialità per riuscirci perché il nostro paese, è un museo a cielo aperto. Questa crisi è un occasione per ripensare e trasformare il turismo. Ristorazione di qualità e hotellerie di alto livello rappresentano la quintessenza del più autentico Made in Italy. L’economia dovrebbe puntarci di più mentre nell’immediato è importante istituire corridoi di viaggio tra nazioni. Altrettanto critico per l’affluenza, sarà informare chiaramente ogni turista dei protocolli all’arrivo e ritorno in patria. Se dopo aver visitato l’Italia bisogna rimanere in quarantena, sarà difficile avere presenze. Sono sicuro che la UE farà il possibile per facilitare la circolazione”. Ma i 5 stelle sono gli alberghi più a rischio riapertura: “La maggior parte dei proprietari è motivata ed ha voglia di ripartire e questo è un segnale importante – aggiunge – Tuttavia ogni dimora è indipendente e le complesse questioni su responsabilità e sicurezza preoccupano molto il mondo alberghiero. Il contagio di Covid è riconosciuto come infortunio sul lavoro con ripercussioni penali ed è difficile riaprire in modo uniforme fino a quando non verrà ufficializzata una linea decisa su ispezioni e protocolli sanitari. C’è molta voglia di normalità ma è possibile che alcuni ritarderanno l’apertura destagionalizzando oppure, ove possibile, sfrutteranno la lunga coda dell’estate”.

C.d.G.